Capitolo XVIII

78 9 8
                                    

"Quanto dobbiamo aspettare ancora?" sbuffa Gordon dando un'occhiata all'orologio, "Tra poco inizia la lezione".

"Un po' di pazienza, ha detto che sta arrivando" dice Ezra.

"Arriva dal Perù? È più di mezz'ora che lo stiamo aspettiando".

"Ha ragione Zack, più invecchi più diventi dispotico".

"Tu!" ma qualcosa gli vola sulle spalle e deve tacere per concentrarsi a mantenere l'equilibrio e non stramazzare al suolo. Le sue mani corrono d'istinto alle cosce del cugino e la sua risata gli perfora un timpano.

"Ma sei stupido?! Potevamo cadere!"

"Ho solo scommesso sulle tue incredibili doti fisiche, DonDon e ho fatto bene" gli scompiglia i capelli, aprofittando del fatto che abbia le mani occupate ed il suo sorriso si allarga nel sentirlo ringhiare.

"Allora? Qual'è la grande sorpresa?" chiede eccitato il mulatto. "Non ho chiuso occhio dall'ansia".

"A me sembri completamente riposato" borbotta Gordon.

"Tadà" dice invece Zack mostrando lo schermo del suo telefono. "Composer ha pubblicato una nuova canzone!".

"No! Giuralo!" Ezra gli strappa il telefono di mano e si sposta di fianco al moro in modo che anche lui possa vedere. "È davvero lui".

"Certo che è lui!" si offende Zack, "credete che sarei così eccitato altrimenti? Sette anni, ragazzi! Sette anni e finalmente ha composto un'altra canzone! Non mi sembra vero!".

"Come fai ad essere certo che sia lui?" commenta Gordon, "magari qualcuno gli ha rubato il profilo" e si becca una pacca indignata sulla spalla.

"Pensi davvero che possa confonderlo con qualcun altro?" alza un sopracciglio Ezra. "Quante volte ha ascoltato quella canzone? Ormai è scolpita nel suo DNA."

"Esatto" concorda Zack. "Sono sicuro al 100% che sia lui. Il modo in cui è strutturato il brano è molto simile al primo ed il flow è inconfondibile. È lo stesso compositore, vi dico".

"Essendo rientrato nel suo profilo avrà visto i tuoi messaggi" dice suo cugino, "ti ha risposto?".

Il sorriso di Zack traballa. "Ah, no. Non ancora" rivela, "ma sono sicuro che lo farà presto" aggiunge vedendo che Gordon sta per controbattere.

"Certo che lo farà" lo sostiene Ezra, "chi è l'idiota che si fa scappare un fan che lo aspetta da sette anni?"

Il biondo annuisce eccitato.

Qualcuno si schiarisce la gola alle loro spalle, spronandoli a voltarsi.

Christopher sorvola i volti di Ezra e Gordon per avvinghiare lo sguardo alle dita che rinsaldano la presa sulle cosce di Zack che si è irrigidito e dato che non ha il potere nè l'autorità di farle spostare, lo aggancia al viso tirato del biondo.

"Zack".

"Ehi Chris" sventola una mano impacciato. "Tornato a casa sano e salvo ieri sera?"

"Mn. Tu?"

"Oh, sì sì".

La tensione si taglia con un coltello ed Ezra si acciglia cogliendo Zack cercare di evitare il suo sguardo perforatore.

"Ti serve qualcosa?" domanda freddo Gordon avendo percepito il disagio del cugino.

"Speravo potessimo parlare" annuncia Christopher non distogliendo gli occhi dal cantante.

"Ah, mi piacerebbe" blatera Zack indicando al moro di rimetterlo a terra, "ma ora devo scappare. Tanti impegni. Se mai ci becchiamo più tardi, eh? Buona lezione a tutti".

Rooted in my mind {BL}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora