Capitolo 18

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Rimasi un attimo spiazzata per quello che mi aveva appena detto, e non riuscivo a far uscire un sola parola dalla mia bocca.
Anche a me piaceva molto, ma non riuscivo a dirglielo e non sapevo nemmeno io il perché.

-Ti prego dì qualcosa, anche una sola parola, basta che parli- mi disse.
Allora in quel momento c'era solo un modo per fargli capire che anche io ricambiavo i suoi sentimenti.
E in uno scatto gli afferrai il viso e feci unire le nostre labbra. Fu un bacio dolce, dove si capiva i sentimenti di entrambi.

Quando ci staccammo gli dissi -Ti basta come risposta?-

-Mh, no non ho capito bene, che ne dici di darmene un'altro?-
Scoppiai a ridere e gli diedi un'altro bacio.

-Meglio?-
-Si, ora va meglio?-

Beh, chi avrebbe detto che venire a studiare a Londra mi avrebbe dato tutte queste cose.

-E così nemmeno tu sei riuscita a resistere al fascino del giocatore inglese- disse lui con il suo solito fare scherzoso

-Non montarti troppo la testa, adesso avrò anche il ragazzo inglese ma non pensare che quest'anno a giugno io tifi per voi eh- vidi il suo sorriso sparire -L'italia è l'italia e io non l'ha tradisco- dissi ridendo.

-Va bene, va bene, però dopo mi raccomando non mettetevi a piangere quando noi vinceremo- era diventata una sorta di sfida ormai.

-Occhio, che ve la state gufandk troppo-

Continuammo con questo giochetto ancora per un po'. Però pensandoci io avrei tifato ovviamente per la mia nazione, ma anche un pochino per Mase, alla fine adesso è il mio ragazzo, ma non so cosa potrebbe succedere se dovesse esserci una partita contro.

-Comunque che ne dici se stasera ti porto a cena fuori?-
-Va bene-

Dopo mi riaccompagnò a casa, dicendomi che sarebbe passato a prendermi verso le 20:30.
Prima di iniziare a preparami, però,  decisi di dire a Nicole quello che era successo, inutile dire che la sua reazione non fu un urlo, proveniente dal telefono, che mi sfondó un timpano.
Dopo la chiamata, inizia a prepararmi.

Feci la doccia, lavandomi i capelli, e poi scelsi il vestito, era un tubino nero che avrei abbinato con delle jordan nere e bianche, lo so non è il massimo dell'eleganza ma i tacchi non fanno per me.
Decisi di fare i capelli ondulati e come trucco un po di mascara, blush e illuminante.

Guardai l'orologio ed erano le 20:20, a momenti sarebbe arrivato Mase, decisi di mettermi un po sul divano. Dopo dieci minuti il campanello suonò.

Mi ritrovai davanti Mason vestito con pantaloni neri, camicia bianca e anche lui indossava le Jordan. Appena vide che anche io le avevo ci mettemmo a ridere.

-Certo, che ne abbiamo cose in comune- disse  ridendo
-A quanto pare-
Lo feci accomodare in casa, così che io potessi finire di prendere le mie cose.

Stavamo per uscire quando lui si ferma per fare una foto di noi due allo specchio che tengo vicino alla porta.

Cami's stories

-Andiamo?- mi chiese-Si-

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-Andiamo?- mi chiese
-Si-

N.A
Finalmente sono tornata, scusate per l'assenza, ma devo ammettere che non avevo molte idee o comunque quelle che avevo non mi piacevano, ma ora sono tornata.
Ho scritto della parte degli europei perché mi serve per continuare la storia
(sarà come essere alla scorsa estate).
Spero vi sia piaciuto :)

My everything~ Mason Mount Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora