Otsuyu

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SCOOP -Scheletrino balla la macarena in casa sua. Vicino lo scopre e chiama esorcista-

Siamo arrivati all'ultimo spettro delle "Tre Queen" del Giappone. Ho preferito tenere questa informazione per ultima, dato che ho voluto evitare di spoilerarvi le altre leggende che sarei andata a scrivere.

Il Giappone considera tre leggende di fantasmi più importanti, che hanno decisamente influito sulla cultura e sulla storia giapponese, queste tre leggende sono quelle di Okiku, Obiwa e Otsuyu, tratte rispettivamente dalle opere scritte intitolate: "Yotsuya kaidan", "Banchō sarayashiki" e "Botan dōrō". Alcuni ne considerano anche una quarta, anche se questa è di origine cinese, ma non la menzioneró più di tanto perché andrò a scriverla prossimamente, oltre che a volervi risparmiare gli spoiler.

La storia di Ostuyu è la meno macabra (meno è dire tanto) tra tutte e tre le leggende, perché si concentra fondamentalmente su un sentimento: l'amore, e non sulla vendetta come quelle di Okiku e Obiwa. É tratta dall'opera teatrale "Botan Dōrō" ovvero "La lanterna con le peonie". La considero come una storia tanto tenera quanto oscura, una di quelle leggende che ti fanno prima rizzare i peli e poi ti danno la botta dolce finale. Però questa è sempre una mia opinione, ognuno può pensare quello che gli pare, non mi presenterò con un'ascia in mano sotto la vostra porta di casa, ve lo giuro sulla mia preziosa raccolta di manga e libri.

La storia si apre su uno sfondo giapponese del settecento (alcuni dicono che è ambientata in Cina, ma io li ignorerei con amore, sputandogli in testa con un leggerissimo sorriso compiaciuto alla Julyan, non so voi...), e vede come protagonista un uomo di nome Ogiwara. Volete sapere la novità delle novità? Era sfigato come tutte le volte che, andando in gelateria, il tuo gusto di gelato preferito manca, mangiato probabilmente dai soliti turisti ingordi :'). Ogiwara era infatti vedovo, la moglie che amava profondamente era perita da poco e non aveva fatto neanche in tempo a dargli un bimbo. In pratica il tizio stava ogni santissimo giorno a deprimersi, il sorriso era scomparso dal suo volto e faceva pena a tutti. Praticamente il tipico tizio che gira con gli occhi da cucciolo bastonato per le strade della città, a cui non ti devi azzardare di raccontare una tua sfiga o un tuo problema, perché subito questo si altera e dice:

«Il mondo ce l'ha con me! *Sigh* Cosa ti lamenti tu?».

Tipica gente che qualsiasi catastrofe tu abbia subìto, che sia una rapina oppure un uragano, loro hanno sempre qualcosa di peggiore da rinfacciarti, dicendoti che hanno dovuto affrontare sette rapine in un anno oppure dieci uragani in un mese. Che voglia di strangolarli...

Dicevamo: durante la notte dell'Obon, vide una splendida donna camminare per le strade deserte, stringendo una lanterna con un motivo a peonie stampato e accompagnata da una fedele ancella. Sostanzialmente una gnocca da far paura che folgorò il cervello depresso di Ogiwara. Senza pensarci troppo, l'uomo si presentò alla donna, che disse di chiamarsi Otsuyu, e la invitó a casa sua. I due passarono la notte insieme, tra chiacchiere e risate, ma alla fine, poco prima del sorgere dell'alba, Otsuyu se ne andó. Da quella notte in poi, la ragazza si ripresentò sempre a casa sua, a tal punto che, pazzo d'amore, Ogiwara cominciò a trascurarsi e a non uscire più di casa. Be' come si vuol dire: dalle stalle alle fogne (oppure era in un altro modo?).

Dopo una ventina di giorni e di notti, i vicini di Ogiwara, non vedendolo uscire dall'abitazione, cominciarono a preoccuparsi, temendo immediatamente che l'uomo avesse deciso di farla finita. Una notte in particolare, il vecchio della casa accanto, sentendo canti e risate provenire dalla casa dell'uomo, prese il bastone, formò l'espressione più crucciata di tutti i tempi sul suo volto e si recò a casa di Ogiwara, pronto a dargliele per tutto quel chiasso.

«Ragazzino! Ti conviene piantarla con tutta questa musica a palla! Abbassa quel maledetto stereo!»

*La musica non si ferma, la macarena in sottofondo continua ad andare a tutto volume*

Il vecchio dunque si stufó, anche dopo aver battuto contro la porta con il bastone, e andò a sbirciare da una fessura aperta del muro, per cercare di capire cosa diavolo stesse succedendo. Ma ciò che vide lo sconcertó: Ogiwara era tra le braccia di uno scheletro, che rideva e scherzava, come se nulla fosse, con la bava alla bocca e gli occhi strabici. Lo scheletro invece, annuiva quando lui parlava e apriva la bocca per conversare, emettendo una voce sinistra e agghiacciante. Corse a casa, spaventato e il mattino seguente, quando Ostuyu se ne era già andata, il vecchio tornò a casa del ragazzo e lo avvisò (oltre che a fargli una bella ramanzina per la musica che lo aveva tenuto sveglio tutta la notte) che chi gli stava facendo compagnia non era una donna normale, bensì un fantasma. Ogiwara dunque si recò al tempio del paese e cercò tra le tombe dei defunti quella di Otsuyu. Quando la trovò, la cosa che gli saltó subito all'occhio fu la lanterna con le peonie logora abbandonata sopra alla lapide. Si consultó allora con un monaco, il quale gli disse che se non fosse riuscito a controllare il suo amore per Otsuyu, sarebbe morto. Inoltre gli diede un talismano da appendere in casa e, dopo che Ogiwara l'ebbe sistemato, le visite del fantasma cessarono completamente.

Ma Ogiwara cominciò a deprimersi nuovamente, arrivando addirittura ad ubriacarsi per il dolore e la mancanza di Otsuyu. Una sera in particolare, vagando per le strade strafatto di sakè, l'uomo incappò di nuovo nel tempio, e presso il suo porticato, vide Ostuyu che lo chiamava. Ogiwara non seppe resistere e seguì il fantasma (novantadue minuti di applausi, prego).

Giorni dopo, i vicini si resero nuovamente conto della recente scomparsa di Ogiwara. Spaventati si rivolsero al monaco del tempio, che aprì la tomba di Otsuyu, rivelando l'accaduto sconcertante: avvolto tra le braccia dello scheletro, giaceva il cadavere di Ogiwara. Il suo volto era increspato da un lieve sorriso, colmo della gioia che aveva perso (Commento dell'autrice: Ma che schif... Aaaaaaaaaaw :3).

 Aaaaaaaaaaw :3)

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