𝘽𝙍𝙊𝙆𝙀𝙉×𝙃𝙀𝘼𝙍𝙏 |𝙎𝙩𝙚𝙧𝙚𝙠

[ VI ]

L'appartamento era come Derek lo ricordava l'ultima volta che, sette anni fa, era entrato lì a preparare le valigie prima di andare a salutare Stiles al Nemeton.
Pensare a quel dannato tronco d'albero faceva sempre venire i brividi al mannaro; lì erano custoditi ricordi felici e tristi ma anche tanti segreti, riguardanti lui, il suo cognome e soprattutto l'umano.

Derek passeggia per la stanza accarezzando le piante disposte intorno alla vetrata, con la mano sfiora le foglie di ogni singola pianta sorridendo ricordando come Stiles avesse insistito su questo nuovo arredo nel loft...per renderlo più accogliente; a guardarlo ora più che un appartamento sembrava una giungla con la diversità di piante presenti ma a Derek non dispiaceva, anzi, l'odore di quelle piante sembrava in qualche modo calmare il suo lupo.

E Derek, odiava ammetterlo, si era affezionato molto a quelle piante.
Perché? Perché Stiles le amava, il ragazzino diceva sempre che quando il maggiore si metteva accanto a loro i suoi occhi spiccavano ancora di più, sembrava come se la sua parte animale fosse nel suo habitat ma le sembianze fossero ancora quelle di un uomo.
E il lupo non voleva contraddire l'umano e quindi le aveva comprate senza mai sbarazzarsi di esse.

Ora il più piccolo degli Hale stava disfando i suoi bagagli pensando all'incontro con Stiles di poche ore prima.
Usare Scott come informatore per tutti quegli anni era servito a qualcosa perché Derek non avrebbe saputo dire come avrebbe reagito alla vista della kitsune che si stringeva al suo ragazzino; grazie al true alpha aveva scoperto che i due avevano legato moltissimo da quando Stiles era stato posseduto da quel demone giapponese fino al punto da considerare la ragazza come parte della famiglia Stilinski. L'Hale era rimasto sorpreso vedendo come Noah accettasse così facilmente Kira, anche lei una creatura sovrannaturale, quando per accettare lui lo sceriffo ci aveva impiegato mesi, soprattutto da quando avevano annunciato al padre dell'umano la loro relazione.

No, Noah non era stato decisamente felice della notizia.
Nonostante Stiles fosse luminoso quando era vicino a Derek, nonostante sembrasse gravitare intorno al maggiore e cercasse ogni scusa per sfiorarlo. Nonostante il figlio non avesse più incubi grazie a Derek.

E Derek aveva riconosciuto subito l'emozione che lo pervadeva guardando come Noah accoglieva calorosamente Kira e lui invece lo sondasse ancora: gelosia, si, Derek era geloso della kitsune.
Era geloso di Stiles.

Il moro si muove lentamente per il suo appartamento annusando l'aria circospetto; riesce a sentire il rimasuglio dell'odore di Braenden, forse passata qualche mese fa in cerca di un riparo, e quello più recente di Peter e Scott fino, con suo disappunto, agli odori dei due mischiati e a ciò che avevano fatto. Derek ha una faccia schifata mentre percorre l'appartamento fino ad arrivare alla propria camera da letto e sentirne gli odori freschi; apre la porta e la stanza è come l'aveva lasciata, con il grande letto matrimoniale, la vetrata a muro e i pochi mobili che l'arredano. C'è anche una poltrona a cuscino, quella era appartenuta a Stiles.

Derek si avvicina e si posa a pancia sotto su quel pouf abbracciandolo e spingendo il naso nel morbido tessuto della poltrona-cuscino, la annusa attentamente e lentamente sentendo l'odore ormai flebile del suo ragazzino.

E i ricordi tornano ad affacciarsi alla sua mente...

Come quando, Stiles, leggeva i suoi fumetti stando a pancia in sotto, sbilanciato con il proprio busto e il suo, adorabile, sederino in alto regalando a Derek una visione paradisiaca.

Oppure quella volta che Stiles voleva provare a fare yoga e aveva scelto, sotto lo sguardo divertito e poi eccitato del suorwolf, posizioni che richiedevano l'utilizzo di quel cuscino morbido e che scatenavano fantasie in Derek. E Stiles lo sapeva, per questo si era girato verso il suo fidanzato e gli aveva sorriso alzando il sedere in un chiaro invito.
Ed i due erano finiti a fare l'amore, in varie posizioni agevolate dalla morbidezza del cuscino, più di una volta su quel morbido affare.