Entrammo nella sala insegnanti, il prof Ibanez davanti ed io dietro.
-ora puoi darmi del tu,siamo soli -disse vicino al mio orecchio
-va bene....Adam -
-Virginia, io voglio sapere. Cosa hai intenzione di fare nel tuo futuro?-
Nella sua voce capivo qualcosa di strano, forse ansia, o forse preoccupazione,Boh.
-io...studierò all'estero,avrò una famiglia con uno straniero e tutto si risolve,va bene?!- dissi in modo arrogante. Non sapevo cosa mi era preso, ero confusa. Adam era impietrito,silenzioso,mi fissava con i suoi bellissimi occhi e basta.
-Ah si,uno straniero?!-disse con un sorriso malizioso -allora,se io ti dicessi che sono uno straniero, tu avrai una famiglia con me?-
Si avvicinava sempre di più.
Era a qualche centimetro da me,poi disse -allora? Non rispondi?-
Lo guardai sbalordita.
-cosa stai facendo Ad... -
Mi prese per i fianchi e mi baciò. Sentivo la sua lingua premere contro le mie labbra per cercare la mia lingua;la sue braccia mi attiravano a se. Si staccò da me dopo qualche secondo. Mi voltai di scatto.
-Virginia? -
-mi scusi, prof,devo tornare in classe ora- dissi mentendo e uscii dalla sala insegnanti.
Perchè lo aveva fatto?!
Entrai in bagno e ci trovai Rachele, che si tagliava i polsi.
-Rachele!!cosa cazzo faiii?? - gridai
Lei si voltò spaventata e io la abbracciai.
Le sue braccia erano piene di cicatrici e di sangue. Mi venne da piangere ma resistetti.
-signorina Spicy,vada in infermeria,la raggiungo subito -disse Adam che si era precipitato in bagno sentendomi urlare. Rachele fece un cenno di si con la testa e se ne andò. Il prof Ibanez mi prese una mano come per rassicurarmi.
-vuoi un thè?-mi chiese dolcemente.
Mi voltai verso di lui con le lacrime che mi rigavano le guance.
-Adam... io...- e mi buttai fra le sue braccia. Lui mi strinse forte.
-ssh,sta calma, ci sono io adesso-
-scusa...-dissi tra i singhiozzi.
Lui mi prese il volto tra le mani e mi asciugò con i pollici le lacrime.
-aspettami fuori da scuola, ti porto in uno posto,okay?- mi disse
-okay, a dopo.- e uscii dal bagno per tornare in classe.
*in classe*
Pensavo e ripensavo a quello che era successo:il bacio, Rachele, lui che mi dice di aspettarlo,mamma mia che confusione.
Quando anche l'ultima campanella suonò,feci la cartella.
Rachele era andata a casa con la scusa che non si sentiva bene. Poi mi ricordai che dovevo aspettare Adam. Erano le 5 quando mi raggiunse correndo.
-scusami, John, non mi lasciava più uscire.-
-il prof Glee? -
-si,insisteva con il fatto che siccome siamo giovani dovremmo uscire più spesso - disse scocciato dall'atteggiamento del prof Glee, ma si conoscevano da tanto e quindi lo sopportava.
Soffocai una risatina per l'imbarazzo. Adam mi guardò e poi sorrise anche lui.
-vieni ti porto in un posto che da oggi sara il nostro -disse prendendomi per mano,a quel tocco io mi irrigidii un attimo,ma poi cominciai a rilassarmi. Ci dirigemmo verso un prato tinteggiato dai colori della primavera. Ci sedemmo sull'erba.
-siamo arrivati -
Io gli lasciai la mano.
-è stupendo, davvero..non so come ringraziarti-
- Siccome sono un professore dovrei dirti 'impegnati a scuola', ma ti dico...buon compleanno -
-cosa!?-chiesi sorpresa
-non ti ricordi?! Oggi è il tuo compleanno -mi disse Adam accennando un sorriso che voleva nascondere.
-Mmmh... strano... non vedo un regalo.. - dissi scherzando
Adam era tipo " ma che cazzo..?! ".
Lo guardai e scoppiamo a ridere entrambi.
-che ne dici di un appuntamento?-disse tutto d'un tratto serio -passo a prenderti alle otto e mezza sotto casa-
-va bene- dissi imbarazzata.
-preferze per il cibo? -
Pensai un attimo...
-vediamo,piazzaa?-
Adam sospirò.
-e che pizza sia, a dopo- e mi baciò velocemente con un bacio casto sulle labbra. Presi un taxi e mi feci portare a casa. Appena arrivata a casa, dissi a mia madre che sarei uscita.
-con Rachele? -mi chiese subito mia mamma.
Esitai un momento...
-no,con altre,lei non si sente molto bene e quindi non esce-
-Okay, ma dormi da loro? -
Mi pietrificai...che faccioo?!
-ehm...credo di si...ma non mi porto niente, hanno tutto loro-
Quelle tre ore passarono velocemente,nel frattempo mi ero preparata,mi misi un vestito corto rosso senza spalline che mi arrivava appena sopra al ginocchio,tacchi neri,un po di trucco ed ero pronta.
Alle otto e mezza precise mi arrivò un messaggio di Adam.
"Scendi, sono giù che ti aspetto " c'era scritto.
Corsi tutta eccitata fino alla porta,feci un sospiro e la aprii. Lui era li,fantastico,vestito divinamente con un sorriso raggiante,che mi aspettava in macchina.