L'incontro

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Sono passati un po' di giorni dalla festa e dal...bacio ecco. Io e Chiara non ci sentiamo da quella sera. Io volevo chiederle come si sentiva, ma sono una fottuta codarda e non ne ho avuto il coraggio, però mi aspettavo comunque un messaggio da lei. Vado su whatsapp per ricontrollare ma, ancora una volta, niente. Vabbè, mi tolgo questo pensiero dalla testa e mi preparo per andare a lavoro: mi metto l'uniforme, prendo l'uniforme, le cuffiette ed esco. Come metto il piede fuori casa sento un tuono, mhh, non promette buono, ma fa niente, a me piace la pioggia.
Arrivo, saluto i miei colleghi e mi metto a lavorare.

Dopo un'oretta, Salvo (un mio collega) mi si avvicina e mi tocca la spalla in segno di richiamo, io mi tolgo una cuffia e lo ascolto:

"Diana c'è quella ragazza che chiede di te"

Mi fa un sorrisetto malizioso, io gli lancio uno sguardo da assassina, poi gli tiro una gomitata e gli scompliglio i capelli. Ridiamo. Poi alzo lo sguardo e cerco la ragazza, vedo Chiara che mi saluta con la mano e con un bel sorriso stampato in faccia. Non ci credo.

"Scusa Salvo, comprimi per cinque minuti"

"Certo tranquilla"

Mi fa ancora quel sorrisetto, io gli tiro uno schiaffetto e scendo dal bancone, andando verso Chiara.

"Allora hai deciso di farti viva eh?"

Ride.

"Scusami il giorno dopo la festa non sono stata benissimo e poi sono stata occupata con i computi, oggi ho deciso di venire a chiederti scusa, magari davanti un bel drink o un caffè"

"Ah va bene, però io stacco fra mezz'ora, se vuoi ti posso portare qualcosa nel mentre"

"Va bene, non disturbarti troppo"

Gli lancio un sorriso e torno a lavoro, cercando di non picchiare Salvo che continua a mandarmi sorrisetti.

Quando arriva la fine del mio turno preparo due spritz, mi tolgo la divisa e vado al tavolo con Chiara a sedermi con lei.

"Finito? Passato velocemente il tempo"

"Ahaha davvero? Per me no. Vbbè volevi parlarmi di qualcosa?"

Un po' spero in una spiegazione.

"No, non in particolare, volevo solo fare due chiacchere e magari conoscerci meglio"

Voglio riprendere il discorso riguardo l'altra sera, non so se sarà la migliore idee.

"Ehm...riguardo la sera della festa, ti ricordi qualcosa?"

"Mi ricordo che mi sono ubriaca marcia e che tu e Luca mi avete aiutata e poi mi hai accompagnata a casa. Perchè? Che casino ho combinato?"

"Oh nono, niente, tranquilla, non hai fatto nulla"

Faccio un sorriso un po' imbarazzato, lei pensa a qualcosa per qualche secondo

"Ohh, stai parlando del bacio?"

Ah, l'ho ha detto con una tranquillità che mi fa rimanere sorpresa, cosa vuole dire? Mi sa che ha notato la mia faccia confusa e quindi si mette a ridere.

"No, cosa pensavi? Non mi piaci, era solo un bacio di saluto in amicizia ahahah. ODDIO ASPETTA TU MI PIACI MA NON IN QUEL SENSO CIOÈ"

Ora sono io che mi metto a ridere, pure tanto.

"Stai tranquilla Chiara, lo avevo immaginato, sono rimasta un po' sorpresa perchè non ho mai avuto amiche, soprattutto come te"

Fa una risata, ma sembra una risata di ringraziamento, quindi apprezzo. Sorseggiamo un po' il nostro drink e poi decide di iniziare una conversazione:

"Quindi...tu vivi sola o..?"

"Oh sisi vivo sola dai diciotto anni, quando decisi di chiudere completamente i rapporti con i miei, soprattutto con mio padre, ha fatto letteralmente una strage per il fatto che io sia lesbica, mi diceva che dovevo cambiare, che non dovevo essere me stessa se significava essere frocia, così me ne sono scappata. Mia mamma non c'entra nulla, lei mi avrebbe supportata, ma non ha detto una parola, era terrorizzata dall'atteggiamento di mio padre, si è limitata a piangere e pregarmi di restare, ma io ero come sorda, stavo piangendo anche io ma mi limitavo a fare le valigie e scappare. Sono stata a casa della mia, a quel tempo, ragazza finchè non ho trovato appartamento ad un prezzo che potessi permettermi, per fortuna io lavoravo già, ma purtroppo la mia ragazza non prese al meglio il fatto che volevo trasferirmi in un altro appartamento e quindi litigammo, mi lasciò e io scappai un'altra volta."

Wow, non avevo mai raccontato queste cose a qualcuno, ora mi sento molto meglio, forse al contrario di Chiara, è rimasta scioccata.

"Wow Diana, non me lo aspettavo, mi dispiace. Diciamo che anche per me è più o meno la stessa cosa: prima vivevo a Torino e avevo un bellissimo rapporto con mia mamma, ma la sua salute peggiorava di giorno in giorno, le venne un tumore e non ce la fece, rimanni sola con mio padre, con cui il rapporto non era per niente buono e dopo la morte di mamma, peggiorò. Lui iniziò a bere esageratamente e un giorno scoprì che ero fidanzata con una ragazza e si incazzò di brutto, mi minacciò, fui obbligata a lasciarla e mi disse che non ero mai stata degna della mia vita. Io uscì di casa e iniziai a piangere, decisi di prendere un biglietto del il treno per il giorno seguente, direzione Milano. Tornai a casa abbastanza tardi, trovai mio padre addormentato e allora preparai subito le valigie. Avevo controllato bene gli orari del treno e ce ne era uno di notte, scelsi proprio quello, tra l'altro mia mamma mi aveva lasciato le chiavi e l'indirizzo della sua vecchia casa a Milano, per le "emergenze", quindi sapevo già dove andare. E niente, eccomi qui "

Rimango abbastanza scioccata pure io, siamo messe bene entrambe. Continuiamo a parlare e scherzare. Dopo un po' si avvicina Salvo a comunicarci che il bar sta per chiudere e poi mi lancia un altro dei suoi sguardi, io giro gli occhi in segno di rompimento di palle e Chiara ride.

"Cavolo non mi sono resa conto che era passato così tanto tempo"

"Già neanche io, il tempo vola con te"

Le sorrido, come sempre ci riesce ogni volta. Dopo ci alziamo e l'accompagno a casa sua. La saluto e lei mi saluta con un altro bacino, poi se ne va. Ora non mi lascia più sconvolta, ho la conferma che è tutto un segno di amicizia. Sorrido e me ne vado anche io prima che inizi la bufera.

SPAZIO AUTRICE

Ciao bellezze! Ecco un nuovo capitolo, oggi un po' strappalacrime.
Se vi è piaciuto lasciate una stellina e anche un commento, se vi va. Alla prossima! <3✨

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