Second day of Winter

33 5 1
                                    

Imboccai la strada, girai a destra e iniziai ad accelerare per poter salire quella salita ripida che portava in una selva di alberi alti e robusti.

Sentivo il vento sferzarmi il viso e il cuore battere forte nel petto. 

Era da tanto tempo che non tornavo in quel luogo, dove avevo trascorso la mia infanzia e la mia adolescenza. 

Mi chiedevo cosa sarebbe cambiato, chi avrei ritrovato, come sarebbe stata la mia nuova vita.

 
Altri pochi metri e sarei arrivato finalmente a casa

Macchine che non avevo mai visto passare in quella strada, che non veniva mai frequentata, mi sembrò strano.

Continuai diritto e non ci feci caso.

Arrivando a casa, aprii il portone. E l'unica cosa che volessi fare, era farmi una bella doccia calda. Per far si che tutte le mie preoccupazioni mi scivolassero da dosso.

Arrivato a casa, niente e nessuno poteva intromettersi nella mia sana e meritata calma e tranquillità.

Andai in cucina e mi versai un vigoroso bicchiere di vino bianco.

Lo bevvi lentamente, assaporando il gusto fruttato e asciutto. 

Mi guardai intorno e notai che la casa era rimasta uguale a come l'avevo lasciata. 

Le pareti bianche, i mobili sobri, le foto appese. Tutto parlava di me, della mia storia, dei miei ricordi.

Ma sapevo che quella calma sarebbe andata perduta dall'interruzione di quel ragazzo fin troppo fastidioso. 

Anche se ho sempre pensato che fosse una persona molto energica, positiva e motivante. 

È probabile che tutta quella positività venisse da un programma di auto-difesa avviato dalla sua psiche dopo tutto quello che ha dovuto passare in famiglia. 

Alla fine pensai che potevo trasformare questo mio fastidio in un qualcosa di diverso, magari sarà un ottima scusa per far si che possa mettere un po' di pepe nelle nostre vite.

E come avevo previsto, una macchina si accostò nel vialetto.

Nando aprì la porta e una fragranza boschiva mi investe completamente.

- coff coff - tossii selvaggiamente con una nota beffarda 

- Mi pare esagerato mettersi tutto questo profumo - dissi continuando a tossire.

- AH AH AH -

- Ognuno ha i propri modi di indossare un profumo - 

- E se permetti, quando passo voglio lasciare il segno - disse Nando con un tono sarcastico.

- AHHAHAHAHAHAHA - ridemmo all'unisono. 

Nando è l classico ragazzo a cui piace vestirsi in modo elegante, indossare vestiti costosi e avere il minimo controllo in ogni minima cosa. 

Ha sempre avuto una personalità forte e dominante, che lo ha portato a raggiungere grandi successi nella sua carriera di psichiatra.

 Ma ha anche un lato sensibile e generoso, che lo spinge ad aiutare gli altri e a cercare di capire i loro problemi

- Sto ancora portando gli ultimi scatoloni della mia roba, e ho notato che di tuo in questa casa non c'è quasi nulla -

- Semplicemente due vestiti a conto, e il resto è completamente senza carattere - disse Nando

- A me piace così, minimalista e moderna -

- I mobili e qualsiasi altra cosa in questa casa è mio. A te non ti pare che sia una caratteristica nell'avere carattere, aver scelto il mobilio e qualsiasi piccolo dettaglio di questa casa ? - mi scaldai e gli urlai contro.

- Senti, è inutile alzare la voce. Capisco che è da molti anni che non etri in questa casa e non conosco quale sia stato il tuo vissuto in questa casa, ma adesso ci abitiamo insieme e mi piacerebbe avere delle opinioni al riguardo - disse Nando

Me ne andai sfuriato al piano superiore, sapendo che Nando avesse ragione.

Ma cambiare anche un minimo dettaglio di questa casa, è come se un pezzo del mio passato possa cambiare.

Non volevo rinunciare a quello che era stato il mio rifugio, il mio angolo di pace, il mio legame con le persone che avevo amato e perso. 

Non volevo condividere con nessuno quello spazio che era solo mio.

- Toc toc toc - bussano alla porta.

- Mi dispiace se magari mi sono messo a parlare di cose che ti avrebbero potuto turbare -

- Volevo solo poter discutere tranquillamente senza dover creare discussioni inutili. È da poco che siamo qui, nemmeno 5 giorni, quindi ci sarà tempo per parlare di cambiamenti -

- Ma se volessi parlare con me, sai dove trovarmi - disse da dietro la porta Nando.

Aspettò da dietro la porta una mia risposta.

Dannazione, è sempre stato bravo con le parole. O magari è qualche suo metodo psicologico da psichiatra che mi avrà propinato.

Stava per andarsene.

- Mi dispiace se ti ho urlato contro - dissi con un filo di voce

- Puoi entrare se vuoi, ma sappi che non sarò mai uno dei tuoi pazienti ! - esclamai 

Entrò in camera, e si coricò nel lettone affianco a me.

- Capisco che per te sia un nuovo inizio. Che per te, passare dalla vita militare a quella di un semplice medico, sia un cambiamento enorme -

- E come medico, sono a conoscenza dei problemi che possono insorgere, e dei possibili problemi che hai avuto o che hai. Ma sappi che non ti tratterò mai come un paziente, ma come un amico - 

- Ma ti prego di coinvolgermi nella tua vita - disse Nando, appoggiandosi nel mio petto.

Mi guardò negli occhi e mi sorrise dolcemente.

Ci addormentammo senza dire nient'altro e senza la minima consapevolezza di voler dormire.

Wild LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora