IL CONTO ALLA ROVESCIA (6)

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NATHANIEL'S
P O V
💚

368 GIORNI PRIMA

HARVARD, 17 OTTOBRE 2021

Il freddo aveva ormai stretto Boston dentro una morsa. Il cielo era quasi sempre nuvoloso e nuvole cariche di pioggia e neve minacciavano di creare il caos sulla terra.

La lezione di economia internazionale non scorreva, come al solito, ma, cercavo di tenermi occupato prendendo appunti.

Il giorno prima ero rimasto quasi sempre a letto, con le coperte fin sopra la testa. Un po' per il mio dopo sbornia, un po' perché volevo continuare a rivivermi il sesso con Romeo.

Avevo continuato a sentire nella mia mente il rumore del suo respiro, il profumo della sua pelle e...
Un trill del mio telefono mi risvegliò dai mei pensieri. Fortunatamente il volume non era alto, cosi il professore non se ne accorse.

Romeo:
So che mi stai pensando.

Alzai lo sguardo dallo schermo per cercarlo in mezzo agli studenti ma un altro trill mi fece desistere.

Romeo:
Non puoi vedermi, ma io posso vedere te. E, cazzo se mi piace quello che vedo.

La situazione mi stava sfuggendo di mano. Sentivo già l'eccitazione crescere dentro di me, al solo pensiero dei suoi occhi su di me. Cercai di ricompormi sulla stretta poltroncina in velluto rosso, ma capii che non era la poltrona ad essere stretta, bensì i miei pantaloni.

Dio...stavo avendo un erezione solo per colpa di un messaggio.

Mi leccai le labbra ed espirai rumorosamente mentre continuavo imperterrito a cercare il francesino tra la folla.

Romeo:
Leccati di nuovo le labbra. Mi piacerebbe tanto vederle avvolte attorno al mio caz-

Bloccai immediatamente il telefono, ingoiando un groppo formatomisi in gola e raccattai la mia roba alla velocità della luce.
Tirai accidentalmente una gomitata alla ragazza accanto a me appena il mio telefono suonò di nuovo.
Il messaggio, fortunatamente o sfortunatamente, era di Kendall.

Kendall:
Ho finito le lezioni ed ho disperatamente bisogno di un caffè. Ti va?

Il professore mi lanciò un'occhiataccia quando uscii dall'aula ma non ci prestai più di tanto attenzione. Ero più concentrato sulla mia erezione ancora in corso.

Maledetto il francesino.

10 minuti dopo arrivai alla caffetteria e mi fiondai sulla sedia di fronte a Kendall, che sorseggiava tranquillamente un cappuccino.

"Hey. Sembra che tu abbia appena visto un fantasma."
"Quasi. Solo un'occhiata fulminante da parte del professor Evenson. Mi odierà per tutto l'anno ormai."

Ordinai un caffè americano nero forte alla cameriera e poi tornai a concentrarmi sulla mia amica.
"Non sembri tipo da caffè nero forte. Che succede?" Mi chiese squadrandomi con i suoi occhioni, continuando a sorseggiare il cappuccino schiumoso.

Non sapevo se dirglielo. Certo, era mia amica e le volevo bene, ma la conoscevo ancora da relativamente poco, perciò inventai una bugia.

"Non ho dormito bene stanotte, ed ho paura di addormentarmi durante l'allenamento." Mentii, falso come una banconota da 30$, ma lei sembrò crederci.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 28 ⏰

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