Yuki Tsunoda/ Pierre Gasly

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Pierre era seduto comodamente sul divano in pelle nera di casa Leclerc. Mentre aspettava il suo migliore amico per poter far partire la puntata di stranger things. Il padrone di casa si sedette al suo fianco e non si accorse di nulla, perso nei sui pensieri che da qualche settimana includevano un certo giapponese di sua conoscenza. " Pierre,ei tutto bene?" Gli chiese il ragazzo dai meravigliosi occhi verdi. " Si, perché melo chiedi?" Rispose. "Perché ti vedo un po' strano ultimamente, e non usare la scusa del sono stressato dalle gare" disse Charles imitandolo. " No, non stavo per dirti questo se ci tieni tanto"disse il ragazzo dagli occhi azzurri. " E che ultimamente mi sento perso, e non riesco a capire più nulla" continuò. " Pierre, guardami e dimmi tutto ciò che ti passa per la testa, sai che non ti giudico" gli disse il monegasco. Pierre iniziò a raccontare tutto, dalle sensazioni quando scende in pista, quello che sente quando registra un video con Yuki, il suo compagno di squadra soffermandosi molto sul giapponese. " Pierre, cosa provi per Yuki?" Chiese. " Io non lo so " rispose portando le mani nei capelli castani con fare disperato. Il monegasco si avvicinò a lui e gli cinse le spalle con un braccio, facendolo appoggiare con la testa sul lato del suo petto. " Come ti senti ora, che sei lontano da lui?" Chiese con cautela. " Sento un vuoto nel petto, come se mi mancasse qualcosa" disse appoggiando la mano nel centro del petto, come per enfatizzare le sue parole. " Charles, so che quello che sto per chiederti e stupido però mi aiuterebbe" disse. Il ragazzo dagli occhi verdi gli fece cenno di continuare " posso baciarti?" Chiese insicuro il francese. Charles semplicemente annuì, perché sapeva che il francese per lui non provava nulla, fu uno sfioramento di labbra che durò un secondo. Dove il francese non fece altro che immaginarsi gli occhi scuri e a mandorla. " Ora chiamalo e digli che gli devi parlare" disse il monegasco. L'altro annuì e prese il suo cellulare pronto a chiamare il giapponese. Mentre il padrone di casa prese il suo per scrivere un messaggio alla ragazza che gli piace, dicendole di avere casa libera. " Stavi scrivendo a Rosy vero?" Chiese il francese con fare malizioso. Charles arrossì leggermente e annuì. " Io vado da lui, augurami buona fortuna" disse prendendo le chiavi della sua auto. " Bonne chance"disse Charles in francese. Il francese uscì di casa e una volta salito in macchina mise in moto e guidò in direzione di casa Tsunoda. Una volta arrivato lì, suonò il campanello. Nel attesa che gli aprisse la porta le sue emozioni presero il comando, e si ritrovò con i palmi delle mani sudati, il cuore a mille quasi volesse lasciare il suo petto, lo stomaco sottosopra. La porta si aprì e rivelò il ragazzo che gli faceva provare tutto ciò, Yuki, che indossava un paio di pantaloni della tuta grigi e una leggera maglia bianca. " Ciao Pierre" lo salutò. " Ciao" rispose. Il giapponese si spostò leggermente di lato di modo che il francese potesse entrare. " Vuoi qualcosa da bere?" Chiese i padrone di casa. " No grazie" rispose. Il francese si sedette sul divano rosso e il giapponese prese posto accanto a lui. " Dovevi parlarmi?" Chiese con gli occhi neri luccicanti di curiosità. " Si, ecco non so da dove iniziare in realtà.

È da un po' che mi sento strano, e non faccio altro che pensare a te quando non siamo insieme, penso spesso a cosa ti possa succedere durante una gara e il mio cuore perde un battito, quando ti sei seduto in braccio a me, il mio corpo ha reagito come non avrebbe dovuto, prima ho baciato Charles per capire se effettivamente provo qualcosa che va al di là dell'amicizia per te." Disse il francese con le mani che tremavano e il cuore che batteva forte. " Hai baciato Charles?" Gli chiese con delle punte di gelosia nella voce. " Dopo tutto quello che ti ho detto tu mi chiedi solo se ho baciato Charles?" Chiese stupito Pierre. Il padrone di casa non rispose e non lo guardò neanche, come se si sentisse deluso e tradito anche se loro non stavano insieme. Il giapponese provava qualcosa per lui da tanto tempo quindi era felici di sentire che e sensazioni e i sentimenti che il francese gli faceva provare erano reciproche, però rimase deluso dal suo Pierre che aveva baciato il pilota monegasco . Il francese appoggiò le mani calde dolcemente sul suo viso alzandolo leggermente così che potesse guardarlo. " Non provo nulla per lui" disse dolcemente il francese. " Non farmi del male Pierre" disse lui con gli occhi pieni di lacrime. " Non lo farei mai " rispose il francese catturando con le dita una lacrima sfuggita dall' occhio sinistro del'altro. Appoggiò le mani sulle sue guance morbide e si avvicinò al suo viso, il giapponese decise che era arrivato il momento, appoggiò delicatamente le labbra su quelle del'altro, coinvolgendolo in un bacio tenero che sapeva di amore e lacrime. I due si staccarono per mancanza di ossigeno e rimasero a guardarsi. Il francese lo coinvolse in un bacio meno dolce del precedente. Fece sedere il giapponese sulle sue gambe di modo che fossero più comodi, le sue mani avevano una presa salda sui suoi fianchi e le mani del'altro finirono nei suoi capelli castani stringendo e tirando alcune ciocche quando il francese morse il suo labbro inferiore. " Wow" dissero all'unisono quando si staccarono. " Cosa sono io per te?" Chiese il giapponese. " Per me sei tutto Yuki, sei il mio compagno di squadra, il mio ragazzo, il mio confidente e la mia spalla." Gli rispose sincero. " Credo di essermi innamorato di te " gli disse il giapponese con gli occhi scuri che brillavano. " Credo di essermi innamorato di te anch'io Yuki" rispose baciandolo.

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