Tutte le strade ci riportano ancora a Roma porca vacca

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Pasticcini, come state? Io tutto bene, mi scuso per l'assenza prolungata ma sono stata sopraffatta da questa esperienza orribile chiamata sessione estiva. Non sono una persona costante, chi mi legge da tempo lo sa. E comunque, mentre il mio ragazzo sta ripetendo robe strane di una materia chiamata "elettrotecnica", mi sono messa a lungo a pensare a cosa recensire ed ecco l'illuminazione divina: HO ANCORA LA FANFICTION SU GIUSEPPE CONTE DA CONTINUARE. La Anto non ha ancora finito di stupirci con i suoi capolavori, e dunque perché rinunciare alla maestosità del suo operato?

Nel caso non vi ricordaste dove eravamo giunti, vi consiglio di tornare al primo capitolo: "Tutte le strade portano a Roma". Volendo fare un veloce recap, occorre ricordarci che la nostra protagonista, Antonella detta Anto, si è avventurata per le strade di Roma insieme alla sua amica cretina Diletta, la quale dovrebbe sposarsi con un certo uomo irrilevante di nome Jorge, ma questa cosa non è importante perché si sa che Anto è la vera protagonista indiscussa del romanzo. E infatti finisce col conquistare il cuoricino del nostro ex Premier Giuseppe Conte (che io amo chiamare Giuseppy, non criticatemi) grazie alle sue uniche straordinarie doti: facendo sostanzialmente un cazzo. Anzi, lo schifa e lo rifiuta fino all'ultimo in quanto fedele al solo e unico Matteo Renzi!!

Ma poi, cosa succede?

È davvero così?

No!! Perché la nostra enigmatica Anto, dopo essersi fatta spaccare il naso da Salvini, capisce di essersi innamorata perdutamente del nostro Giuseppi, confessandogli i propri sentimenti nel modo più dolce e romantico esistente:

"Quando mi hai baciato... io non ho provato niente ma qualcosa l'ho sentito ed è lì che ho capito che ti amo."

Vi prego, non piangete, so che è commovente ma non ho abbastanza fazzoletti per tutti.

E ora, che ne sarà di loro?

Volete scoprire come prosegue la storia d'amore più profonda ed emozionante del wattpad?

Non me ne frega un cazzo, ho già fatto copia e incolla e ora ve la sorbite a prescindere.

Era passata una settimana da quando io e Giuseppe Conte abbiamo cominciato a stare insieme, Diletta e Jorge presero con molta gioia la notizia.

Ecco che Jorge ricompare! Ci era pesata parecchio la sua assenza.

Mentre stavo camminando verso Palazzo Chigi, salutai diversi Ministri che si recavano lì.

Che consecutio temporum, che pathos... l'emozione di Antonella è visibilissima, come sempre. Gliene frega un cazzo del settimana-versario, lei voleva solo il free pass per andare a cazzeggiare a Palazzo Chigi.

Percorrendo il corridoio incontrai Luigi.

Luigi, miocugggino Luigi.

Luigi:"Ciao Anto"
Anto:"Oh ciao Luigi"
Luigi:"Stai andando dal tuo Premier"

DAL TUO PREMIER. Giuseppy è (era*) il presidente del Consiglio di Anto, di suo esclusivo dominio.

Anto:"Esatto"
Luigi:"Beh sei fortunata ora è disponibile"

Di Maio, come La Diletta, è l'amico inutile che si ritrova a fare da segretario al protagonista maschile. E grazie al cazzo che è disponibile, immagina se sta scema si faceva tutta questa scarpinata per poi essere cacciata a ceffoni perché il premier è occupato. Ma, in tutto ciò, da quanto tempo Antonta si trova a Roma? Con quali soldi campa? E avrà visitato qualche altra attrazione oltre a Palazzo Chigi? Troppe domande, nessuna risposta.

Anto:"Grazie"
Luigi:"Anto!"
Anto:"Si"
Luigi:"Salvini ti ha vista per caso"
Anto:"No, non l'ho visto nemmeno"
Luigi:"Se nel caso ti infastidisce dimmelo ok?"

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