𝐂apitolo 09

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Jiwon non chiuse occhio quella notte. 

Era sola a casa perché Hyeim era partita per Daejong. La castana, infatti, era tornata nella sua città natale per fare visita ai genitori dato che era rimasta a Seoul per le vacanze, e quindi era stata costretta a lasciare Jiwon in un momento così critico.

Dopo essere stata abbandonata da Jungkook davanti alla porta del suo appartamento, Jiwon pensò che fosse stato meglio così e si preparò per dormire appena messo piede in casa. Ma una volta stesa nel letto incominciarono i problemi: non era mai stata una gran dormitrice e, anche se di solito si addormentava abbastanza in fretta, quella notte i suoi occhi non volevano saperne di chiudersi.

Continuava a rotolarsi tra le coperte -non a causa del freddo- e più si sforzava di non pensare a Jungkook, meno ci riusciva.

Aveva persino afferrato il suo computer quando erano arrivate le tre del mattino. Si era convinta a mandare immediatamente il bonifico per il pagamento di Jungkook al Sunset. Pensava che togliersi di dosso quel peso l'avrebbe fatta stare meglio ed invece non andò affatto così.

La mattina seguente, a lavoro, le arrivò una notifica sul cellulare da parte della banca. I soldi che aveva versato al Sunset le erano stati mandati indietro e non riusciva a spiegarsene il motivo. Jungkook le aveva restituito il denaro? Per quale arcana spiegazione? 

Non era abbastanza lucida per decidere come comportarsi, ma sapeva che non voleva contattare Jungkook, non ancora. Si diede il tempo limite di due giorni: se lui l'avesse ricontattata per sapere dei soldi, allora glieli avrebbe restituiti, ma questo non successe. 

Non ricevette alcuna notizia da parte del ragazzo, né tantomeno dal Sunset. Pensava si fossero sbagliati a rimandare indietro il denaro, eppure sembrava essere lei in errore.

Desiderava delle spiegazioni. Voleva sapere se era stato Jungkook a non accettare i suoi soldi e per quale motivo allora lo avesse fatto.

Non riusciva a dormire bene da una settimana all'incirca ormai e, quando si trovava da sola, i suoi pensieri tornavano tutti al ragazzo dal braccio tatuato. 

Iniziò a domandarsi il perché di tutti quei complessi. Perché passata una settimana non riusciva a pensare ad altro. Ipotizzò di essere impazzita, non era mai stata ossessionata da qualcosa ed invece si trovava a tormentarsi giorno e notte sul perché Jungkook avesse agito in quel moto. Allo stesso tempo però, non era minimamente intenzionata a contattarlo.

Hyeim avrebbe passato due settimane a casa dei suoi genitori e non sarebbe tornata ancora per un po', mentre Lia era spesso impegnata con il suo negozio dato che doveva occuparsi di vari animali per mancanza di personale. Era sola e non voleva prendere decisioni affrettate, preferiva aspettare che almeno Hyeim tornasse da lei.

La temperatura si era di poco alzata in quei giorni e le vetrine del bar in cui Jiwon lavorava non si appannavano più come nel periodo natalizio, a causa della differenza di temperatura tra il dentro del locale e l'esterno.

La mora si trovava avvolta in una fosca nube di pensieri, quando Ninho le fece distogliere lo sguardo dall'osservare i passanti al di là della vetrina.

«Hai finito di pulire il bancone?» il tono della sua voce era parecchio scontroso, non che fosse un grande amico di Jiwon ma ultimamente sembrava più scorbutico del solito.

«Adesso finisco» sussurrò, rendendosi conto di essersi ancora una volta persa, mentre lavorava, nei meandri della sua mente.

Il ragazzo la guardò roteando gli occhi al cielo e sospirò annoiato «Senti, non so cosa ti stia succedendo ma ti prego di esternare i tuoi problemi quando varchi quella porta» indicò l'ingresso del bar «Abbiamo tutti dei problemi, ma cerca almeno di renderti utile... soprattutto ora che Vivì è in malattia» le fece notare che erano rimasti solo in due «Sembro un totale stronzo al momento» cambiò poi tono della voce, facendola rimanere di stucco «Ascolta, dimentica ciò che ho detto» 

𝐂hristmas 𝐏artner | jjkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora