Wingardium Leviosa

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L’aula di incantesimi era ampia e areggiata, di forma rettangolare. La luce proveniva da una enorme finestra posta al fondo della stanza, dietro alla postazione del Professor Flitwick.
Sia a destra che a sinistra erano presenti tre diversi piani di banchi lunghi quanto la parete. Gli studenti erano lì seduti, davanti a loro avevano i libri, le piume e le pergamene, alcuni avevano anche tirato fuori la bacchetta magica.
Il piccolo Professor Flitwick era già in piedi pronto per iniziare la lezione.
“Sedetevi prego! Iniziamo velocemente la lezione, non voglio sentire una mosca volare” disse il professor Fliwick.
In pochi minuti calò un silenzio diffuso ed il mago inizia la sua spiegazione
“Buongiorno  a tutti! Qui imparerete nel corso degli anni ogni tipo di magia necessaria a farvi definire maghi e streghe, non ha caso il corso di Incantesimi è il più importante di tutti. Quest’oggi andremo ad analizzare uno dei poteri più basilari di un qualsiasi stregone: la capacità di far levitare oggetti. La formula dell’incantesimo è Win-GAR-dium Le-VIO-sa, occorre un movimento fermo e deciso con il polso: agitare e colpire!”
La lezione proseguì e così anche la spiegazione del Professor Fltiwick…
-L’incantesimo fu inventato da Mr. Goodwater nel 1849 quando tentò di inventare un sortilegio in grado di farlo volare senza l’ausilio della scopa, quando mostrò a tutti i suoi risultati scoprì a sue spese che l’incanto non sollevava le persone ma gli oggetti, infatti nel tentativo di volare i suoi vestiti si sfilarono da addosso ed il poveretto cadde a terra nudo. Sebbene visse nella vergogna, la sua  scoperta è stata di grande aiuto ed il Wingardium Leviosa rimane uno degli incantesimi più importanti per un mago” concluse  il professore con un ultima domanda prima di fare provare agli studenti l’incantesimo.
-Wingardium Leviosà! Wingardium Leviosà!- Ron agitò la sua bacchetta violentemente, continuando inutilmente a provare l’incantesimo, ma la piuma si muoveva solo quando dalla finestra socchiusa entrava un filo d’aria. Hermione lo guardò per un po’, ma al sesto tentativo del ragazzo non riuscì proprio a trattenersi dal correggerlo -Non ci riesci per via del movimento. Prima lento, poi una stoccata. Fai tutto troppo veloce.- spiegò sporgendosi leggermente in avanti per giungere all’altezza del banco a cui sedevano Ron ed Harry –Inoltre, pronunci male la formula. Si dice Leviosa, non Leviosà.-
Ron le lanciò uno sguardo scocciato –Provaci tu, visto che sei tanto brava!- Hermione guardò la piuma, poi si rimboccò le maniche e, muovendo la bacchetta, disse –Wingardium Leviosa!- La piuma, non appena Hermione terminò il movimento, iniziò a sollevarsi e raggiunse ben presto i tre metri di altezza.
–Bene, bene! Guardate tutti, la signorina Granger ce l’ha fatta!- esclamò il minuto signor Vitius battendo le mani eccitato –Dieci punti a Grifondoro!-

Poco dopo gli studenti uscirono  dalla classe,tutti tranne Hermione con carichi di compiti sull’incantesimo levitante (Un tema con scritto dove e perché non erano riusciti nell’incantesimo e esercitarsi sulle piume). Lei si affrettò a raggiungere Harry e Ron, ma si fermò a pochi passi da loro quando sentì Ron parlare con voce acuta del tutto diversa da quella che usava normalmente.
–Non ci riesci per via del movimento! Si dice Leviooooosa, non leviosà! Ma dico, io! Insomma, è insopportabile, non mi meraviglio che non ha amici!-
Hermione sentì le lacrime bruciarle negli occhi e iniziare a colare lungo le guance. Decisa a non farsi vedere piangere abbassò la testa e li superò, ma andò a sbattere contro Ron. Non ci fece caso e continuò a camminare, diretta al bagno delle ragazze al secondo piano.
-Mi sa che ti ha sentito.- disse Harry guardando nella direzione in cui era sparita la ragazza. –Credo anche io, però è vero! Insomma, deve essersene accorta!- esclamò Ron, anche se iniziava a sentire un vago senso di colpa salire all’altezza dello stomaco.
“Questa volta hai proprio esagerato Ronald lei comunque l’ho ha fatto per aiutarti e inoltre vorrei ricordarti che io sono AMICA SUA “ disse Jasmine alquanto arrabbiata cosa molto rara secondo Harry che la conosceva anche da più tempo di Ron 
“Le passerà “ disse Ron 
“Non è vero quindi ora vai in sala grande e non farti vedere per tutto il giorno o potrei ammazzarti “disse  Jasmine 
“Andiamo" disse Ron a Harry
“ Ronald credimi la conosco da molti mesi e non si è mai arrabbiata così tanto lei  è una ragazza determinata, credimi“ disse Harry
“ Oh grazie per la tua rassicurazione Harry… non potevi sceglierti una più calma “ esclamò Ron 
“Smettila Ron andiamo al banchetto che poi non ha senso festeggiare proprio in questo giorno"
Ron si rese conto che era il 31 ottobre ed era il decimo anniversario della morte dei Potter così disse
"Mi dispiace tanto amico … sai una cosa mi dispiace anche per Hermione mi sento uno stupido"
“Tranquillo Ron non è colpa tua tranne per Hermione”

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