I'll do whatever you want, for your love
So tell me what you want, I'll give you what you wantC'è che Carola, nella sua vita, non ha mai avuto un punto fermo. Ogni volta che si azzardava a pensare di non essere sola, 'che nel mondo ci sono altri 7 miliardi di persone (di più e non di meno) e qualcuna faceva al caso proprio, la scarpa da punta non supportava più il piede, il baricentro cambiava e la caviglia cedeva. Così cadeva a terra, in un tonfo sordo che le stonava le orecchie.
Non aveva mai mollato, si è sempre ricordata di avere coraggio nella vita e di essere gentile in ogni occasione; 'che Cenerentola è la sua principessa preferita e non avrebbe mai osato mancarle di rispetto. Così, tempestivamente, si armava di ago e filo e, con gli occhiali che le scorrevano fino alla punta del naso, cuciva i lacci e l'elastico delle sue nuove scarpette. Ma non finiva lì, con le forbici tagliava il raso in punta e smollava la mascherina e la soletta.
Tuttavia, quando arrivava il momento di metterle, facevano sempre troppo male che a Carola pareva di non indossare il salvapunte. Allora se le slacciava e, quando si accorgeva di averlo, non capiva perché provava dolore. Con il tempo, si è resa conto che quello che senti dentro, non si compensa sempre provando passi di danza sul palco di un teatro, anche se è quello della scuola dell'Opéra di Parigi. 'Che provare a fare più di trentadue fouettés en tournant e vedere che forse riesci a superare il limite è soddisfacente, ma non abbastanza. Perché il vuoto non si riempie e quando il sipario cala, le luci si spengono e il teatro non è più casa tua.
Pensa sempre la ballerina, anche ora, mentre Luigi passa in rassegna il suo corpo con la spugna gialla dell'albergo. Gli occhi chiusi per evitare che lo shampoo si insinui in essi, i capelli appiccicati sulla fronte, la bocca sorridente e le spalle rilassate. Paradisiaco.
Ed è guardandolo che capisce: forse, con Luigi, un po' a casa ci si sente.
«Hai finito tutto lo shampoo che c'era nei tubetti, come mi lavo i capelli ora?» Chiede Carola inclinando il capo per guardarlo in volto. Luigi apre gli occhi appena.
«Ne ho uno di là, nel mio borsone.» Scuote piano la testa per liberarsi dell'acqua in eccesso fra i capelli. «Ma penso che sia il caso di rimandare questa doccia e concentrarci su altro.» Le accarezza i fianchi lentamente, disegnando con cura le forme del suo corpo. «Hai goduto, Carola. Ora vogliamo fare l'amore?» Sussurra al suo orecchio mentre i loro bacini si scontrano. Carola gli poggia una mano sulla spalla e spalanca leggermente la bocca, avvertendo fra le gambe la virilità pulsante di Luigi su cui poco prima aveva (di sfuggita) posato lo sguardo. «Rispondi.»
Le mani salgono su, fino ai seni. Compie un altro passo verso di lei, stringendosi sempre di più tra quelle ante scorrevoli. Carola soffoca un gemito quando si struscia sulla porta della sua intimità. Il cantante accenna un sorriso divertito e, quando la ballerina si rende conto che il volto di lui non è più all'altezza del suo, è troppo tardi per trattenere il piacere fra le labbra serrate. La lingua di Luigi rotea attorno al suo capezzolo già duro da tempo, mentre l'altra stringe la presa con irruenza attorno al fianco. Getta la testa all'indietro mentre si lascia scappare mugolii di piacere.
È bravo, tremendamente bravo, e Carola non è convinta di essere all'altezza delle aspettative. Ma il tempo per farsi paranoie, Luigi non glielo lascia. Si muove famelico su di lei, torturando tutto ciò che la sua bocca è in grado di afferrare e, una volta soddisfatto del suo lavoro, attacca le loro labbra in uno scontro all'ultimo sangue. «Quindi, qual è la tua scelta?» Si stacca ed incatena i loro sguardi.
«Facciamo entrambi», squittisce, «voglio essere tua, Luigi.» Le posa un bacio sul collo e soffia piano sulla spalla. Alza di scatto la testa, folgorato da un'idea che lo elettrizza e lo fa eccitare ancora di più. «Ad una condizione però», porta nuovamente il suo sguardo su di lei, «Toccami.» Ordina a denti stretti. «Ti sto già toccando.» Afferma innocente facendo scorrere le mani sul petto del polistrumentista. Luigi ghigna, divertito dalla sconnessione che da quando l'ha conosciuta l'ha sempre caratterizzata. Con un cenno le intima di guardare in basso, la sua lunghezza già pronta a penetrarla. Le guance di Carola si tingono di rosso, mentre pronuncia un «oh» sorpreso.
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Stella di periferia || Caroligi
FanficCarola ci ha sempre tenuto a lui, non l'ha mai negato. E lui invece? A lei ci tiene? La domanda è appesa ad un filo. A conoscere la risposta è solo Luigi. E sì, lui ci tiene. Deve solo trovare il coraggio di ammetterlo.