"Il dubbio è l'inizio della conoscenza"
Cartesio

Khae tornò alla biblioteca, si diresse sicuro, quasi correndo verso la Sala del Diavolo. I cherubini lo fissavano intensamente e i libri sembravano tutti chiamare il suo nome. Lui andò dritto verso il luogo in cui si sarebbe dovuto trovare quel libro tanto desiderato, ma non ce n'era alcuna traccia.
<<Dannazione!>> esclamò ad alta voce, risvegliando l'attenzione di alcuni studenti nella stanza adiacente. Il ragazzo corvino si diresse con aria inquieta verso la bibliotecaria, che si trovava all'entrata della biblioteca. Si avvicinò al bancone e richiamò l'attenzione della donna dall'altra parte del grande tavolo tossicchiando leggermente. Seduta su una poltrona, che sembrava stranamente comoda, c'era una donnina sui settant'anni, con le rughe che le solcavano profondamente il viso e i capelli bianchi raccolti in uno chignon basso che quasi rispecchiavano la luce da quanto fossero candidi. Lentamente abbassò il libro che stava sfogliando e calzò meglio i piccoli occhiali adagiati sul naso trasformando i suoi occhi che in precedenza erano solo due fessure ristrette.
<<Sì giovanotto? Cosa posso fare per te?>>
<<Ieri sono venuto qui e c'era un libro nella Sala del Diavolo, con la copertina sulle sfumature del viola. Mi interesserebbe prenderlo ma non lo trovo più>>
<<So benissimo di che libro parli giovanotto. È un manoscritto molto richiesto a dire il vero, comunque se attendi qualche giorno tornerà sicuramente al suo posto, come tutti i libri di quella stanza. Ti basta solo avere un po' di pazienza>>
<<Sa chi lo ha preso prima di me?>>
La donna si portò una mano sul mento grattandosi l'unico pelo grigio che spuntava da esso, poi disse: <<Mi sembra che fosse una ragazza praticamente della tua stessa età>>
<<Può descrivermela? Magari andiamo a scuola insieme e posso chiederle informazioni su quel libro>>
<<Certo! Allora - si fermò qualche secondo a fissare il vuoto alle spalle di Khae, poi cominciò una lunga descrizione - aveva i capelli biondo cenere e gli occhi di un azzurro limpidissimo. Era alta come te e appunto forse aveva la tua stessa età. La sua tessera era a nome di una certa Teresa>>
<<Ho capito! - esclamò all'improvviso il ragazzo corvino senza lasciar finire la bibliotecaria - Grazie mille!>>
<<Di nulla giovanotto - disse mentre il ragazzo si allontanava - di nulla>>

Il giorno seguente Khae era intenzionato a parlare con la ragazzina che pensava avesse il libro che gli interessava. Se era quella che pensava sapeva che frequentava la classe inferiore alla sua, nello stesso plesso, e sapeva che la ricreazione la passava nel giardino sul retro insieme ad altre due compagne. Voleva chiederglielo in prestito, voleva chiederle informazioni, voleva solamente discorrere con qualcuno di quella scoperta così interessante, ma lei non si presentò. Non andò a scuola quel giorno e nemmeno quelli successivi. Per un'intera settimana Khae la attese per parlarle, ma lei non si presentò. Sembrava sparita nel nulla, come se un vortice l'avesse risucchiata, come se gli alieni l'avessero rapita, di nascosto da tutti, ma sotto gli occhi di ognuno.
Dopo tutto quel tempo passato ad attendere Khae era diventato ancora più impaziente così si ripresentò in biblioteca. Si diresse dritto verso la Sala del Diavolo, ma il libro ancora non c'era.
Andandosene con aria corrucciata venne quasi placcato dalla bibliotecaria.
<<Giovanotto, stai ancora cercando il libro viola della Sala del Diavolo?>>
<<Sì, ma non è ancora tornato>>
<<Questo è perché lo ha preso in prestito un uomo>>
<<Chi? La prego mi dica chi è!>>
<<Un tipo strambo, non sembrava apposto>>
<<La prego, devo trovarlo>>
<<Il libro o l'uomo che lo possiede?>> domandò la signora con una leggera aria di sfida.
<<Entrambi>> rispose Khae dopo qualche secondo di ragionamento.
<<Non posso dirti nulla, giovanotto, prova però, nei prossimi giorni, a recarti qui, controlla se il libro è tornato, potresti trovare una piacevole sorpresa.>>
Il ragazzo corvino si fece convincere dalle parole della bibliotecaria, così sicure e così autorevoli, e decise di presentarsi in biblioteca ogni giorno per controllare solamente se lo spazio in cui quel libro si trovava era stato riempito o si presentava ancora con uno spazio vuoto.

Il giorno dopo era lì. Era nella Sala del Diavolo, ma del libro non ce n'era traccia.
Il giorno dopo la stessa storia.
Dopo altri tre giorni inconcludenti Khae stava quasi per perdere la pazienza, per dare tutto per perso, per impazzire a causa delle sue stesse domande, ma poi un miracolo avvenne. Un giorno il ragazzo si presentò in biblioteca e, entrato nella Sala del Diavolo, notò immediatamente la costa del libro tanto bramato. Lo prese in mano senza alcuna esitazione, quasi con violenza, come se fosse la sua unica ragione di vita. Andò dalla bibliotecaria.
<<Finalmente giovanotto! Il libro è finalmente tuo - disse la signora sorridendo leggermente - Stai attento però, non è un libro come gli altri, questo è pericoloso>> Khae non fece caso alle parole della signora, era troppo concentrato ad immaginare quali oscuri segreti poteva contenere quel manoscritto.
<<Grazie>> disse uscendo dalla biblioteca con in mano l'oggetto che per intere giornate aveva desiderato fosse suo. Finalmente parte del suo desiderio era stato colmato, finalmente quel tomo era nelle sue mani, finalmente gli apparteneva.
Tornato a casa ricordò vagamente l'avvertimento della vecchia, ma non ci diede peso e cominciò a leggere il libro voracemente, come se fosse acqua dopo tre giorni di deserto, come fosse cibo dopo un anno di carestia.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 18 ⏰

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