Capitolo 21.

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Mentre stavo raggiungendo il tavolo Zayn spintonò via lei,ma non si era accorto che stavo arrivando.
La rabbia mi pompava nelle vene,le lacrime intanto bagnavano il mio viso.
Niall,che era accanto a Zayn,mi vide arrivare e guardò l'amico disperato.
L'immagine delle sue labbra poggiate a quelle di un altra,proprio a quell'Alisha che non amava,mi martellava la testa.

La vipera bionda fece un ghigno e Zayn,finalmente,mi guardò.
-sei un coglione!
Gli urlai con la voce spezzata.
Si alzò e venne incontro a me,mi scansai.
-io..Sonia,ti prego..cazzo Alisha!
Si rivolse verso di lei e la fulminò con gli occhi.
-uhm..guarda chi c'è.
Rise Alisha leccandosi le labbra.
-Dio,sei una puttana!
Le urlai,non essendo più in me stessa.
-qui,l'unica che me lo ha fregato sei tu,bambolina.
Inarcò il sopracciglio e sorrise nel vedermi piangere.
-andate tutti e due a fanculo.
Dissi con voce spezzata, scappando via.
Una mano mi afferrò,la mano di Zayn.
-ti prego,fammi spiegare,non è come pensi.
Mi implorò con voce rauca.
-Zayn sei l'ultima persona con cui vorrei parlare adesso,mollami.
Strattonai la mano e uscii dal locale.

Fottuta Alisha,fottuto Zayn,fottuto amore.
Mi infilai il cappotto e decisi di andare verso l'Hyde Park.
Le lacrime continuavano a uscire,il telefono non smetteva mai di squillare,tutte chiamate di Zayn e le mie amiche.
"Al diavolo" pensai ricacciandolo nella tasca.
Mi fermai ad un market e comprai cinque birre e una vodka.
Pagai il tutto e iniziai a bere quando fui seduta su una panchina solitaria del parco,alle una del mattino.
Il telefono continuava a vibrare,lo tirai fuori e squillava un numero non salvato in rubrica.
Decisi di rispondere.

-pronto?
Dissi dando un altro sorso alla terza birra.
-Sonia!
Qualcuno urlò il mio nome dall'altro capo della cornetta.
-chi sei?
Chiesi,continuando a bere una nuova birra.
-sono Harry,dove diamine sei?Zayn ti chiama da mezz'ora.
Urlò preoccupato.
-mmh senti Harry..Zayn non voglio proprio sentirlo quindi mmh.
Biascicai alcune parole,la testa ormai era leggera e iniziai a ridere da sola.
-sei ubriaca?
Chiese Harry.
-uhm?
-ho chiesto se sei ubriaca.
Il suo tono diventò duro,aspettando una risposta.
-uhm può darsi,probabile.
-dove cazzo sei?
-non te lo dico.
Ribattei divertita,le lacrime erano sparite.
-Sonia,ti prometto che vengo a prenderti da solo,senza Zayn o altri.
-prometti?
Chiesi,morendo dal freddo.
-si.
Promise.

-

La luce del mattino colpì in pieno il mio viso,la testa era dolorante e pesa per il troppo bere.
Mi alzai dal letto barcollando e mi avviai in cucina.
-Sonia.
Giulia aveva un tono preoccupato mentre guardava Alessia.
-come stai?
Continuò.
-uno schifo.
Balbettai incomprensibilmente.
-ma uhm quando sono arrivata qui?
Chiesi mentre sistemavo i capelli in una crocchia scompigliata.
-ti ci ha portato Harry alle cinque di mattina.
-ah.
Tutto ciò che seppi dire.
-ha chiesto se lo chiamavi quando ti svegliavi.
Mi avvertii Giulia.
Tornai in camera e composi il numero,dopo tre squilli rispose.

-Sonia.
Disse serio.
-ciao eh.
Risposi controvoglia.
-ricordi?
-ricordi cosa?
Chiesi confusa tentando di mettere a fuoco la serata prima.
-come pensavo..ho bisogno di parlarti.
Deglutii rumorosamente.
-perché?
-ti vengo a prendere tra un ora.
E riattaccò.
Rimasi con il telefono tra le mani,senza parole,cosa aveva da dirmi di così importante?
Mi preparai velocemente e avvertii le ragazze che sarei uscita entro poco.
Zayn mi aveva lasciato quaranta messaggi cercando di convincermi a vederlo,ma proprio col cazzo,non in questo momento.

Il campanello suonò e scesi le scale,raggiungendo Harry.
Entrai in macchina e notai che era serio,con la mascella serrata e lo sguardo fisso verso di me.
Feci per avvicinarmi e dargli un bacio sulla guancia che s'irrigidì.
-Devo averla combinata grossa.
Pensai ad alta voce.
-già.
Confermò accendendo la macchina.
Lo guardai terrorizzata,cosa cazzo mi era passato per la testa quella notte?

Arrivammo alla casa,o meglio villa,di Harry.
Mi fece accomodare sul divano e si lasciò cadere vicino a me.
-Harry,ti prego,dimmi che è successo.
Chiesi mordendomi il labbro dallo stress.
-vedi..
Iniziò sospirando e portandosi una mano fra i capelli.
-ieri sei venuta qua,ricordi?
Annuii,fino a quel momento ricordavo.
-bene..abbiamo parlato e ti sei sfogata,senza piangere e nulla,insomma abbiamo parlato.Eri davvero ubriaca marcia.

Mi guardò sorridendo,ma poi gli passò nella memoria qualcos'altro e tornò a fissare verso il basso.

-Dicevi che volevi ballare,hai messo una canzone dal tuo telefono e hai iniziato.

Dove voleva arrivare?

-continuavi a ridere..e muoverti.
Mi hai invitato a ballare e così mi sono alzato per avvicinarmi.

Deglutii la poca saliva che avevo in bocca.
-ci stavamo divertendo e..eri mezza nuda con quei pantaloncini e la maglia corta,tremendamente sexy.
Io..non so perché te l'ho permesso ma..ti sei avvicinata e mi hai baciato.

A quelle parole,mi sentii male,mi girava di nuovo la testa e sentii un peso cadermi sul cuore,rompendolo.
-mi dispiace,che cazzo di stupida.
Cercai di mantenere la calma.
-aspetta,non è questo il problema.
Tornò più serio di prima.
-non dovevo baciarti,lo so!
Lo interruppi nuovamente.
-Sonia,ho ricambiato.
Gli occhi spiccarono sul suo volto che mi stava già guardando.
-scherzi?
-no.
Disse sicuro.
-perché?
-non lo so.
Ribatté confuso,cercando una possibile causa.
Sospirai portandomi le mani fra i capelli e coprendomi il volto dalla vergogna e umiliazione.
-dimmi che non abbiamo fatto altro,ti prego.
Lo implorai,affondando ancora di più il viso tra le mie mani.
-stavamo..ma poi ho pensato che non era il caso.

Non ci credevo,io,non volevo..non sapevo più cosa pensare,maledetta me.

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