Brian's POV
Strano, erano le 7 di mattina ed ero già sveglio..... di mia spontanea volontà. Mi sentivo riposato, il giorno prima mi aveva affaticato ma era stato bellissimo, trascurando il fatto che avevo baciato mia sorella e non sapevo ancora se lei corrispondeva o meno.
Nonostante mi fossi svegliato non avevo nessuna intenzione di alzarmi, restai quindi a rimuginare su cosa avrei potuto fare quel giorno. Decisi che la prima cosa che dovevo assolutamente fare era chiedere scusa a Amber o comunque parlarci per capire quello che aveva provato e se il nostro rapporto fraterno si era in qualche modo modificato -speravo di no con tutto il cuore-.
Presi il cellulare,c'era un messaggio "Buongiorno stallone, grazie per la giornata di ieri. Roxanne." Appena lessi il messaggio l'amichetto che abitava nei miei boxer ebbe un sussulto che si trasformò rapidamente in una erezione pazzesca -il solo pensiero di Roxanne che mi spompinava mi fece eccitare-.
Decisi di masturbarmi un po' per far rilassare quell'erezione. Dopo un paio di minuti venni copiosamente e l'erezione si calmò. Decisi di alzarmi e andare a fare una doccia, mi alzai e mi diressi verso il bagno. Lungo il corridoio sostai davanti alla camera di Amber, la porta era socchiusa quindi decisi di affacciarmi: era tornata e dormiva beatamente nel suo lettino coperta solo da un leggero lenzuolo che lasciava intravedere il fatto che fosse in intimo -cazzo quanto era bella-.
Sorrisi e mi incamminai di nuovo,entrato nel bagno decisi che la doccia era troppo noiosa quindi pensai di farmi un bel bagno rilassante: lasciai riempire la vasca mentre mi spogliavo e, una volta piena, ci buttai dentro dei sali da bagno al cioccolato per poi entrarci dentro. Mi stavo quasi riaddormentando trasportato dal calore dell'acqua e dal profumo di cioccolato quando qualcuno bussò alla porta del bagno.
"Occupato, sto facendo il bagno" dissi io "Brian esci da quel cazzo di bagno, devo fare la pipì" urlò Amber. "Entra, non ti scandalizzi mica" risposi seccato. Non se lo fece ripetere due volte ed entrò, era ancora più figa di quando l'avevo vista anche se erano passati appena 10 minuti.
Io istintivamente, anche se non ne avevo motivo, mi coprì mettendomi le mani sul pacco, "voltati" disse lei "devo scendermi le mutandine per andare in bagno". Io seccato ubbidì.
Appena ebbe finito uscì dal bagno sculettando e prima che chiudesse la porta io dissi "Appena esco dalla vasca dobbiamo parlare". Lei fece un cenno con la testa e si chiuse la porta alle spalle.
Dopo un po' - non so quanto tempo fosse passato- iniziai a sentirmi le dita rugose per la troppa idratazione quindi decisi che era ora di uscire, aprì lo scarico per far andare via l'acqua e mi asciugai.
Misi un paio di boxer e una maglietta che mi ero portato appresso dalla mia camera e uscì da bagno dirigendomi in camera di Amber.
Aveva chiuso la porta, bussai. "Entra" urlò lei. Quando entrai non la vidi e mi guardai intorno per cercarla, d'un tratto mi sentì abbracciare da dietro. "Ciao Amber, ti volevo solo dire....." non feci in tempo a finire la frase che lei mi mise l'indice sulle labbra "Zitto, non dire niente, stanotte ho riflettuto al fatto accaduto ieri e mi sono resa conto di provare qualcosa anche io, non so precisamente cosa,so solo che quel bacio ha suscitato in me emozioni molto contrastanti".
A quelle parole io sorrisi, ero sollevato dato che quello che avevo fatto non si era rivelata un emerita cazzata. Mi abbracciò,io ricambiai stringendola a me e sentì il suo respiro e il suo battito accelerare in modo esagerato. "Quindi tutto apposto? Non sei arrabbiata con me?" dissi io "e perché dovrei cretino?" mi rispose lei e mi diede un piccolo schiaffetto affettuoso.
