1.L'INIZIO DI TUTTO

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Molti secoli fa, quando leggende,favole e miti non erano solo fantasia ma pura realtà, nacque un bambino molto speciale; orfano fin dalla nascita, aveva dei magnifici capelli bianchi come la neve e occhi rossi come il sangue.

La sua storia iniziò quando una suora lo trovò nel cuore della foresta oscura. Iniziò proprio quando questa raccolse una piccola cesta con al suo interno un bambino che strillava.

La prima cosa che colpì la Sorella fu un ciondolo al collo del bebè: era di un rosso splendente, così splendente che per un'attimo le sembrò brillasse, al tatto era caldo e ai lati c'erano incisi due piccoli simboli: in uno un nome, Alex, e sulla parte opposta una figura di un drago in volo.

La suora, provando pietà per quel piccolo bambino, lo portò all'orfanotrofio della propria chiesa. Il bambino venne così allevato da suore e preti , che gli diedero un tetto sotto cui vivere , acqua e cibo.

Trascorsero 6 anni, nei quali il bambino a poco a poco crebbe rinchiuso tra le mura  dell'orfanotrofio, ma lui non si sentì mai intrappolato: lì aveva la sua casa, la sua famiglia, ed era convinto che nessuno avrebbe mai potuto togliergli le uniche cose che aveva e a cui teneva.

E fu così ... Almeno fino al giorno del suo settimo compleanno, quando tutto ciò che più amava andò letteralmente a fuoco.
Quella notte le campane della chiesa suonarono feroci, mentre dall'orfanotrofio saliva una densa nube di fumo, provocata da un incendio scoppiato all'interno dell'edificio.

 Ma quello non fu un incendio normale: le fiamme ardevano con un'intensità incredibile, emanando un calore così intenso che perfino il metallo si sciolse con una rapidità spaventosa. Bruciò tutto, qualunque cosa, e non si estinse fino al mattino seguente.

Il giorno dopo un anziano signore, passeggiando nei dintorni, vide un leggero strato di fumo salire verso il cielo e, pensando che qualche ragazzaccio avesse acceso un fuoco per scherzo, incominciò ad incamminarsi verso la nuvola grigiastra.

Quando arrivò alla fonte del fumo rimase paralizzato da quello che vide: un edificio, che un tempo doveva essere imponente, ora era letteralmente caduto a pezzi, sul suolo giacevano sparsi pezzi di legno inceneriti e non solo, e forse fu proprio quello a spaventare di più il vecchio, anche dei cadaveri di uomini e bambini.

Stava per voltarsi e correre via a chiamare aiuto, quando un urlo roco lo fece bloccare.

Girandosi lentamente iniziò a scorrere lo sguardo sulle macerie, sentì altre due o tre volte quell'urlo sommesso prima di trovarne la fonte: al centro del macello un ragazzino dai capelli bianco abbacinante stava inginocchiato al suolo, le mani semi aperte in direzione del viso dal quale scorrevano incessantemente delle lacrime.

Avvicinandosi ancora di più l'anziano signore poté sentire quello che il ragazzino continuava a ripetere:

"Perché non hanno preso me? Perché?" 

Solo allora il vecchio notò uno strano particolare nel ragazzo: aveva tutti i vestiti bruciacchiati ma la sua pelle non mostrava nessun segno di scottatura o di ustione.

Continua...

IL FIGLIO DI UN DRAGODove le storie prendono vita. Scoprilo ora