Antonella e il crimine.

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Ciao pasticcini alla crema, come state? Approfitto per ringraziarvi dei commenti che state lasciando, mi scalda il cuore vedere che, nonostante tutti questi anni, sono ancora in grado di gestire questo tipo di libri ed essere apprezzata.

Dopo l'amaro in bocca lasciato dal capitolo precedente, dal momento che la storia faceva estremamente schifo, ho deciso di tornare sui miei passi ed esplorare il ben di Dio che la bimba di Conte del primo capitolo aveva da offrire. Personalmente la trovo un'autrice formidabile, non solo per la convinzione con cui fa le cose, ma perché risulta così assurda da sembrare un troll. E invece è tutto vero. Preparatevi gioie, oggi vi ripropongo ANTO. Eh già, so che ne avevate bisogno e la vedrete spesso qui.

Questa storia parla di Sherlock Holmes, quello della BBC, con Martin Freeman e Benedict Cumberbatch. Se avete visto la serie siete leggermente più avvantaggiati, perché la nostra Anto si è sprecata nel riscriverne (male) i primi episodi, catapultandosi all'interno di essa ricoprendo le vesti di Watson. Eh già, il nostro Martin viene sbalzato fuori per fare spazio ad Antonella, la fedele compare di Holmes.

Buona lettura.

Era una mattina come tutte le altre, cercavo in tutti i modi di prendere sonno, ma nonostante i pensamenti per via di quello che era successo in Afghanistan un anno fa avendo avuto un terribile incidente, così avevo deciso di andare a Londra per distrarmi.

Anche voi non avete capito un cazzo? Benissimo, tutto ok. È Anto. In sostanza, nella serie, Watson, tornato da poco in patria, non riesce più a vivere da solo perché continua ad avere gli incubi della guerra in Afghanistan. Anto invece è speciale e ha i pensamenti.

Una mattina, mentre passeggiavo per le strade di Londra, incontrai un mio vecchio amico di nome Mike, con cui frequentavo gli studi, raccontando la mia situazione mi disse di andare a dividere un appartamento con una persona che già conosceva, incuriosendomi volevo sapere chi fosse quella persona.

E qui non ci piove, tralasciando Mike che dà soluzioni un po' estreme, direi che grazie al cazzo vuoi sapere chi sia la persona con la quale andrai a dividere l'affitto. Anche se a noi poveri studenti fuori sede spesso non frega un cazzo e andiamo a vivere con casi umani, ma questa è decisamente un'altra storia.

Allora mi portò in una clinica molto piccola, ma subito il mio sguardo cadeva verso a quell'uomo, un pò alto con capelli mossi di colore nero e dei occhi con tonalità azzurro e color ghiaccio.

Il suo sguardo è caduto, mi immagino i suoi occhi che cascano dal cranio e rotolano VERSO A quell'uomo, i cui occhi molto mistici vanno già a delineare il futuro amore della nostra impavida guerriera.

Ero ancora nella clinica non riuscendo a togliere lo sguardo verso quell'uomo, che subito iniziò a parlare
Sherlock:"Mike mi puoi prestare il telefono il mio non da segnale"
Mike:"Scusa perché non usi il fisso"
Sherlock:"Preferisco gli sms"
Mike:"Scusa è nel mio cappotto"

Mike culo pesante che non riesce ad allungare la manina per prendere il telefono.

Anto:"Oh...ecco usi il mio"
Sherlock:"Oh...grazie"
Mike :"Una vecchia amica Antonella Biserni"
Sherlock venne verso di me e diedi il cellulare.
Sherlock:"Afghanistan o Iraq"
Anto:"Scusa?"
Sherlock:"L'incidente quando è successo in Afghanistan o Iraq"
Anto:"In Afghanistan ma come fa a saperlo?"

Il nostro adorato detective non fa le domande, lui afferma e basta. Ovviamente nella serie viene spiegato il senso di ciò, con tanto di indizi e supposizioni che hanno portato Sherlock a capire il passato di Watson... qui scordatevelo, fa deduzioni magiche prese dal nulla, è un indovino che legge le menti, è uno Sherlock tarocco. Sherlocco.

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