Introduzione di me

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Ero appena uscita da una relazione di un anno e sette mesi, un po' impegnativa con tanto di convivenza. Una relazione un po' turbolenta con violenza fisica e psicologica, ne ero uscita un po' distrutta, mi sono promessa di non gettarmi subito in una relazione seria e di riguardarmi dal provare sentimenti. È passato un anno dalla chiusura di quella relazione in cui mi sono impegnata ad acquisire di nuovo fiducia in me stessa, autostima e mi sono costruita una corazza di freddezza e apatia e sono diventata stronza, bastarda e menefreghista. Non ho paura quasi più di niente e di nessuno, sono estroversa e senza peli sulla lingua, sono molto sincera però molte cose le tengo per me, non mi piace esternare tutti i miei pensieri, emozioni, sensazioni e problemi, preferisco tenermeli per me. Questa cosa, per quanto brutta gli altri la definiscano, a me ha fatto molto bene e mi ha fatto crescere e maturare, non mi definisco una donna vissuta però posso dire che per la mia età ho una bella mente e un modo molto avanzato di ragionare rispetto ai miei coetanei o persino a persone più grandi. Come tutti ho anch'io i miei problemi e cose che mi porto dietro da molto tempo anche se ormai non mi fanno più male rispetto a prima in cui ne soffrivo molto. Ero più fragile, permalosa, sensibile e mi addossavo i problemi di tutti rendendoli miei, nonostante avessi già molte cose a cui pensare. Ho iniziato a non provare più nulla per nessuno, né per i parenti, ne per gli amici, ne per i ragazzi, riconosco subito la falsità e sono molto diffidente. Non mi fido quasi di nessuno e non credo facilmente a ciò che mi dicono. Ho parlato e parlo con molte persone, mi piace fare amicizia e conoscere gente, questa mia abitudine è polemizzata da tanti e devo sempre dare spiegazioni e giustificazioni e credo sappiate quanto fastidioso sia farlo. Tutti i ragazzi con cui sono uscita e ho provato ad instaurare un legame oltre l'amicizia è stato fallimentare, non mi piaceva nessuno e non riuscivano a farmi pensare sin da subito -"cazzo voglio lui e nessun altro, non ho bisogno di nessun altro ragazzo accanto se non lui"- , nessuno riesce a farmi stare bene e farmi essere me stessa. Dopo quella relazione ho provato qualcosina nei confronti di due ragazzi ma mi è passata nell'arco di un mese o due per entrambi, quindi non mi ero legata a tal punto da cominciarci una relazione o una frequentazione più seria e approfondita. Ho lasciato perdere dopo poco perché non ero totalmente presa e cercavo solo qualcuno su cui aggrapparmi, fortunatamente ho capito cosa volevo e voglio e ho lasciato perdere chiudendo i rapporti appena capita la realtà dei fatti. La musica mi ha aiutata molto e ho rivoluzionato totalmente il mio stile riguardo l'abbigliamento, la musica e gli atteggiamenti. Sono diventata una persona nuova e mi amo alla follia (tranne per quei piccoli complessi che ci facciamo tutti, abbiamo sempre delle insicurezze, anche se lo nascondiamo), ho iniziato ad amare la scuola, i libri, la musica (so che l'ho già detto ma è un amore indescrivibile), studiare, apprendere, uscire, andare alle serate, bere, fumare. Penso che gli sbagli se non li facciamo adesso nell'adolescenza quando li faremo? Voglio godermi la vita al massimo senza tralasciare nulla, essere libera e indipendente...non dipendere da nulla e da nessuno se non da me stessa. Nel testo precedente ho parlato in modo generico di tutto quello di cui avrei dovuto informare i lettori, non voglio entrare nei particolari di me per scelta personale. È stato scritto come compito di educazione civica assegnato dalla professoressa di diritto a cui sono molto legata. Odio le persone che dicono -"io ho capito che tipa sei"- , no fra tu non hai capito proprio un cazzo di me, non credere che se ti ho detto due cose sai tutto di me. È scritto tutto molto alla rinfusa ma spero che il concetto sia chiaro e non vi soffermiate sulla casualità degli argomenti. A breve inizia la vera storia per cui ho iniziato a scrivere.

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