XVIII

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"Amore", Harry, il fiato ancora corto, la voce roca, volta piano la testa e cerca la sua mano "Andiamo, ti porto in bagno. Dove hai lasciato la maglietta?"

Quella é la sua versione preferita di Louis, a tutti gli effetti: ancora confuso dall'orgasmo, il viso rosso e gli occhi lucidi, i capelli scompigliati e le labbra vermiglie. Harry lo riempirebbe di baci, in questo momento, mentre gli sorride.

Però: "No."

"No?" ripete, mentre Louis si gira per stare contro il suo petto, gli occhi socchiusi e il viso rilassato: "Lou—"

"Voglio sentire la mia pelle contro la tua, amore. Sto bene" promette, stendendosi al suo fianco mentre adagia la testa nel suo collo. Harry lo accarezza, la testa e la nuca, e il suo ragazzo chiude gli occhi con un sospiro. "Solo, toglimi il lenzuolo dalla schiena, per favore."

Harry lo piega fino a raggiungere il fondo della sua spina dorsale, coprendolo invece con le braccia. "Va bene?"

"Va benissimo."

"E tu? Tu stai bene?"

Louis sta sorridendo, lo sente dalla voce, dal tono: "Sto sempre bene quando facciamo l'amore, lo sai."

"Lo so. Svegliami se cambi idea, va bene? Facciamo una doccia."

"Non succederà."

"Ti sto solo dicendo che è okay se succede, però. Solo questo, amore."

"Va bene" è la risposta di labbra contro il suo collo, prima di un bacio, e poi, silenzio. L'unica cosa che fa Louis é cercare la sua mano, ma una volta trovata e stretta rimane immobile. Louis non lo sa, ma Harry passa del tempo a baciargli la testa e aspettare, sbattendo le ciglia velocemente per non chiudere gli occhi, solo per assicurarsi che dorma profondamente, morbido contro di lui. Una volta che se ne é assicurato, lo segue e si addormenta, trascinandoselo davanti per stringerlo con le braccia.

La mattina dopo, Harry si era coperto con il lenzuolo e aveva lasciato Louis riscaldato dalla sua stretta, svegliandosi con il suo peso davanti e la sua spalla contro il naso, il respiro del suo ragazzo ancora pesante. Quando anche lui si era voltato con un mugolio, aveva sorriso nella sua presa e l'aveva baciato, ed Harry aveva sentito la soddisfazione di Louis in quel momento, di potersi sentire le mani di Harry addosso senza problemi, sulla schiena, sulla gamba, mentre quest'ultimo mormorava:

"Tu che gemi il mio nome é il mio suono preferito, te l'ho mai detto?"

''Sempre quando ero troppo impegnato nel farlo'', aveva ricordato a bassa voce, prima di spingerselo contro ''Ma sono un ragazzo perspicace.''

''Umph. Sono fortunato.''

''In maniere che ancora non capisci, ma va bene. Possiamo accettarlo.''

Ora, stanno lavando i denti: Louis si fa tenere un braccio attorno alla vita, osserva loro due allo specchio e, con una maglia di Harry addosso per andare a lavoro, sbatte le palpebre ai loro riflessi. Sputa per primo e dice, dopo essersi sciacquato:

''Stavo pensando a una cosa.''

''Mm?'' chiede, lo spazzolino ancora in bocca. Louis rimane lì, le mani poggiate al lavandino:

''Stiamo... Stiamo sempre insieme io e te, no? Dico, per dormire e tutto.''

''Be', Lou'' Harry si prende il suo tempo per sciacquarsi la bocca e posare lo spazzolino ''Forse non te l'ho detto, ma siamo una coppia.''

''Stupido. Stavo solo- Mi chiedevo'' si corregge, guardando le loro mani ''Se non potessi... Semplicemente rimanere qui. O... O io da te. E basta.''

Harry rimane a fissarlo, Louis, invece, le guance rosse, ha gli occhi fissi sulle ciabatte, e deglutisce. Harry chiede dopo un attimo: ''Intendi, tipo... Una sola casa? Per entrambi?'' Louis annuisce, mordicchiandosi il labbro ''In definitiva? Nel senso, lasciare l'altra?''

Little Dead Whispers ||L.S.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora