Capitolo XXVIII

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"Lo so che non è assolutamente la stagione adatta ed è per questo che ti ho detto di mettere vestiti pesanti, ma ho pensato che fosse una bella occasione per ammirare il paesaggio innevato" esclama Zack fermandosi davanti ad un piccolo edificio.

'Bicycle Flowers' recita l'insegna.

"E sicuramente con questo freddo non ci sarà nessuno" sorride. "Ma se non vuoi, possiamo fare qualcos'altro" aggiunge alla sua mancanza di reazione.

Christopher scuote la testa ed aggrotta la fronte. "Non so andare in bicicletta" confessa imbarazzato ringraziando che il berretto gli copra le orecchie rosse.

"Non importa, possiamo prendere un tandem. Ti fidi di me?" ed allunga la mano verso di lui.

"Mn".

"Oh cielo, sembravo Aladdin quando ha chiesto a Jasmine di salire sul tappeto volante" ridacchia e facendo dondolare le loro mani entra nel negozio.

Scelgono un tandem blu, scambiano i loro berretti con dei caschetti colorati e Zack s'infila al polso il braccialetto che segnala l'ora che hanno a disposizione per il noleggio.

Christopher insiste con il pagare ed il biondo fa solo un po' di scena e lo lascia fare, consapevole che il suo leggero portafoglio lo ringrazierà più tardi.

Escono dal retro dove inizia la pista ciclabile e per i prmi metri il corvino pedala avendo Zack che gli cammina accanto e gli tiene una mano sulla schiena; l'altra accanto alla sua sul manubrio.

Gli spiega come mantenersi in equilibrio e come distribuire il peso nelle virate, intervallando le spiegazioni con qualche aneddoto delle sue cadute.

Quando si sente più sicuro, Zack si accomoda sul seggiolino davanti e con lui come ancora stare dritto gli viene più facile.

Partono lentamente cercando di trovare l'armonia nella velocità e nella forza delle pedalate, con il biondo che guarda spesso dietro la spalla per assicurarsi che tutto vada bene e quando acquistano il ritmo, procedono più spediti.

I prati che li circondano sono ricoperti di neve ed il paesaggio è reso ancora più pittoresco dalle intricate chiome di rami degli alberi innevati che creano giochi di riflesso con i freddi raggi di sole che li colpiscono.

L'aria è molto fredda e le guance di Zack che spuntano dalla sciarpa di lana si sono già arrossate, così come la punta del naso.

"Non è così difficile, vero?"

"No... è bello."

"Dobbiamo tornarci in primavera. Con il sole, il caldo e i prati coperti di fiori sarà ancora più bello. Anche se credo tu sia più un tipo da inverno, giusto?".

"Mn. Non sopporto il caldo. Sudare senza far nulla. La folla".

Zack ride. "Sei proprio un lupo solitario, eh. Devo averti dato davvero fastidio i primi tempi".

Christopher non può negarlo, dopotutto la socialità del biondo è tuttora qualcosa con cui fatica a confrontarsi, ma è stata comunque meno peggio di quel che aveva temuto.

"Mi piace la tua compagnia" dice invece. "Non lo credevo possibile, ma è diventata qualcosa di cui non voglio fare a meno".

È più facile parlare quando lui gli dà la schiena e non ha quegli occhi color miele che lo fissano come se potessero leggergli l'anima.

"Aaah" esala Zack alzando il viso verso il cielo "non puoi dirmi cose del genere Chris, altrimenti fraintendo".

"Cosa dovresti fraintendere?"

"La nostra relazione. Io ci provo, davvero, ma poi tu dici cose come quella ed il mio cuore non può far a meno di battere impazzito. Sei ingiusto".

Christopher sbatte un paio di volte le palpebre allibito. "Io ti provoco quella reazione?"

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