Prologo

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Note dell'autrice: ciao a tutti!! lo so, lo so, ho già due( tre, per non dire quattro) storie in piedi, ma non potevo non fare qualcosa per il primo compleanno del gruppo telegram a tema Miraculous a cui sono iscritta, così, mi sono messa a scrivere questa breve storia (non so ancora di quanti capitoli) che spero vi piacerà e vi strapperà anche qualche risata... intanto godetevi questo prologo e vi dò appuntamento alla prossima settimana con l'aggiornamento e se ne avete voglia, iscrivetevi al gruppo: https://t.me/+ROSMKpMVpBY4YjZk

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Era gia' da un po' che la Signorina Bustier stava organizzando quella gita nel cuore delle Senna.
La professoressa, aveva pensato che sarebbe stato carino passare una nottata nel famoso castello ultracentenario e di enorme importanza storica, collocato in un'isola artificiale, meta turistica per molti stranieri e non solo, che si trovava un po' più a sud della capitale parigina e raggiungibile solo tramite un traghetto che avrebbe, senza troppi problemi, risalito il fiume ed attraccare nel pontile sulla sponda posta proprio difronte l'entrata.
Peccato pero' che quell'edificio era il protagonista indiscusso di molte leggende francesi, alcune anche molto spaventose, insomma, non proprio favole della buonanotte che si possono raccontare ai più piccoli.
Alcune, tra le più macabre, parlavano di suicidi avvenute tra quelle stanze e che gli spiriti delle malcapitate vittime si aggirassero tutt'oggi ancora nel castello, spaventando così ospiti ignari di quelle credenze popolari.
Per molti secoli, tali leggende avevano tenuto lontano i più creduloni e si narra che lo stesso Napoleone Bonaparte avesse soggiornato tra quelle mura, protetto da tali dicerie.
Poi, nel corso degli anni, il 'Castello Ululante' (così venne rinominato poi), venne restaurato e trasformato in un B&B, un luogo dove potersi immergere nella storia di Parigi ed ammirare reperti archeologici di inestimabile valore, alcuni tra i quali vennero anche trasferiti nel museo del Louvre.
"Spero ci sia la vasca idromassaggio" Aveva esordito Chloe' mentre consegnava all'insegnante la sua partecipazione firmata da entrambi i suoi genitori.
"Nel Medioevo, mia cara Chloe', non esistevano certi agi." Rispose la docente passando oltre.
"Rassegnati, Chloe', ti toccherà fare il bagno immersa in un catino di legno" Incalzò Alya facendo ridere più della metà della classe.
"Non è divertente!" Disse la biondina a denti stretti mentre meditava vendetta e scherzi da fare durante il loro soggiorno, sicuramente quell'inutile plebaglia si sarebbe spaventata facilmente e per lei quella serata noiosa, si sarebbe trasformato in qualcosa di divertente ed esilarante "E comunque ci penseranno i fantasmi a darvi una lezione." Disse con tono di superiorita'.
"I fantasmi non esistono" Intervenne Adrien con ovvietà guardandola di traverso "... sono solo leggende nate per spaventare i bambini."
Chloè si avvicinò velocemente al suo amico d'infanzia, prendendo posto accanto a lui come una gatta morta. "Potremo dormire insieme, che ne dici? Così mi proteggerai dai mostri cattivi." Si strusciò contro di lui facendolo inorridire ed gelarsi all'istante. E a Marinette stava per venire un coccolone, l'immagine di loro due che dormono insieme era tra i suoi incubi peggiori.
L'intervento della docente fu provvidenziale, perchè Adrien non sapeva come rifiutare quell'invito ridicolo "Le camere non potranno essere miste, ma vi verrà assegnato un compagno del vostro stesso sesso." 
Alya e Nino si guardarono rammaricati, la loro occasione per dormire insieme per la prima volta da quando stavano insieme, se la videro sfumare sotto gli occhi come una nuvola di fumo.
"CHE COSA?" Starnazzò Chloè stizzita tornando però al suo posto senza aggiungere altro.
