♪ shelter – birdy
𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝐓𝐑𝐄𝐃𝐈𝐂𝐈
𝐋𝐈𝐍𝐄𝐄 𝐂𝐋𝐀𝐒𝐒𝐈𝐂𝐇𝐄[Presente]
Avere due opzioni davanti a sé rende le cose più semplici, perché soltanto una è davvero un'opzione. Prova a immaginare Tae separato da lui, che vive nella beatitudine come Jimin e Yoongi con qualcuno che non è Jeongguk, e questo è più come morire che come essere dimenticato. Non può esistere senza Taehyung, e se vuole tenerlo con sé per tutto il tempo necessario ad esistere, dovrà dirgli qualcosa. Dovrà parlare con lui.
Gli occorrono alcuni giorni di riflessione, oltre a un'infinità di messaggi infastiditi da parte di Jimin che gli chiede aggiornamenti sulla situazione, prima che Jeongguk si renda conto di avere solo due voci da usare. La sua lingua è nulla, le sue parole sono stupide, lente e meschine nella loro semplicità. Parla con i pugni, e parla con la sua arte e, come sempre, quando si tratta di una tela e della scintilla di Tae, non potrebbe esserci niente di più semplice.
Così manda un messaggio a Jimin, dicendogli che ha scelto la prima opzione, ma che ha bisogno di due settimane. I messaggi di Jimin raddoppiano sia per frequenza che intensità, perché non riesce a ricordare quale sia l'opzione uno, e non capisce perché per qualsiasi cosa al mondo ci vogliano sempre due settimane.
Jeongguk non si preoccupa di spiegarglielo, dicendogli che ci sta lavorando, fino a quando un giorno qualcuno bussa insistentemente alla sua porta, mentre lui è nel bel mezzo del suo progetto. Lancia uno straccio sulla tela e va ad aprire la porta, un po' preoccupato che questa possa staccarsi dai cardini data l'intensità dei colpi, e quando la spalanca Jimin è lì fuori, tutto sudato e assolutamente disgustoso.
«Hai corso fino a qui?», chiede Jeongguk, facendo una smorfia e un passo indietro.
«Vengo direttamente dagli allenamenti», dice Jimin, entrando senza aspettare il suo invito. «Hoseok è diventato brutale ultimamente.»
Gli occhi di Jeongguk si assottigliano. «Va tutto bene tra lui e Seokjin?»
«Non cambiare argomento», dice Jimin, dandogli un pizzicotto sul petto. «Che stai facendo?»
«Dipingo», dice Jeongguk, incrociando le braccia al petto in maniera protettiva e stringendo la mascella.
Jimin alza gli occhi al cielo. «Quella stupida storia del 'sono un bastardo violento' non funziona con me. So che sei un marshmallow. Se non ti decidi a parlare, ti abbraccio così forte che puzzerai per giorni.»
Jeongguk indietreggia involontariamente, poi si volta verso il frigorifero e agguanta una bevanda energetica. «Bevi questa. Yoongi mi ucciderà se collassi. Sentiti libero di berla mentre torni a casa.»
STAI LEGGENDO
𝐀 𝐃𝐑𝐄𝐀𝐌𝐄𝐑, 𝐀 𝐖𝐈𝐒𝐇𝐄𝐑, 𝐀 𝐋𝐈𝐀𝐑 ⁺ ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏ
Фанфик🎨 𝗍𝖺𝖾𝗄𝗈𝗈𝗄 ، 美術 Jeon Jeongguk è un maestro dell'irrealtà, una persona che non sta bene in nessun luogo e a cui non importa di nulla. L'arte lo guida, la violenza lo inghiotte, e non c'è niente che ami più dell'essere solo e invulnerabile...