Capitolo 4

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Brian's POV

Ero rimasto lì come un coglione, sembravo un bimbo al quale avevano appena rubato la sua caramella preferita.

Avevo baciato mia sorella, non ne capivo nemmeno io il motivo, ma l'avevo fatto, e a quanto pare lei non se lo aspettava perché dopo un paio di minuti corse fuori casa senza che le potessi dir niente.

Avevo sempre provato qualcosa per Amber, o almeno dal momento in cui aveva iniziato a diventare una donna. Era però un qualche cosa aldilà del solito ribollire di ormoni tipico di ogni maschio della mia età, lei mi attraeva completamente in ogni sua caratteristica, sia fisica che di carattere.

D'un tratto un suono mi distolse dai miei pensieri: era il mio cellulare. Lo presi e notai che mi era arrivato un messaggio: era di Roxanne. "Ciao Brian, ho appena finito il mio turno allo Smile Jamaica, ti andrebbe di uscire per un caffè?"

Esitai un po', avevo un'uragano di pensieri che sbattevano l'uno contro l'altro nel mio cervello a causa del fatto appena accaduto ma poi decisi che dovevo uscire per sfogarmi e dimenticare quell'episodio o almeno allontanarlo per un po',così le risposi "Ok, vengo a prenderti fra poco."

Andai in bagno a sciacquarmi il viso per riprendermi un po', poi presi dall'armadio una camicia, una giacca e un paio di jeans chiari e mi vestì.

Presi le chiavi di casa e mi avviai fuori, salì sulla mia moto e mi diressi verso il pub.

Grazie alla mia gioiellino potevo tranquillamente districarmi nel traffico caotico di Miami e nel giro di 10 minuti mi ritrovai davanti allo Smile Jamaica.

Lì ad aspettarmi c'era Roxanne - mamma quanto era figa- che alla luce del sole era ancora più bella che alle luci soffuse del locale. Aveva tolto la sua divisa da cameriera e sotto indossava un bellissimo vestito rosso senza spalline che copriva lo stretto necessario e un coprispalle bianco. I suoi bellissimi capelli rossi erano raccolti in una splendida treccia a spina di pesce.

La salutai con un semplice segno della mano dopodiché lei sali sulla moto un po' imbarazzata per via della gonna. "Hai paura della velocità?" chiesi porgendole il casco, "no, vai tranquillo, la velocità mi eccita" rispose lei prima di indossarlo.

Partimmo e lei si avvinghiò a me stringendomi il petto: sentivo il suo seno aderire contro la mia schiena e il suo bellissimo profumo si intrufolava nel mio casco quasi stordendomi, era abbastanza dolce, molto probabilmente Chanel.

Dopo una breve ricerca ci fermammo da "Jemi", un bar/pub aperto 24h, parcheggiai la moto e ci avviammo dentro il locale, le aprii la porta per farla entrare e ammirarla da dietro, aveva proprio un gran bel culo. La aiutai a togliere il coprispalle e la feci accomodare, dopodiché mi tolsi la giacca e mi seddetti anche io.

Dopo un po' si avvicinò un cameriere verso il nostro tavolo "volete ordinare?". Feci ordinare prima lei che prese un cappuccino, poi quando fu il mio turno presi un semplice caffè senza zucchero.

D'un tratto mentre sorseggiavo tranquillo il mio caffè la vidi torturarsi il labbro con i denti e sentì qualcosa poggiarsi sul mio pacco e per poco non sputai tutto il caffè dalla sorpresa, era il suo piede.

Pian piano iniziò a muovere la pianta del suo piede andando sempre più veloce. Io dovetti usare tutto il mio autocontrollo per non iniziare ad ansimare o addirittura urlare quindi iniziai a mordermi il labbro quasi facendolo sanguinare. Lei dopo essersi divertita un po' a torturarmi tolse il piede e si ricompose sulla sedia.

"Vado a pagare il conto" dissi io dopo che mi fui ripreso dall'eccitazione. Mi alzai e mi diressi verso la cassa, pagai il conto e dopo aiutai Roxanne a mettere il coprispalle e ci dirigemmo verso la moto. "Mi puoi accompagnare a casa? " disse lei e io le risposi con un semplice cenno della testa sorridendo.

Blood's BrothersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora