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Il giorno dopo andai al Ranch subito dopo la scuola.

Trovai Thomas seduto a terra con la schiena appoggiata al muro della scuderia che si sventolava il cappello davanti alla faccia.

Aveva uno sguardo perso, aveva il labbro inferiore sopra quello superiore, segno che stava pensando a qualcosa.

Mi sedetti accanto a lui "a cosa pensi?" chiesi facendolo sobbalzare dallo spavento.

"La vedi la giumenta là in fondo?" mi indicó una giovane cavalla baia scura "si" dissi non capendo "non ti sembra un po' troppo gonfia?" disse "sembra, probabilmente mentre era in branco l'avranno coperta" dissi ipotizzando.

"Vieni" mi disse il riccio alzandosi, feci come lui e andammo nella direzione della baia.

"Preyy, vieni qua" dissi chinandomi e allungando la mano. Di risposta essa abbassó la testa cominciando a venire nella mia direzione.

Quando fu davanti a me gli accarezzai la fronte e mi alzai andandole di fianco.

Tastai diversi punti, tra le costole, le mammelle, sotto la pancia...

"Mi sa proprio che abbiamo una neo mamma" dissi sorridendo "vado a dirlo a Jhon" disse pimpante Thomas.

Restai ancora per un po' con Preyy e poi andai da Amir.

Non avevo ancora visto Stefano oggi, e la cosa era alquanto strana.

Sellai Amir e andai nelle praterie. Con esattezza sulla collina che si affacciava sul ciliegio nell' attesa di Dakota e della sua giumenta.

Restai lì per circa 40 minuti, stanca di attendere decisi di ritornare al passo alla scuderia.

"Ahh Amir, cosa mi sta facendo quel ragazzo" dissi riferendomi alle strane sensazioni che mi faceva provare Stefano "io non riesco a capire, un giorno é dolce e simpatico, quello dopo neanche si presenta" come risposta Amir scosse la testa e nitrì.

"Ok ho capito non ti interessa" dissi ridendo "Peró abbi un po' di pietà" dissi dandogli una pacca sul collo.

Attraversai il cancello e lo chiusi, arrivai davanti alla scuderia e smontai.

Vidi una macchina e un van, appoggiata al cofano c'era una ragazza, capelli castani, jeans stretti, camicia e stivali americani.

A braccia conserte si masticava la sua gomma mentre aspettava che Jhon e l'uomo, probabilmente suo padre, finissero di parlare.

"Judy, vai a prendere Satin" disse il padre.

Lei aprì il van facendo scendere un bellissimo Baio scuro con una stella in fronte.

Si avvicinó a me "sei una stalliera?" mi disse brusca.

Mi voltai tenendo in mano il sottopancia "ti dó l'aria di una stalliera?" dissi con il suo stesso tono "beh direi di si, guarda come sei conciata" disse ridacchiando "siamo in un Ranch di monta americana, non in un prestiogoso centro ippico dove ti vesti come epr andare a vederr la regina Elisabetta, qua ti sporchi le mani e quindi non é l'abbigliamento adatto il tuo" dissi io lanciandogli un occhiata di fuoco.

"Vabbè, Io ora dovrei andare, appena finisci col tuo cavallo sistemami il mio" disse "amore mio, se vorrai stare qua dovrai cambiare modo, sai, il tuo cavallo te lo devi curare te non ci sono i maggiordomi a farlo" mi rivoltai togliendo la sella e il sottosella appoggiandola nel tronco orizzontale.

Slegai la lunghina e andai nel paddock a liberare Amir sotto gli occhi di Judy.

Sistemai la sella e il morso e poi Jhon mi chiamó.

"Gaia prendi Wild e lavoralo, o prova a scaricarlo in tondino!" mi urló, con la mano gli feci segno di si.

Andai nelle scuderie dove Judy stava sistemando il suo cavallo, presi la capezza appesa al box del puledro.

Aprì la porta del box e lentamente ci entrai.

Il giovane cavallo era nella parte in fondo del box che mi scrutava attentamente. Allungai la mano e lui la annusó.

Allungai fino al collo e con calma infilai la capezza dandogli delle pacche quando riuscì a chiudere il moschettone.

Lo portai fuori dal box e attraversammo i corridoi.

Il cavallo si spaventò facendo un salto avanti. Mi voltai e vidi la castana che era passata accanto al puledro di corsa.

" ma dico sei scema o cosa?" dissi incazzata nera, lei scrolló le spalle e se ne uscì.

Wild mi guardò e poi mi strofinò il muso sul collo.

Appena uscì mi stupì di quanto fosse calmo il Morello.

Lo feci entrare nel tondino, staccai la longhina e la agitai, come previsto inizió a galoppare come un matto, sgroppare e alzare di scatto la testa.

Schioccai la lingua agitando circolarmente la lunghina.

"Woh piano Wild, con calma" dissi fischiando. Il cavallo rallentó in attimo. Fischiai fino a farlo andare al trotto.

Inarcó il collo puntando il naso verso il terreno, alzó la coda e si compattó. In quel momento sembrava un bellissimo arabo.

Dopo una ventina di minuti lo portai al paddock.

Mentre rientravo in scuderia vidi Rachele e Thomas parlare e guardare il telefono.

Mi avvicinai a loro "che fate" chiesi guardando il telefono aperto su un profilo di una ragazza riccia "lei é Jessica, ha un fratello Cristian e oggi vengono qua per una lezione di prova, Jessiva fa gia monta americana mentre suo fratello faceva Inglese" mi informó  Thomas.

"Sembra un ragazzo figo vero Gaia?" mi guardó con uno sguardo malizioso. La spintonai "ma smettila scema" risi facendo scoppiare a ridere anche lei.

"Che fate?" domandó una quarta voce alle nostre spalle.

Ci voltammo e vedemmo Stefano in sella a Shadow, aveva solo la capezza e la lunghina come redini.

"Stavamo parlando dei nuovi ragazzi che arriveranno, sai quando arrivano?" domandó Rachele.

"Credo tra una ventina di minuti, quando arrivano iniziate a preparargli Atos e Shelo" disse prima di voltare la cavalla e andare nelle praterie.

Parlammo per una buona mezzoretta e poi vidi una macchina fermarsi davanti al parcheggio.

"Oh" chiamai i due che ridevano a crepapelle indicandogli la macchina da cui scesero due persone, una ragazza riccia bionda e uno moro/castano.

Ci avvicinammo ai due ragazzi abbastanza spaesati.

"Hey" salutai gentilmente "Hey" "voi siete Jessica e Cristian giusto?" disse Thomas "esatto" disse pimpante la riccia "ok allora seguitemi, Jessica vieni con me e Rachele, Cristian con Gaia, vi presenteremo i cavalli che userete oggi".

Entrammo tutti in scuderia e andammo dai cavalli assegnati.

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