4. When did I become so cold?

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'Non credo di poter andare avanti così'.
Erano queste le parole che risuonavano nella mia testa.
Ero scappato, era l'unica cosa che potevo fare. L'unica che sapevo fare. Voltare le spalle al problema.
'Non credo di poter andare avanti così'.
Ogni volta che me le ripetevo in testa mi sembravano più pedanti. Cambiava la mia percezione di quelle parole. Più le ripetevo meno avevano senso. Ero incantato ad analizzare il suono di quella cozzaglia di lettere.
'Non credo di poter andare avanti così' aveva detto ed io mi ero spaventato. Ma come al solito la mia paura la espressi con la rabbia ed uscii a passo svelto di casa sbattendomi la porta dietro con tutta la forza che avevo.
Ma non appena fui fuori mi resi conto di non sapere dove andare o cosa fare. Lasciando girare le gambe col pilota automatico mi ritrovai seduto sotto un albero in riva ad un laghetto appena fuori città.
Non realizzai subito, ma quando lo feci fu un colpo al cuore che non credevo di poter sopportare.
Lui neanche se lo ricordava quel posto, quegli odori, quell'albero.
Però per me erano così importanti, essenziali. Per lui erano solo un albero, un posto, degli odori. Forse alla fine non eravamo compatibili come pensavamo di essere. Forse i problemi erano più grossi di quanto pensassimo e forse non eravamo abbastanza forti e abbastanza innamorati da superarli.
No, il problema ero io. Ero sempre stato io, sin dall'inizio. Ero io con la mia testardaggine, io con la mia paura. Ero io con il mio odio, la mia rabbia. Ero io.
Ma cos'altro avrei potuto fare? Non potevo permettere che ci scoprissero, che mi scoprissero. Avevo una fottuta paura di quello che sarebbe potuto succedere, di quello che avrebbero pensato gli altri.
Guardavo Eijiro e Denki e mi dicevo che sarebbe a dato tutto bene, poi mi guardavo allo specchio e pensavo che non poteva succedere una cosa così bella, così indolore a me.

"Non so cosa fare" sillabai tra un respiro pesante e l'altro.
"Bakugo" sbadigliò il mio migliore amico; "Cosa cazzo..."
"Ascoltami" biascicai ancora, "Non so come ho fatto, so solo che non credo si poter tornare indietro."
"Bakugo, non starai cercando di suicidarti" chiese lui sarcastico, ma non troppo.
"Cos... No, io non... non lo so". Ero così un disastro. Un disastro.
"Dove... Amore, dormi è solo Bakugo... Dove sei?"
'Amore dormi'; mi sciolsi. Mi mancava così tanto, davvero così tanto.
Un flash mi passò per la testa;vidi Deku che ansimava nel letto, le coperte che scivolava o dalle spalle.
"Deku che succede?"
"Io non... non ti conoscevo, era come se... cone se fossi morto..." ansimò lui in preda al panico. Il cuore mi si era ristretto e mi avvicinai di più a lui.
"Amore, dormi è solo un incubo" sussurrai mentre nascondeva la testa nell'incavo del mio collo. Passai una nei suoi capelli spettinati.
E all'improvviso ritornai al lago, ai miei problemi e Deku non c'era. Per colpa mia.

"Bakugo, vieni da me, voglio che tu dorma qui che mi sembri sin troppo incline ad affogarti nel lago sta notte" biascicò sarcastico Eijiro. Era diventato più mordace da quando stava con Denki. Forse per adattarsi; insomma, erano due imbecilli a cui piaceva fare gli imbecilli, uno dei due doveva per forza diventare quello sarcastico e apprensivo della coppia o non sarebbero andati lontano.
Mentre mi incamminai verso casa del mio migliore amico pensai a quanto fossimo cambiati tutti. Tutti, tranne io.

~ 𝐖𝐨𝐮𝐧𝐝𝐞𝐝 𝐡𝐞𝐚𝐫𝐭~ [bakudeku] 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora