CAPITOLO 7 // Canada pt.1

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Una settimana passò in fretta. Passai le giornate a ripetere e diedi finalmente lesame di letteratura inglese. Studiavo lingue e letterature straniere, volevo diventare uninsegnante migliore di quelli che avevo avuto al liceo. Non mi sentivo di essere una persona che avrebbe potuto fare grandi cose nella vita, non ho mai avuto particolare doti o passioni. Mi piaceva la letteratura e mi piaceva lidea di poterla capire nella sua lingua originale. Ho sempre pensato che le traduzioni, per quanto ben fatte, non potessero mai rendere a pieno il vero significato di un testo. Lesame andò bene e Max fu il primo che chiamai uscita dalla facoltà. Mi disse che era fiero di me e allo stesso tempo incredulo perché non mi aveva mai veramente vista studiare. Parlare con lui portava sempre a una risata continua, era dolce, spiritoso, divertente. So che non sembrano aggettivi che potessero descrivere Mad Max, ma con me è sempre stato così.

Il weekend di gara a Montréal arrivò e finalmente avrei potuto rivedere i miei piloti.

Il primo che vidi fu Charles. Gli corsi incontro e mi gettai tra le sue braccia.

-Mon amour

Disse lasciandomi un dolce bacio sulla fronte,

-Mi sei mancato Lord P.

Ci guardammo negli occhi finché vidi il suo sguardo alzarsi e unespressione divertita formarsi sul suo volto,

-Qualcuno è geloso e allo stesso tempo impaziente di essere salutato

Mi voltai nella direzione in cui puntava lo sguardo del mio migliore amico e vidi u Max Verstappen con le braccia incrociate e un ghigno indecifrabile. Non avevamo mai parlato di come ci saremmo dovuti comportare nel paddock, quindi gli rivolsi unocchiata interrogativa, come a chiedere il permesso per poter correre da lui e colmare quella distanza. In risposta allargò le braccia e distese la sua bocca in un lieve sorriso. Senza indugiare oltre mi lanciai addosso al pilota che mi sollevò da terra, stringendomi come se la sua vita dipendesse da quello. Gli allacciai le braccia al collo e i nostri volti erano così vicini che potevo sentire il suo respiro intrecciarsi al mio. Le nostre iridi iniziarono una danza tra loro, azzurro e marrone, come le onde del mare che si infrangono sulla sabbia. In quegli sguardi ci dicemmo più di mille parole. Tutti intorno a noi ci guardavano incuriositi, ma noi non vedevamo nessuno.

-Ti prego baciami Laura

Senza farmelo ripetere feci incontrare le nostre labbra. Dio quanto mi era mancato. Come ci separammo, il mondo intorno a noi sembrò riapparire e sentimmo un boato tra piloti e meccanici. Nascosi il volto sul petto di Max, non staccandomi ancora dal suo abbraccio, vergognandomi di aver dato spettacolo.

Posò due dita sotto il mio mento e mi riportò a guardarlo,

-Gli abbiamo dato qualcosa di cui parlare per i prossimi giorni

Rise

-Mi sei mancato

-Anche tu bambina, non sai quanto

A interrompere il nostro momento fu Charles che arrivò alle mie spalle.

-Quindi,

si schiarì la voce, come a voler sembrare più serio,

-Max Emilian Verstappen, non cè bisogno che ti dica che se le fai male sei un uomo morto vero?

-Charles!!

-Lady, sono il tuo migliore amico, tuo fratello, se non ti tratta bene ho il diritto di farlo fuori!

Max guardò me in modo dolce, poi spostò lo sguardo sullaltro pilota,

-Calma Leclerc, sa difendersi da sola e non dovrà farlo da me

Così dicendo mi lasciò un ultimo bacio sulle labbra e si diresse verso il box Red Bull.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 28, 2022 ⏰

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Light me up in flames // Max VerstappenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora