La primavera era arrivata quasi senza preavviso: il giorno prima il vento era freddo e congelava la pelle, la mattina dopo l'aria era dolce, ti accarezzava con delicatezza portando con sè i profumi della natura in procinto di svegliarsi.
Severus non aveva mai amato la primavera e, nonostante tutto, le cose non erano migliorate.
Non amava il profumo dei fiori, i ragazzi scalmanati che iniziavano a togliersi strati di vestiti pesanti nel pomeriggio, il sole iniziava a diventare troppo caldo e la luce troppo presente.
Poteva anche non vivere più nei sotterranei, essere considerato un eroe anziché un assassino traditore, poteva essere amico di Potter e star per sposare la sua migliore amica, ma continuava ad amare la notte e le ombre dell'inverno.
Uscì dal grande portone di quercia e si guardò attorno: la neve era già sparita da qualche settimana, l'erba era verde e morbida, le gemme del Platano Picchiatore iniziavano a fiorire e presto quel burbero albero sarebbe stato ricoperto di delicati fiori rosati che mal si accostavano al caratteraccio della pianta.
Ma, in fin dei conti, anche Hermione si accostava male a lui: eppure si sarebbero sposati tra poche settimane.
L'idea del matrimonio lo rendeva impaziente. Non avevano mai pensato a sposarsi, non ne sentivano la necessità, ma da quando avevano fissato la data si erano resi conto che non vedevano l'ora che quel giorno arrivasse. Come se un giuramento potesse rendere ancora più reale la loro relazione.
Si scoprì ansioso di voler dichiarare il suo amore per Hermione davanti a tutti. Lui che aveva tenuto segreto il suo amore per Lily per vent'anni.
Sorrise: alla fine qualcosa era cambiato.
Si incamminò sotto quell'accecante sole che odiava, lungo un sentiero che conduceva alle rive del Lago Nero. Un percorso che aveva fatto spesso con Silente.
In quei giorni pensava molto al vecchio; più del solito.
Avrebbe voluto averlo vicino, come testimone del suo amore.
Il quadro con quelle frasi fatte non era la stessa cosa, anzi aumentava la nostalgia.
I suoi piedi conoscevano la strada a memoria, non ci fu bisogno di pensare dove andare, c'era un solo posto dove voleva essere in quel preciso momento, ora che la nostalgia era dolorosa come una pugnalata dritta al cuore.
La candida lapide brillava sotto quel sole troppo luminoso.
Severus sapeva che Hagrid la puliva tutte le settimane parlando al marmo come se Albus potesse rispondergli.
Non era strano: perfino lui parlava con Silente.
Aveva fatto installare una panchina dello stesso marmo bianco davanti alla tomba; a volte vi aveva visto studenti seduti a fissare le parole dorate, a volte aveva incontrato Potter a piangere in silenzio, un volta vi aveva sorpreso Draco, immerso nei suoi pensieri; spesso era solo a fissare quell'accecante bianco che gli faceva male agli occhi.
Quel giorno la panchina era occupata da Minerva.
Severus sentì lo stomaco pensante come se fosse di piombo. I capelli della donna erano legati nel solito chignon stretto, brillavano come fili d'argento. Le mani nodose erano posate in grembo, fissava la tomba con le labbra serrate con forza.
Si avvicinò incurante del rumore del ghiaietto sotto i suoi piedi, quando la sua ombra oscurò parte della lapide Minerva si voltò.
- Posso sedermi? Posso sempre tornare dopo.
La strega scosse il capo e si spostò quel tanto da permettergli di sedersi accanto a lei.
Il pozionista prese posto e si voltò a guardarla.
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Noi
FanfictionMini serie sulla coppia Severus/ Hermione. E' formata da 5 storie: 1) Piton 45.0 FM Il suo corpo era vecchio. La sua anima era vecchia. Si sentiva come Silente nell'ultimo anno della sua vita. Si sedette pesantemente sul letto con addosso solo l...