Marinette tirò un sospiro di sollievo ed Alya le scoccò un'occhiata furba, avendo comunque già un piano in mente.
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Tutti gli studenti erano pronti a salpare, accompagnati dai propri genitori con borsoni al seguito, in realtà' si erano portati solo un cambio e gli indumenti per la notte, infondo, dovevano trascorrere solo una giornata all'interno del castello maledetto.
Tranne Chloè, lei si era portata dietro un armadio intero, per ogni evenienza. Non si sa mai.
Peccato che era toccato, come sempre alla povera Sabrina, scarrozzare quella valigia pesante in ogni dove, mentre la bionda continuava ad impartirle ordini.
Dopo aver salutato i propri parenti e saliti sul traghetto, quest'ultimo salpò in direzione della sua destinazione.
Risalire quella parte più selvaggia della Senna era uno spettacolo da non perdere assolutamente, quasi nessuno conosceva quel lato di Parigi cosi' spettrale, agli studenti sembro' di trovarsi in qualche giungla africana, solo che mancavano all'appello grossi coccodrilli e altri animali selvatici. E per fortuna.
Alya documentava tutto con estrema cura, riprendendo il percorso con il suo smartphone di ultima generazione, e Alix appuntava qualcosa sul taccuino, non escludendo che presto ci sarebbe tornata con suo padre e suo fratello.
Marinette si trovava appollaiata sul parapetto di prua quando Adrien la raggiunse e si mise nella sua stessa posizione.
L'aria fresca gli sferzava il volto e il venticello gli muoveva i fili dorati in maniera lenta e sinuosa.
Marinette avvampo' quando senti' il suo profumo e la sua presenza, oltre che alla voce sensuale e soave che la salutava allegramente. Infondo non lo avevano ancora fatto come si conviene.
A lei invece non usci' un suono mentre lo fissava intensamente, gli occhi verdi brillavano alla luce del sole, e tutto attorno a lui aveva delle scintille simili a diamanti.
Adrien, per Marinette era semplicemente l'immagine della perfezione, ma non solo in termini di bellezza, era un ragazzo dal cuore d'oro, molto rari da trovare ai giorni d'oggi, ed era quella sua qualità che l'aveva fatta innamorare perdutamente di lui.
Gli sorrise e distolse lo sguardo in maniera fugace.
"Tutto bene, Marinette?" Le aveva chiesto in tono preoccupato notando in lei un certo disagio.
"Si-si" Farfugliò riuscendo a mangiarsi anche quelle semplici sillabe.
"Pensavo soffrissi di mal di mare."
"N-no. Pero' una volta, quando ero piccola sono quasi scivolata dalla barca perché mi ero sporta un po' troppo dal parapetto. Meno male che papa' mi ha preso per una gamba e riportata all'interno dello scafo." Gli raccontò, anche se non c'entrava poi nulla con la domanda che le aveva posto poc'anzi.
Adrien sorrise trovando quella storia buffa e degna di lei.
"Non è stato divertente, te lo posso assicurare." Rimarcò lei mordendosi il labbro inferiore per essersi accorta di avergli rivelato un aneddoto un pò troppo imbarazzante e vergognoso.
"Lo so... ma sei tu che mi fai ridere..."
Marinette lo guardò in maniera torva travisando le sue parole, ma forse aveva ragione, lei era una persona ridicola, soprattutto quando gli stava accanto o gli rivolgeva la parola.
Ad Adrien si rizzò il pelo immaginario  sulla schiena dopo aver notato la sua espressione affrante e si sentì un emerito idiota per l'affermazione che aveva fatto e cercò di rimediare.
"... cioè... voglio dire, non e' che sei ridicola, è che mi fa ridere il tuo modo di essere..."
Marinette stava quasi per mettersi a piangere, il ragazzo che amava la considerava una persona stramba e poco seria, eppure a lei non piacevano gli scherzi, doveva sempre ripeterlo a Chat Noir perchè la smettesse di fare inutili battute nel mezzo di una battaglia e concentrarsi sul loro obiettivo.
"Ho capito!" Disse lei andandosene con andatura stizzita ed offesa, senza lasciarlo spiegare.
Adrien fece per fermarla, ma il suono sordo e spettrale della campana del traghetto coprì le sue parole, annunciando che era arrivato il momento per attraccare.
Marinette andò a prendere il suo borsone che si trovava vicino ad Alya, la quale non perse tempo a chiedere che cosa l'avesse indispettita in quella maniera.
La corvina non rispose, ma si limitò a raggiungere per prima il ponte e a scendere non appena il marinaio le accordò il permesso.
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Il castello si presentava proprio come era stato descritto agli studenti, i quali si erano radunati fuori le mura appena tutti erano stati fatti scendere.
La professoressa Bustier ed il preside Damocless capeggiavano la fila e mentre raggiungevano l'enorme porta d'ingresso, si permisero di fare un breve briefing su cosa era loro permesso o vietato una volta all'interno del castello.
Fuori c'era un enorme spiazzo ricoperto di ciottoli perfettamente bianchi e al lato  dei ciuffi d'erba perfettamente in ordine.
Alcuni arbusti erano stati piantati qua e la' in modo da ottenere più ombra possibile di giorno quando il sole era alto in cielo.
All'interno del castello, invece, c'era un enorme ingresso, il pavimento di legno era semi coperto da un tappeto persiano pregiato ed il soffitto a volta era dipinto con dei meravigliosi affreschi ed abbellito con un lampadario di cristallo.
"Sara' costato una fortuna!" Mormoro' Kim estasiato.
"Chissa' quanto ci metteranno a pulirlo" continuo' poi con Max in sottofondo che faceva i suoi calcoli più disparati.
"Non e' affar nostro!" Rispose il preside Damocless schiarendosi la voce.
In centro la stanza, si stagliava una scalinata di marmo che apparentemente portava alle camere da letto, ed e' quella che prese la signorina Bustier per mostrare ed assegnare ai suoi alunni, le loro stanze.
Il valletto indico' di svoltare a destra, perche' a sinistra si trovavano delle stanze proibite.
Un brusio si alzo' tra gli studenti, alcuni erano curiosi, altri spaventati, altri ancora non importava nulla.
Marinette era troppo arrabbiata con Adrien per ascoltare le parole del custode.
Adrien invece, era troppo impegnato a trovare un modo di raggiungere Marinette in prima fila e parlarle.
In ogni caso, visto l'ora tarda, non appena gli studenti si fossero sistemati nelle loro stanze, avrebbe avuto luogo la cena nell'ampia sala da pranzo e successivamente una bella dormita per riposarsi.
L'indomani era prevista la visita di tutto il castello e soprattutto delle stanze che non erano visibili, oltre che ad una passeggiata tutto attorno l'edificio per ammirare le vecchie sequoie presenti.
"Mi puoi dire che cos'è successo sul ponte con Adrien? Hai ancora il muso lungo." Chiese Alya mentre sistemava il pigiama sopra il letto.
Marinette sussultò "Mi ha detto che sono ridicola. Ecco che c'è!" Berciò nella sua direzione.
Alya di rimando sorrise.
"Oh! Bene, mi trovi ridicola anche tu, adesso?" La corvina era sempre più infastidita da questa situazione, se Adrien la trovava una persona assurda, non si sarebbe mai innamorata di lei, o meglio, non avrebbe interesse a stare con una come lei.
"Ma no, cosa dici! E' che non lo vedo possibile, Marinette. Forse hai capito male e hai travisato le sue parole." Spiegò la bruna ancora incredula.
"Non ti fidi di me?"
"Dico solo che forse è meglio che vi chiarite.."
"Non ci penso nemmeno, è lui che mi ha offesa."
"Ma se ha fatto di tutto per avvicinarsi a te e tu puntualmente lo evitavi" Puntualizzo' Alya sistemandosi meglio gli occhiali sul ponte del naso.
"Voleva solo finire quello che aveva iniziato." Disse chiudendosi in bagno.
Alya scosse la testa, mentre progettava già un piano per far rimanere quei due da soli.
*
continua

Il mistero del castello ululanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora