Capitolo 3. il suo sorriso

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Sentì una scossa di paura, così distolsi lo sguardo il più in fretta possibile da lui e mi misi dietro Minho. Non so perché lo feci, ma credevo di averlo visto prima nel bus, aveva un'area familiare e credevo fosse un' altro bullo di quella mattina. Minho se ne accorse, ma non disse nulla, mi parve che avesse uno sguardo poco perplesso.

Più si avvicinava e più il mio cuore batteva fortein non sapevo che fare ed ebbi tanta paura. Era ormai davanti a noi, quando voltò lo sguardo verso i miei amici..

N:- Ehyy! ciao pivelli, ci si becca in classe-

M:- Ciao fagio! ci sei mancato tanto amico-.

Ancora non metabolizzai il tutto, ero ancora agitato, così rimasi dietro Minho senza nemmeno spostarmi di un millimetro. Il ragazzo si spostò bruscamente verso la mia direzione e pronunciò quelle parole che mi sarebbero rimaste a mente tutto il giorno.

N:- Vedo che c'è anche un nuovo novellino qui.. Ciao pive -.

Qualcosa si scumbussolò dentro di me.
i suoi occhi color nocciola che mi fissarono avevano un fuoco ardente che mi fecero provare calore al cuore, non so come fosse possibile, eppure il biondino..con quel sorriso.. ne rimasi incantato. Non riuscii a dire una parola, solo ricambiai un accenno con la testa in segno di saluto.

Il biondino se ne andò verso la folla di altri ragazzi ammassati e sparì, quando Minho si accorse che ero..perso

M:- Ei ei?? terra chiama Thomas, ci sei? non sei qui nemmeno da mezz'ora e già ti sei innamorato razza di pive? e tra tutti proprio Newt?-

Teresa iniziò a ridere. io mi ripresi dalla mia "paralisi"

T:-..eh? che cavolo ti salta in mente! non lo conosco nemmeno, come potrei?-

M:- Sai, caro Thomas, da come lo guardavi sembravi proprio cotto a vapore-

t:- Dai Minho, non prenderlo in giro.- disse Teresa con tono scocciato e tirandogli uno sguardo assassino.

M:- mhh.. e va bene ci proverò. Ad ogni modo, lui è Newt, vive con la sorella Sonya a pochi isolati da qui. È entrato a far parte nel nostro gruppo l'anno scorso dato che si trasferì qui. Ha un carattere molto strano, io non lo capisco spesso onestamente .-

t:- Con questo Tom, Minho sta dicendo che è troppo stupido per capirlo.-
Minho non disse nulla e la guardò in modo confuso e aprì le braccia in segno di rassegnazione.
Teresa proseguì.

t:- È un ragazzo solitario, si isola spesso e sta sulle sue. Spesso lo troverai leggere in qualche angolo da solo, è fatto così.. sopratutto da quando i suoi genitori non ci sono più-

M:- evita di parlare di questo argomento se gli parlerai però, daccordo?.-

annuì.

7:55.

La campanella avrebbe suonato a minuti, così proposi di incamminarci per entrare a scuola.
Continuammo a chiaccherare del più e del meno, sopratutto sulle nostre vacanze estive.

Minho ci raccontò che le aveva trascorse stando nella casa al mare di sua zia (La sua famiglia è davvero ricca!) andando al mare a "rimorchiare" le belle ragazze sulla spiaggia. Anche se credo che le uniche che rimorchiesse furono le anziane che prendevano il sole dati i complimenti.
Teresa invece andò in un camp con gli scout.
Mancava qualche minuto alla campanella e più mi avvicinai, più tremai dalla paura. lo capì dai gorgoglì allo stimaco.
E poi quel ragazzo.. continuava a girarmi per la mente il suo sguardo quasi che scordai quei danati bulli.

Arrivammo davanti all'entrata. L'ansia prendeva possesso di me ad ogni singolo passo o persona che passava davanti alla mia vista. Non mi ero mai sentito così scombussolato come quel giorno, nemmeno come quando tornavo a casa dopo un brutto voto, mai mai.

Nessuno se ne accorse, giusto il tempo di aprire bocca per raccontare la mia estate che la campanella suonò, tutti gli studenti entrarono di corsa. Sembrava un gregge enorme di pecore impazzito in cerca di erba verde da brucare.
Minho mi afferrò per il braccio, stessa cosa la fece con Teresa

M:- forza andiamo!o saremmo delle frittelle tra qualche secondo di più-

annuì e iniziammo a correre verso l'entrata.
La scuola era enorme, porte con classi ovunque come gli armadietti ad ogni corridoio e scale che conducevano ai piani superiori con sicuramente laboratori e aule per le riunioni. La presidenza era proprio davanti a noi, metteva davvero i brividi. Da quel momento sperai di non entrarci mai per nessuna ragione al mondo, nemmeno per chiedere qualche fotocopia o libri.

Minho ci fece strada verso le lunghe rampe di scale. Erano spaventose e piene di ragazzi indemoniati che correvano, sembrava come se stessero scappando da qualcosa.

8:05

Finalmente trovammo il piano della nostra classe.
Sulla porta ci stava un cartello con scritto in caratteri cubitali "Classe del terzo anno: seconda sezione / 3B", ed il corridoio era ormai sgombro.
Minho ci condusse ai nostri armadietti.
il mio e quello di teresa erano vicini, il suo contrassegnava il numero A1, mentre il mio A2 e quello di Minho, un pò distante, A7.
Posammo i nostri zaini all'interno e portai solo l'astuccio ed il quaderno.

Entrai nella mia classe subito dopo i miei amici. La classe era mezza vuota.
*perfetto*pensai.
Minho e Teresa presero i due posti più infondo, io dovetti restare in banco da solo davanti a loro.

8:10

La campanella che annunciava l'inizio delle lezioni era appena suonata.
Nessuno si volle sedere accanto a me, non che mi dispiaccia avere gente attorno che non conosco.

Il Prof entrò in classe, e tutti si alzarono in piedi, me compreso.

P.- Comodi, comodi-

tutti si sederono al posto.

P- è un piacere per me lavorare con voi di nuovo questo anno, vedo che ci sono nuovi alunni. mi presento, sono il Signor R, il vostro insegnante di Arte-

Sembrava un tipo davvero interessante.

P- per la mia materia non dovrete sottovalutarla dato che farà media con le altre, sopratutto per i ritardatari-

il signor R spostò lo sguardo verso la porta e tutti fecero lo stesso.

Era lui. Era il biondino di quella mattina. Era Newt.

L'amore oltre i confini ||Newtmas||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora