•𝙾𝚗𝚎 𝚜𝚝𝚎𝚙 𝚌𝚕𝚘𝚜𝚎𝚛•

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Era il primo giorno di scuola, Taehyung era molto agitato, ma onestamente, chi non lo sarebbe?

Prima di entrare all'interno della struttura si era promesso di fare nuove amicizie e di mettere lo studio al secondo posto, ma si sapeva che le promesse, secondo Taehyung, erano fatte per non essere mantenute.

Impacciato com'era, si aggiustò gli occhiali e dopo un lungo respiro si fece coraggio ed entrò nell'edificio.

C'era un brulicare di persone -precisamente di studenti- e anche se, non lo degnavano neanche di uno sguardo, Taehyung si sentì a disagio nel vagare tra tutta quella folla.

Alcuni del quarto che avevano incrociato il suo sguardo pensavano "Un quindicenne, tutto solo, che cammina a testa bassa e con gli occhiali da quattrocchi è sicuramente un secchione"

Anche se per Taehyung la parola "secchione" poteva essere un termine dispregiativo, dopotutto avevano ragione.

Taehyung era il tipo a cui non piaceva intromettersi negli affari degli altri, preferiva essere escluso e stare per i fatti suoi.

Fece un sospiro di sollievo appena si accorse che era stato il primo ad arrivare in classe, così avrebbe scelto con calma il posto in cui voleva sedersi.

L'ultimo banco? Nah, Taehyung non era decisamente il tipo da ultimo banco.
Il secondo banco? Poteva essere un buon posto, ma a Taehyung piaceva non avere nessuno davanti a lui.
Allora ricorse al primo banco, stare di fronte ai professori per lui non era un problema, anzi gli piaceva creare dialoghi con persone adulte e mature:infatti, non aveva nessun amico della sua età, ma aveva gli amici dei suoi genitori.

La sua migliore amica era Melissa, l'amica di suo padre, una donna di quarant'anni la quale aveva molte storie da raccontare riguardo la sua tragica vita; a Taehyung interessava ascoltare le parole di una donna vissuta, alcune volte gli piaceva creare anche un discorso con lei e non restare solo ad ascoltare: peccato che, Melissa non sapeva di essere la migliore amica di Taehyung, ma di essere una semplice amica di suo padre che ogni tanto andava a trovare.

Beh ecco, forse Taehyung esagerava, ma poteva solo affidarsi al mondo degli adulti dato che i ragazzi della sua età lo trovavano infantile e noioso.

Mentre Taehyung vagava tra i suoi pensieri, una voce lo risvegliò da essi.

<<Ehi! Piacere, io sono Hoseok! Posso sedermi accanto a te?>> gli domandò un ragazzo facendo un sorriso quasi infinito.

Taehyung lo fissò sbalordito.
La prima cosa che pensò fu "Come può un ragazzo figo avvicinarsi ad uno come me?" Perché, modestamente, Hoseok era figo non un secchione come Taehyung.

<<C-Certo>> balbettò Taehyung sentendosi ancora confuso.

Avrebbe mai fatto amicizia con Hoseok?
Era ciò che si chiedeva Taehyung osservando attentamente il suo compagno di banco.
Ma dopotutto, anche se non lo conosceva ancora, lo desiderava così tanto come amico.
Probabilmente perché non ne aveva mai avuto uno, oppure perché era stanco di vivere nell'angoscia del mondo degli adulti.

Voleva vivere la sua gioventù, anzi doveva!
Ma il suo carattere gliel'aveva sempre impedito, aveva paura del pensiero altrui e dei giudizi.
Voleva imparare ad essere un normale adolescente, quindi perché non iniziare da subito?

<<Mi piacciono i tuoi occhiali...ehm->>
<<Taehyung, mi chiamo Taehyung, grazie per il complimento anche se questi occhiali mi sembrano abbastanza buffi>>si presentò a Hoseok, quest'ultimo inizio ad osservarlo con tutta calma e pensò che in realtà gli occhiali di Taehyung erano tutto tranne che buffi.

𝙼𝚢 𝚏𝚒𝚛𝚜𝚝 𝚕𝚘𝚟𝚎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora