Sensazione

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<<Rimane Dario>> e lui crolla.

Carola sorride, finge. Dice di essere felice del suo percorso, o almeno ci prova. Ma Luigi lo sa, che sta mentendo (come potrebbe non saperlo se la colpa non è altro che sua).

Gliel'ha rovinata, questa esperienza. La ballerina è stata lacerata dall'amore incondizionato che prova per lui. Chiusa nei suoi schemi, non è riuscita tuttavia a lasciarlo fuori. All'inizio Luigi era fiero di aver scavalcato quei muri, poi si è bloccato, in uno stato confusionale. Dà, ancora oggi, la colpa a quella maledetta sensazione. Bastarda.

Si muove lento, cauto. Cerca in tutti i modi di mantenere la sua compostezza, dentro è a pezzi. È stata una guerra d'amore, la loro. Con i proiettili vaganti. Quello di Luigi ha perforato il cuore di lei, ma il proiettile di Carola? Che fine ha fatto? Luigi non lo sa. A terra non è caduto, non l'ha trovato. Allora forse è per questo che la ragazza ci spera ancora?

Luigi si avvicina agli altri: tutti, compreso lui, non se la sono mai meritata. Carola è complicata, dannatamente complicata. Gli altri non la meritano perché non l'hanno mai compresa. Ma lui, lui che invece l'ha fatto, è scappato via con la coda fra le gambe. Codardo.

La domanda sorge spontanea, da dove nasce questa paura?

Una volta Luigi ne aveva parlato con Maria, delle emozioni forti che non poteva permettersi di provare. E che, a lui, quando stava vicino a Carola, il cuore rimbalzava nel petto.
Maria aveva risposto che, magari, poteva per una volta concedersi di mollare la presa. Ma sarà che forse Luigi, fra i due, è quello davvero intrappolato in sè stesso. Capace di sentire, sulla pelle e nell'animo, di tutto e di più. Ma mai, mai oserebbe dire ad alta voce che si sente marcio dentro, che un po' ha sbagliato a mettere uno scudo davanti e che, infondo, la sensazione l'ha avuta eccome.

Carola, in tutta la freddezza del ragazzo, non ci ha visto altro che lei.
"Perché l'innamoramento, non avendolo mai vissuto, era solo una cosa mentale, capito?"
Gli aveva detto pochi minuti prima. Il punto è che Luigi era stato innamorato, addirittura appena uscito da una relazione che ancora bruciava. Carola aveva voluto sapere tutto al riguardo. Ogni minimo particolare. E Luigi, dal canto suo, ha cacciato fuori quel che aveva da dire. Il dolore era immenso e, pensare di poter provocare a lei lo stesso, beh, lo distruggeva. Il doppio.

Lei lo prende sotto braccio, ha il bisogno incessante di sentire il calore di lui. Vuole il formicolio sulla pelle, il sangue ribollire nelle vene, vuole sentirsi viva.

Luigi, invece, si rende conto di stare per perderla. Lo realizza in pochi secondi e, quando lei lo tira a se, mentre un sorriso spunta tra le lacrime che le rigano il volto, la stringe forte, desideroso di fare un passo indietro e ricostruire tutto daccapo. Ma non si può.

<<Basta tutto, sorridi>>, lei lo ascolta. D'altronde l'ha sempre fatto.

Ben presto, la proposta di lavoro, trasforma il sorriso in una dolce risata. A Luigi viene la pelle d'oca, è un angelo a cui ha spezzato le ali. La osserva da lontano, mentre applaude insieme a Luca, Alex e Michele. Presta attenzione a non avvicinarsi, non può permettersi di sfiorarla un secondo di più.
Eppure è lei che nuovamente accorcia le distanze.

<<Perché sei lì?>>, batte la mano sul letto.
<<Vieni>>, dice. Ma c'è già Nunzio, accanto a lei, non le basta? Vuole solo lui. E Luigi, si rende conto, di volere solo lei.
E gli altri sembrano, silenziosamente, capire la richiesta. Si allontanano piano piano, non prima di aver lasciato a Carola una carezza, un bacio o un abbraccio che, a parere di Luigi, a volte è stato più lungo del previsto.

<<Dimmi qualcosa ti prego, ne ho bisogno per stare tranquilla>>, è lei a spezzare il silenzio.
<<Cosa vuoi che ti dica?>>
<<Quello che vorrei io, ecco vedi, sono parole che non sentirò mai, non dalle tue labbra>>, e Luigi si sente morire.

Perché amare non ha senso, se sei l'unico a volare, e carola l'ha capito fin troppo bene, purtroppo.

Quando effettivamente Luigi non dice nulla, riceve l'ennesima conferma. Poi, però, stranamente prende parola.
<<Ti voglio bene Carola, lo sai. Questo non cambierà nemmeno una volta usciti di qui>>, ma a Carola non basta. Annuisce indifferente.
Sposta lo sguardo sulle foto che ha attaccato dietro al letto, c'è ne anche una di loro due. È una polaroid che hanno scattato quando le cose erano più tranquille, quei giorni in cui era lui a stuzzicarla di continuo. All'inizio Luigi ci ha provato, poi lei si è innamorata, lui si è spaventato, lei si è allontanata e ora, lui, se ne pente amaramente.

<<Devo fare le valigie>>, si alza gettando i capelli all'indietro e asciugandosi le ultime lacrime rimaste a solcarle la guancia.
A Luigi quelle quattro parole fanno male. Si chiede come sia successo, che in sette mesi, non si sia accorto di quanto effettivamente ci tenesse a lei.

Che poi un po' è vero, che ti accorgi del valore di una cosa solo quando non l'hai più. A lui era capitato spesso, mai una volta che gli fosse servita da lezione.
Qualche tempo fa si ritrovò senza voce, e si sentiva morire. Si era trovato senza qualcosa che invece era sempre stata lì, a cui non aveva mai dato il giusto peso, a cui ha sempre chiesto tanto (perché la sua voce insieme alla chitarra è l'unico appiglio tra gli scogli), a cui ora, con Amici, sta prestando attenzione. Beh, la situazione è pressoché analoga. Con la differenza che, con Amici di mezzo, quello che avrebbe potuto essere un qualcosa, si è perso ancora prima di iniziare.

<<Non andare via>> sussurra Luigi piano, quasi Carola non lo sente.
<<Devo>>. Lei si volta e lo guarda, gli sorride timida per poi cacciare il bagaglio da sotto il letto.
<<Mi mancherai Gigino>>, soffia leggera, come se avesse un peso in meno sullo stomaco.
Perché non glielo dici anche tu Luigi, che ti mancherà? Ma lui non lo fa, fissa il vuoto davanti a sè, indifferente. Carola sospira, arresa.

<<Ca', sei pronta? Devi andare>>, Luca irrompe nella stanza e, alla vista di Luigi immobile sul letto, serra le labbra. Lui conosce entrambi, lo sa che appena Luigi sarà solo erigerà un muro difficile da scalfire, con gli occhiali sul volto, piangerà come un bambino a cui è stato tolto il ciuccio.

Perché per Luigi, Carola è stata un vizio. Un lusso che si è concesso di avere, almeno nei primi momenti. Poi però, come tutti i vizi, è diventato pericoloso. Il moro aveva cominciato a subire gli effetti collaterali del loro rapporto: la gelosia, la preoccupazione, l'ansia di non vederla in giro, l'emozione. Quella maledetta emozione, quel maledetto amore, quello che non poteva provare. Era lì per la musica.
A guardarlo ora, a Luca verrebbe da ridere, ma non lo fa.

<<Arrivo, a patto che tu mi faccia il saluto speciale>>, Carola arriccia il naso puntando il petto del cantante napoletano.
<<Ci mancherebbe, Carolina>> , dice, <<Tu non vieni Luì?>>, il ragazzo scuote la testa.
Carola china il capo e lascia la stanza, in punta di piedi, proprio come ha fatto quando è entrata nel cuore di Luigi. Così leggera che lui non se ne è nemmeno accorto.

Quando Luca chiude la porta alle sue spalle, Luigi resta fermo. E così fa per quasi tutta la notte. Si addormenta all'alba, con la testa che sprofonda nel cuscino della ballerina. Spera di sentirne l'odore.

Stella di periferia || Caroligi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora