Capitolo 3

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«Oh, amore, sei la cosa più bella che esista...»

Sento il suo respiro caldo sul collo mentre le mie braccia lo avvolgono come le mie gambe che forzano i suoi movimenti per portarlo più velocemente al piacere.

«Amore, amore, dimmi che mi ami...» Ansima sempre più forte.

«Ti amo». Rispondo stringendolo e guardando la nostra foto incorniciata sulla sua scrivania accanto al suo letto. Non ricordo dove eravamo...ma è una bellissima foto, siamo belli insieme, lui più di me comunque, buono, gentile, attento ad ogni mio desiderio e mi ama. La sua famiglia mi adora, la mia adora lui e mi ha appena chiesto di sposarlo, cosa che aspettavo dopo otto anni di fidanzamento, ma che ha completamente destabilizzato la mia mente.

Davide si ferma con uno spasmo e poi sollevando la fronte dal mio collo sorride. «Amore è stato bellissimo...» Dice lasciandomi un altro bacio sulla tempia mentre cade supino accanto a me.

"È stato bellissimo anche per me" Dovrei rispondere così... ma non posso, perché mentirei, e mentirei perché non ho provato niente. Non provo niente, da sempre. Leggo libri d'amore, qualcuno più spinto, qualcuno meno e raggiungo il piacere se sono sola e viaggio con la fantasia ma con Davide non sento niente. Non so cosa sia successo di preciso ma è come se le mie, pulsioni, fossero assenti.

Ho quasi trentanni anni e Davide ha la mia stessa età. Lui è stato il primo e il solo uomo della mia vita. Il primo che ho amato, il primo con cui ho fatto sesso e forse è per questo o forse no, so solo che ad un certo punto ho cominciato a sentirmi inadatta e ogni volta che facevamo l'amore mi sentivo sempre più sbagliata, sempre più triste e ora anche disperata perché ho accettato di sposarlo e tutto sembra essere peggiorato.

«Amore che cos'hai? Stai di nuovo piangendo...» Davide mi guarda con dolcezza e so che quello che pensa è del tutto sbagliato ma come posso dirglielo?

Asciugo le lacrime sulle quali ormai non ho più controllo e sorrido. «No... no è che...»

«So che sei emozionata per il matrimonio, ma non può diventare così stressante per te...» Dice cercando di tranquillizzarmi. «Ti aiuterò in qualsiasi cosa, dalla scelta delle tovaglie ai segnaposti, non preoccuparti». Sorrido per nascondere l'ennesima coltellata inflitta.

La proposta era avvenuta due settimane prima ed era stata perfetta, bellissima, romantica. Davide aveva organizzato tutto nei minimi particolari, aveva fatto preparare la cena al country club dove giocavano a golf i nostri padri invitando i nostri amici, le nostre famiglie compresi nonni, zii, cugini e ad un certo punto, prima del dolce ha tirato fuori un anello dalla tasca e inginocchiandosi davanti a tutti ha detto "Vuoi sposarmi?"

"Lo voglio" Ho risposto convinta... ma poi la sera stessa nel buio della mia stanza quell'anello era diventato pesante come un masso.

«Ci crederò solo quando lo vedrò». Esclamo per distrarlo, sollevata che non riesca a comprendere il mio malessere.

Davide si alza dal letto a una piazza e mezza della sua camera per andare in bagno e gettare il preservativo, mentre io dopo aver recuperato gli slip, abbasso la gonna nera svasata sopra le gambe nude aggiustando il top anch'esso nero che si era di poco spostato sotto la casacca di raso color crema.

«A proposito, mia madre vuole portarti a scegliere il vestito da sposa. Le ho detto che forse avresti preferito farlo con qualcun' altro, ma visto che è decisa a regalartelo magari potresti coinvolgerla». Mia suocera è una donna estremamente, elegante, facoltosa e altezzosa a cui di certo non si può dire no.

«Non c'è problema, tua madre ha più gusto di me nel vestire, potrà darmi solo buoni consigli».

Davide torna infilando una maglia sopra i jeans che non ha nemmeno sfilato.

AMORE SOSPESODove le storie prendono vita. Scoprilo ora