Un sogno realistico, forse un po' troppo.

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Ora, non so né come né perché cominciai a sognare quelle cose, ma quella notte il sogno era molto più vivido, come se mi trovassi sul serio da un'altra parte.

Mi trovavo in una vallata interamente bianca, anche i miei vestiti erano bianchi. L'ombra dagli occhi color rubino del sogno scorso mi passò accanto sfiorandomi l'avambraccio gentilmente. Sembrava quasi un accenno di saluto al quale, non so perché, risposi.

Non appena ricambiai, l'ombra cominciò a ghignare ed allontanarsi fissando il punto in cui mi aveva sfiorata.

Mi sentì immediatamente una stupida, come avevo fatto a fare una sciocchezza simile! Spostai lo sguardo sul mio corpo e quello che vidi mi provocò quasi i conati. Il braccio era squarciato in modo brutale. Sbiancai a quella vista e cominciai a guardarmi attorno disperatamente.

Era talmente nitido che sembrava di provare veramente dolore, le ferite sul braccio diventavano sempre più rosse e insopportabili. Pensavo che sulla carne mi fosse stato versato acido puro. Mi gettai con le ginocchia a terra tenendo la mano sulla ferita maggiore, cercavo di trattenere le lacrime finché potevo, non potevo crollare in quel modo per un "taglietto".

Intorno a me non c'era nessuno, solo bianco. Una voce, pericolosamente simile a quella di Ade, mi ordinò - Smettila di far riferimento agli altri! Sei forte, dimostralo. -

Era vero, non potevo sempre essere salvata da qualcuno, ero da sola e da sola ne sarei uscita. Strinsi i denti, ringhiando per il dolore che provavo, e mi alzai in piedi. Non avrei permesso ad una stupida cosa come quella di privarmi della salvezza. - Brava, osserva attentamente, usa i tuoi poteri - continuò Ade.

Arrancai per qualche metro, nel nulla, finché non notai una piccola crepa vicino ad una roccia dalla forma particolare. La sfiorai, ma quando la mano ci passò davanti dei piccolo sbuffi scuri uscirono per unirsi alle dita. Osservai il fenomeno con curiosità incerta. L'oscurità cercava di riunirsi a me? Forse avevo trovato il modo di uscire.

Richiamai tutte le mie forze ed immaginai che tutta l'oscurità presente aldilà della fessura riuscisse a raggiungermi allargando la crepa. Ci pensai con tutta l'energia che riuscii ad accumulare, sentendomi mancare. Continuai a concentrare tutte le tenebre in quel punto immaginando di rompere tutta la parete con un colpo solo, potevo sentire il rumore dei sassolini che rotolavano al suolo.

Il suono della roccia che si spaccava mi fece sorridere mentre tenevo gli occhi chiusi.

Esaminai la crepa, si era aperta come se fosse un' uscita e lingue oscure l'avvolgevano come per invitarmi e proteggermi allo stesso tempo. Mi tuffai nell'apertura per uscire da quel maledetto posto, ma qualcosa mi bloccava dal braccio ferito, facendomi ululare per il dolore. Mi voltai di scatto e vidi l'ombra che mi tratteneva. Cercai di liberarmi e di dimenarmi il più possibile, ma l'ombra non mollava la presa. Continuai a tirare urlando sempre di più per le ferite lacerate che peggioravano sul braccio. L'ombra gettava le sue lingue di fuoco all'interno delle ferite.

Il dolore era diventato insopportabile e perdevo le forze ogni secondo che passava. L'ombra rideva, ormai vincitrice.

Ero disperata, l'unica cosa che riuscivo a fare era pregare mio padre per farmi perdonare per non essere stata forte abbastanza.

Ero pronta a morire ormai, ma d'un tratto sentii la mano libera più pesante. Osservai con cautela e scoprii che la mano ora era stretta intorno all'elsa di un pugnale dalla lama nera. Era un'arma leggera e ben bilanciata, la puntai subito contro il nemico, che indietreggiò allarmato.

Lo stato di shock durò poco tempo, infatti la creatura ripartì subito all'attacco. Mi rimisi in piedi in fretta e alzai il pugnale centrando l'unica parte che sembrava solida in quella ammasso di fumo, gli occhi. La creatura cadde a terra tenendosi la mano sulla parte destra del viso, non aspettai di certo un invito per colpire anche l'altro. L'ombra gridò esasperata mentre correvo verso la crepa.

Daughter of HadesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora