Caro diario,
Mi rendo conto che anche questa volta è passato moltissimo da quando ti ho scritto l'ultima volta. Oggi è successa una cosa bruttissima.
Siamo usciti con mamma, papà e nonna per fare dei giri e fin qui tutto bene. Ci fermiamo in un bar perché io e mamma dovevamo andare in bagno e i miei mi comprano un ovetto Kinder. Solo che non me lo danno subito, mamma infatti se lo mette in borsa perché era ora di pranzo ed aveva paura che mi rovinasse l'appetito. Quando siamo tornate a casa io lo volevo, non volevo aspettare pranzo, ma lei non me lo voleva dare, quindi io ho aperto al sua borsa di nascosto per prendermelo. Nel frattempo c'era mio papà vicino a me, che mi "copriva". Quindi prendo il mio ovetto e corro in camera per mangiarlo. Il problema però è che, quando ho aperto la borsa, mio padre ha visto l'alcover, e se ne è bevuto molto. Questo lo ha fatto quando ero in camera, quindi io non l'ho visto.
Dopo circa un'ora sento mia madre urlare "Ginevraaaa! Vieni subito qui!" io al sentirla ho immaginato avesse scoperto dell'ovetto, ,ma non era solo questo il motivo, infatti, torno in sala e mi vedo mio padre a quattro zampe e quasi incosciente, drogato perso che voleva giocare con me. A quel punto mia madre mi prende, mi porta in cucina e mi urla contro, dandomi la colpa per la condizione di mio padre, mi dice: "Sei una stronza! Se mi avessi ascoltato e non avessi aperto la mia borsa, non sarebbe successo tutto questo! Se tuo padre sta così è solo colpa tua che non mi ascolto mai!". Mi sento malissimo perchè ha ragione, è solo colpa mia, non avrei mai dovuto aprire quella borsa e fargli vedere lo sciroppo.
Dopo la sgridata sono tornata in sala da lui, e mi sono messa a giocarci: era impressionante, sembrava un bambino più piccolo di me,era a 4 zampe e io sopra di lui, potrebbe sembrare una scena carina, ma non è così, perché quella che mi sono ritrovata davanti non era una normale situazione di un padre che gioca con la figlia, ma di una padre che diventa più piccolo della figlia.
Passano circa due ore, e viene mia zia Marina, vede tutta la scena, si arrabbia e dice a nonna di portarmi via, che non è bene che una bambina della mia età veda uno "spettacolo" simile. Quindi nonna mi porta fuori e ci mettiamo insieme sedute in veranda. Intanto zia chiama l'ambulanza, perché la situazione è davvero critica e papà va in ospedale.
Adesso è sera ed ancora deve tornare, io sono a casa con nonna e ti scrivo. Sto malissimo perchè lui è li è anche colpa mia, inoltre ho paura di aver rovinato il mio sogno di una famiglia felice. Temo che da adesso torni a bere perché l'ho fatto drogare.
Ora ti saluto che vado al letto, ci sentiamo domani, quando ti farò sapere cosa è successo e come è continuata la cosa.
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Forte Come L'accaio Fragile Come Il Vetro
General FictionQuesto libro, scritto in forma di diario, è ispirato in gran parte alla mia vita.Spero che vi piaccia, in caso contrario non fa niente, lo scopo primario infatti è quello di sfogarmi da tutti i problemi e liberarmene scrivendoli. Poi certo, se vi pi...