Il Risveglio

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Lunedì mattina, il giorno più stancante. SÌ certo, è comunque un giorno uguale agli altri, ma per qualche motivo, a me ancora sconosciuto, è più stancante rispetto al resto della settimana. Sarà perchè ieri ho fatto le 4 per finire shameless, una serie che ho iniziato la settimana scorsa. Tralasciando questo dettaglio, piacere, mi chiamo Diana, Diana D'Andrea e sono in ritardo come ogni lunedì. Mi infilo velocemente una maglietta e un pantalone, i primi che mi capitano davanti, tanto sto andando in uni, mica in discoteca. Esco di camera e vado in cucina. Prendo una merendina e scappo via, a piedi, come ogni altro giorno. Prendo il cellulare e entro su WhatsApp per vedere se ho nuovi messaggi, come se comparissero dal nulla. Prima magari mi trovo qualche amico, e poi cerco i messaggi, che ne dite? Sì, sembra strano detto così, ma sin dalle medie io sono sempre stata la ragazza "strana". Perché? Ah boh, chiedetelo agli altri, io non ne ho la minima idea. Sono sempre stata esclusa, tradita e lasciata, anche dalle persone che pensavo che restassero accanto per sempre, e invece... Forse un motivo é la mia sessualità, ma alla fine il problema non è mio, che sono lesbica, ma è loro che sono degli omofobi del cazzo. Vabbè, ormai non me ne importa più nulla. Ho imparato a vivere da me e per me: sono scappata di casa a 18 anni, quando partì una lite pesantissima fra me e mio padre, dopo che io feci coming out. In quel momento non me ne é fregato più nulla: ho preso lo stretto necessario e ho cercato casa per me, lontana da tutto e tutti. L'ultimo ricordo che ho é mia madre in lacrime che mi prega di rimanere e mio padre incazzatissimo che mi urla contro rompendo le prime cose che gli capitavano davanti per terra. E poi io. Io che scappo con furia in lacrime.

[...]

Arrivo in uni, mi siedo su una panchina e riprendo in mano il telefono. Ormai è una fissa, entrare su WhatsApp, così, giusto per, tanto chi cazzo deve scrivermi? Mi salta all'occhio un messaggio di qualche mese fa da parte di mia madre:

"Tesoro mi manchi...come stai? All'uiniversità tutto apposto? Perché non torni un po' qua? Possiamo vederci? Ho paura di come potrebbe andare a finire con tuo padre...contattami...voglio rivederti...baci❤️"

*driiinnn*
Grazie a Dio.

[...]

Appena uscita dall'uni, di solito, o vado a farmi un panino o vado a casa a cucinarmi qualcosa, ma oggi non ho fame, quindi mi incammino verso un posto non ben definito. Vado dove i miei piedi mi portano. Nel mentre mi accendo una sigaretta. Sollievo. Sento una goccia. Un'altra. Sta iniziando a piovere. Ma che mi aspetto? D'altronde é febbraio. Non mi sono portata dietro l'ombrello, ma sticazzi. Mi alzo il cappuccio della felpa e continuo a camminare e fumare, camminare e fumare, camminare e fumare...é diventato un loop.

Sono in giro da non so bene quanto tempo. Forse un paio d'ore. Le mie gambe stanno chiedendo pietà. Finisco la sigaretta e la butto. Ne voglio un'altra. Afferrò il pacchetto, vuoto. Cazzo. sospiro e risalgo: direzione tabaccheria.
Dopo decido, finalmente, di tornare a casa. Arrivo, entro e lancio le chiavi sul mobile, mi tolgo la giacca zuppa e mi fiondo sul letto. Sospiro. Non mi va di fare un cazzo, ma devo, purtroppo. Accendo una candela alla vaniglia e finisco il compito per domani. Maledetto italiano.

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È mezzanotte ed è da quando ho finito i compiti che sto stesa sul mio bellissimo e comodissimo letto a guardare netflix.
Fortunatamente, oggi non dovevo andare a lavoro quindi potevo rilassarmi. ho iniziato una nuova serie di nome "atypical", penso faccia proprio al caso mio. Episodio dopo episodio, sento il sonno arrivare. Sono davvero distrutta. Con le mie ultime forze chiudo Netflix e appoggio il computer da qualche parte. Subito dopo mi addormento con il sottofondo musicale della pioggia e il profumo di vaniglia della candela ancora accesa.

[...]

*driiinnn*
Sveglia: martedì. Con tutte le forze che posso avere di mattina mi alzo dal letto e di nuovo si ricomincia: vestiti, merendina, zaino, felpa e via. Telefono, apro whatsapp e no Diana, ancora nessun messaggio comparso dal nulla magicamente. Arrivo in uni giusto in tempo.
Ah e, in caso ve lo stesse chiedendo, si, questa è la mia vita da quando vivo sola e da quando vivo sola e ho iniziato l'università.

[...]

Oggi ho la giornata un po' indaffarata. Corro a casa: devo finire un compito alla svelta e poi correre a lavoro. Mentre scrivo al computer sgranocchio qualche patatina rimasta da ieri. Ancora buone. Sempre buone.
Finisco, metto l'uniforme, esco, vado a lavoro e poi, una volta finito, torno a casa. Oggi ho fatto l'orario prolungato. neanche il tempo di svestirmi e crollo.

[...]

*driiinnn*
Sveglia: mercoledì. Che palle, che monotonia e che vita di merda.
Vestiti, zaino, felpa, esco, arrivo in uni ed entro.

[...]

Ricreazione, finalmente. Non ho cibo ma ho qualche soldo per prendere qualcosa alle macchinette. Mi dirigo velocemente verso di esse prima che la ricreazione finisca. Mhhh, vediamo un po'...patatine? Si, patatine. Le prendo e faccio per andarmene, quando...

SPAZIO AUTRICE

Salve bellezze, come state?
Primo capitolo di questa nuova storia, spero vi piaccia. Scusate se i capitoli saranno troppo lunghi ma io amo le descrizioni hahah.
Btw, cercherò di aggiornare il più spesso possibile!
Se questo capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina e anche un commento se vi va. Alla prossima!<3✨

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