Io istintivamente mi attaccai di nuovo alle sue labbra e la iniziai a baciare con foga, ma stavolta lei non fu perplessa,anzi, inizio a collaborare al bacio e mi saltò in braccio avvinghiando le sue gambe attorno alla mia vita e le sue braccia al mio collo. Io decisi di azzardare e con la scusa di tenerla in braccio afferrai il suo bel culetto e lo strinsi continuando a baciarla.
Squillò il citofono della porta di casa e a malincuore ci staccammo. Andai in camera,presi i primi pantaloni che mi capitarono a tiro e andai ad aprire. Era lo stronzo di Logan: quel giorno aveva indosso una maglietta dei Nirvana e un paio di jeans strappati: era moro, aveva due occhi che nemmeno il ghiaccio era così chiaro e una corporatura abbastanza palestrata, ma, nonostante questo, fra i due ero io quello che rimorchiava di più.
"Ciao deficiente" mi sorrise "ti sei appena alzato vero?" io annuì seccato. "Entra" gli dissi "come mai sei qui?". "Mah,niente, passavo di qua ma se hai da fare vado via". "Si cazzo,ho da fare, mi hai interrotto mentre stavo per sbattermi mia sorella" avrei tanto voluto dirgli "No tranquillo, non avevo niente da fare, ho appena finito di fare un bagno, piuttosto, ti posso offrire qualcosa?" "Una birra va bene se ce l'hai".
Andai in cucina e presi due birre, le aprì e ritornato in sala gliene porsi una. Mentre bevevamo e parlavamo scese Amber: Aveva indossato un vestitino che le arrivava al ginocchio e fasciava perfettamente il suo fisico meraviglioso "Ciao Logan" disse sorridendogli, io ebbi un attimo di gelosia ma poi lei si avvicinò "Vado da Brooke, dobbiamo andare in giro a far spese" e si abbassò per lasciarmi un bacio sulla guancia "io e te continuiamo stasera" mi sussurrò sensualmente all'orecchio e poi uscì sculettando per farmelo apposta dato che Logan non la poteva vedere essendo girato verso di me. "È proprio una gran figa tua sorella, peccato sia così piccola" disse Logan "hai finito di dire cazzate?" dissi io lanciandogli un'occhiataccia, lui seccato si zittì.
"Che cazzo facciamo? Se sei venuto qui avrai qualcosa in programma o no?" esordì io dopo un paio di secondi di silenzio. Lui d'un tratto mi rispose dopo essersi come svegliato dal mondo dei sogni "sinceramente non ne ho idea, sono semplicemente venuto qui, pensavo che tu avresti pensato a qualcosa da fare."
"Piuttosto, non mi hai ancora ringraziato per averti lasciato da solo in quel locale" dissi io dandomi delle arie "com'era quella mora di cui mi hai parlato?" Alla mia ultima frase a lui luccicarono gli occhi "mamma mia, non hai idea, è una figa pazzesca, si chiama Tori e viene dalla California, l'abbiamo fatto e ci siamo scambiati i numeri di telefono, è stato pazzesco ma non voglio perdermi in particolari rischierei di farti collassare dato che tu non vedi una figa da settimane" mi disse prendendomi in giro. "Ah no? Hai presente quella bella rossa che ci ha serviti al locale?" sorrisi "Si" disse lui "Bene, ieri pomeriggio ho preso un caffè con lei e poi me la sono sbattuta per bene. A casa sua." gli dissi facendogli il dito medio. "Perchè ti prendi sempre le più fighe?" sbuffò lui piagnucolando e io gli risposi facendo una risatina malvagia. Non sapendo cosa fare ci incollammo come due zombie alla mia xbox con un paio di birre e delle patatine -proprio un bel modo di pranzare-.
SPAZIO AUTORI
EI CIAO RAGAZZI, SONO ANCORA IO, BRIAN, PICCOLO SCHERZETTO, IL 4 CAPITOLO ALL'INIZIO DOVEVA ESSERE COMPOSTO DA DUE PARTI, SPERO NON MI ODIERETE PER QUESTO, GODETEVI QUESTO CAPITOLO, VI PROMETTO CHE CI FAREMO PERDONARE. CIAOOO
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