Kuchisake-onna

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SCOOP-Fantasma tenta di fare la pubblicità dei rossetti, ma fallisce miseramente-

Nel nome di questo fantasma appare la parola "Kuchi" (口) che in giapponese significa bocca. La particolarità di questo fantasma é appunto la bocca gigantesca che va da orecchio ad orecchio, con la quale sorride in modo orribile. Pensate, un sorriso gigantesco e allo stesso tempo orribile... Credo proprio che anche la Colgate, Mentadent e Oral-B siano più che contente di fare fior di quattrini utilizzando proprio lei come mascotte ufficiale, magari per spaventare i soliti bambini rompiballe... Avete presente? Quelli che alla sera, quando i loro genitori li obbligano ad andare a letto, gridano a tutto spiano:

«Io non voglio lavarmi i dentiii! Voglio giocare a Fortnite fino a quando i miei occhi non cadranno sul pavimento! Magari diventeranno utili per giocare a biliardo!».

E fu così che anche l'ennesimo bambino gamer decise di condannare i suoi denti a una breve esistenza composta da pezzettini di lattuga e prezzemolo e tartaro giallo fosforescente, che manco l'evidenziatore più giallo di tutta la Stabilo può superare.

Ma torniamo a noi.

La Kuchisake-onna è una donna con appunto una bocca enorme. Vaga di notte per le strade delle città, indossando costantemente una mascherina chirurgica. Ora, non cominciamo a fare battutine sul Covid19, perché in Giappone, anche prima della pandemia, la mascherina chirurgica era d'uso comune, non solo in ospedali. Infatti, lo scopo pre-pandemico di quest'ultima era di proteggersi da pollini di ogni tipo, inquinamento, nel caso di grosse città (pensiamo magari a Tokyo, Osaka e Yokohama) oppure come forma di rispetto nei confronti degli altri. Sì, perché il rispetto in Giappone è ovunque, dalla mancanza di cestini dell'immondizia lungo le strade, per la responsabilità dei cittadini riguardo ai propri rifiuti, al divieto di fumare per strada se non nelle apposite smoking area. Le mascherine in particolare, servono per proteggere gli altri da raffreddori. Anche prima della pandemia, se a un giapponese cola anche solo il naso, si sente in dovere di proteggere gli altri dal suo raffreddore. E pensare che a scuola la gente mi ha starnutito sempre addosso :D. Diciamoci la verità... Quante volte vediamo la gente scatarrare allegramente per strada? Oppure sono solo io che abito in un paese di voncioni? Bah, mistero della fede.

Comunque... Dopo aver aperto questa parentesi medica su condizioni di saliva e non, riprendiamo il discorso: questo fantasma è noto per indossare sempre una mascherina chirurgica lungo le strade, e quindi, come ho appena spiegato, non è un caso raro (fuori dalla pandemia) in Giappone di vederla con metà faccia bendata da questo aggeggio infernale. Ma qui arriva il bello: la Kuchisake-onna, vagabondando nelle strade di città, quando trova una vittima ideale da spaventare, specialmente se questa è giovane e sola, si avvicina a lei, finge di essersi smarrita e... Leva la mascherina, mostra il suo sorriso agghiacciante alla sua vittima e le chiede:

«Trovi che io sia bella?»

«No cara... Quel rossetto arancione non ti dona affatto, sembri un'arancia! Che ne dici di un bel rosso?»

«Mi piace il rosso, mi ricorda il sangue...»

«Bene! Allora andiamo da Kiko, sono sicura che ci sarà un rossetto che ti si addice perfettamente!».

Se non siete temerari e non la invitate con voi a provare un bel rossettino o lip gloss, scappando a gambe levate, ovviamente siete spacciati. Diverse versioni della storia narrano che il fantasma, dopo aver mostrato il suo sorriso, divori la sua vittima, oppure, in caso questa fuggisse, la rincorra e la uccida con un colpo di lama, incidendo sul loro volto il suo stesso sorriso diabolico. Nel secondo caso però, esiste effettivamente un modo per salvarsi, pare che la Kuchisake-onna sia ghiotta di frutta e, se vi andasse proprio di fortuna cosmica, del tipo che riceverete quella gioia in cinque minuti della vostra vita, ma in cambio ne otterrete sette anni di pura sfiga, potete gettarle della frutta che avete con voi e scappare, quando lei si fermerà a mangiarla.

Altre versioni meno macabre della storia invece raccontano che la Kuchisake-onna si fermi soltanto a ridere in modo terribile davanti alla sua vittima, per poi scomparire, lasciandola mezza morta sull'orlo di una crisi di panico e un infartino bello secco. Il motivo per cui spinge questo fantasma a compiere atti del genere è pura vendetta: vuole appunto vendicarsi della morte orribile che le è stata inflitta. La maggior parte degli Yurei si vendicano proprio per questo, quindi non sarà l'ultima volta che incontreremo questa motivazione.

Durante il periodo Heian (794-1185 d.c. circa) viveva una donna sposata con il marito samurai (guerriero giapponese). La donna però era molto vanitosa e passava notti intere a guardarsi allo specchio, canticchiando soavi melodie in cui citava la sua formidabile bellezza e i suoi incredibili talenti (modesta dicevano...). Il marito, molto geloso e innervosito per doversi sorbire tutti i santi giorni le cantilene della Barbie con gli occhi a mandorla, perse la testa completamente dopo aver scoperto di un tradimento che la moglie gli aveva fatto. Il samurai cornuto dunque, decise di punire la moglie colpendola al viso con la sua katana (spada tipica giapponese), aprendole la bocca da orecchio a orecchio e gridandole: «Chi ti troverà bella adesso?!» (NOBODY ASKED). Dopodiché la trascinò per i capelli fino ad un lago dove la annegò (ammazza, crisi di rabbia eh?).

Piccolo estratto del dialogo fra moglie e marito al momento della scoperta del tradimento:

«Barbie! Come hai potuto tradirmi con il Big Jim?!»

«Ken! Ti prego! Non è come pensi!»

«E magnate sta katana va'!».

Fine.

Bene, questa era la storia della Kuchisake-onna, spero vi sia piaciuta. E ricordate bambini: se una tipa viene a chiedervi se è bella oppure no, invitarla in un negozio di trucchi è sempre la scelta migliore da fare.

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