Capitolo 4. Amico

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il biondo non sembrava affatto triste per la sua entrata di scena fuori orario previsto. sembrava vuoto, privo di ogni emozione, completamente perso nel suo mondo.

n:- buongiorno prof, mi dispiace ho avuto un contrattempo-

P:- d'accordo newton, le toglierò il ritardo ma non sarà accettata una prosima volta-

Il prof R fece cenno al biondo di prendere posto, newt sembrava disorientato e si guardò intorno alla ricerca di un posto.
Erano tutti occupati, tranne quello vicino a me, fosse il destino? pensai.
prese il posto e si tolse il cappuccio che portava dalla mattina, voltò i suoi occhi nocciola verso di me e sorrise.

N:- ciao novellino, piacere di essere il tuo compagno di banco per questo anno di inferno-

Lo guardai, lo guardai e basta. Sicuramente al di fuori avrà pensato che fossi uno stupido scemo imbambolato, ma era così tanto bello che persi ogni singolo senso che potesse venirmi in quel momento.
il professore iniziò a parlare della sua materia, che noi avevamo un aula apposita dove poter fare i nostri schizzi d'arte o come li chiamo io, almeno i miei, piccoli scarabocchi insignificanti. 
Ogni tanto lanciai qualche sguardo al biondo senza dire nulla, guardava il professore con molta attenzione, sembrava che gli importasse davvero .
presi coraggio e parlai.

T:- ti piace molto arte? sembri interessato-
*cacchio thomas sei proprio uno stupido, chi è che potrebbe mai chiedere una cosa simile?*

il biondo si perse dai suoi pensieri e rivolse a me la sua attenzione

n:- beh, credo ci sia molto da imparare, anche da un semplice ritratto di un oggetto, ogni pennellata ha il suo valore.. diciamo come dei pezzi di puzzle. e mi piace molto disegnare-

sorrisi e avvicinai la sedia verso di lui per non fare troppo rumore parlando.

T:- sei la prima persona che mi dice una cosa simile, di solito agli altri non frega nulla di queste cavolate.-

n:- infatti, difficilmente qualcuno mi piace. perciò vedi di non impicciarti troppo fagio, non mi piacciono quelli che giudicano-

scemo. scemo, scemo, scemo.

T:- oh no, scusa..scusa non intendevo dire questo. trovo sia molto affascinante e.. e..-

Newt emise una breve risatina che interruppe il mio tentato discorso. fu un bene in realtà

n:- non importa, scusami tu. di solito i ragazzi di questa scuola, compresi i novellini, hanno dei gusti al quanto strani e non capiscono quando dico qualcosa. a nessuno importa di quello che dico oppure puntano sempre il dito.-

T:- no.. no non lo farei mai.-

N:-bene così. comunque mi chiamo Newt, ma questo suppongo tu lo sappia già-

mi porse la mano e la strinsi.

T:- Thomas, solo.. Thomas. questo si che è insignificante.-

n:- Nah, non credo. ogni cosa è bella per la propria particolarità. qualcuno ti dà mai soprannomi?-

T:- si, solo Teresa. È la mia migliore amica e mi chiama Tom-

Newt sussurrò qualcosa infinite volte, come per ripetersi quella informazione.

N- e.. qualcuno ti chiama mai Tommy?-

Scrollai la testa. Era strano, molto strano. Nessuno mai aveva osato chiamarmi così, ma suonava davvero bene, sembrava speciale.

N:- allora che ne dici Tommy? va bene?-

il mio cuore saltò un battito. perchè cavolo mi stavo comportando in quel modo? ma che mi prendeva? non rimaneva nient'altro da fare.
accettai la proposta e newt sembrava più felice dalla mattina, stessa cosa anche io.
parlare con lui mi era piaciuto, mi sentivo più leggero nonostante ci fossimo presi una bella incomprensione. ma che importa? forse avevo un nuovo amico, così mi bastava.

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ciaooo pive, come state? scusate se non aggiorno da tanto tempo la storia, vi prometto che prenderò la briga di farlo dato che avrò pomeriggi liberi. spero che cresciate molto come lettori di questa storia, ci sto davvero mettendo tutto me stesso per portare un contenuto carino.

stay safe and love newtmas<3

L'amore oltre i confini ||Newtmas||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora