Capitolo 4

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Il quartetto raggiunse in fretta la superficie del castello districandosi egregiamente tra i cunicoli dei sotterranei e quelli che sembravano dei labirinti, e invece erano solo corridoi a senso unico che portavano a un'unica porta, ovvero da dove erano entrati.
Ragnatele, ragni e scarafaggi a parte, ovviamente, ma nessun scheletro animato che li inseguiva con i suoi occhi verdi e rosso brillante.
Forse era meglio tacere con gli altri per non fare la figura dei cretini, anche se Adrien era entusiasta all'idea di raccontare tutto ai suoi compagni di classe e partire alla sua ricerca.
Marinette chiuse ermeticamente la libreria e ci mise anche un tavolo di legno rotondo per bloccarne l'apertura, non si sa mai che quello scheletro decidesse di abbandonare i sotterranei per dedicarsi a qualcosa di più in alto.
Adrien sogghignò.
"Quel mucchio d'ossa non riuscirà a muovere quegli scaffali."
"Meglio essere prudenti." Rispose di rimando la corvina pulendosi le mani dalla polvere. "... Dovrebbero dare una pulita a questo posto, ogni tanto."
"Sono d'accordo con te amica mia... Etciù!" Alya era allergica agli acari e l'antistaminico che aveva preventivamente assunto stava svanendo l'effetto, soprattutto se erroneamente si era ritrovata a sniffare polvere.
"Forza, raggiungiamo gli altri." Disse Nino dopo aver passato un fazzoletto di carta alla fidanzata, curioso anche di sapere chi fosse stato l'artefice di quell' urlo spettrale.
Appena arrivarono al piano superiore videro i loro amici discutere animatamente con Chloè, la quale cercava le più disparate scuse per difendersi.
"Sì, invece. Sei stata te!" Continuava a ripeterle Mylene con lo sguardo duro e iracondo puntando i piedi a terra digrignando i denti dalla rabbia.
Era sicura che c'era Chloè dietro quel brutto scherzo e lo aveva appurato perché alla mummia uscita dalla bara e che l'aveva inseguita per più di mezzo corridoio si poteva intravedere tra le bende dei ciuffi biondi.
Non poteva essere Rose, perchè lei era molto più bassa della saccente e spocchiosa ragazza, e poi lei aveva confermato essere stata in camera con Juleka per tutto il tempo. E in ogni caso, Mylene non avrebbe mai sospettato di una delle sue migliori amiche. 
Chloè la guardava con aria di superiorità mentre si lucidava le unghie laccate di rosso sulla maglietta controllandone la brillantezza e soprattutto che non ne avesse di spezzate. 
Erano in perfetto ordine, come sempre.
"Come devo dirti che non sono stata io a inseguirti?"
"Che succede, ragazzi?" Esordì Adrien facendosi largo tra la folla "... abbiamo sentito un urlo che metteva i brividi, poco fa."
"E' stata questa qui." Rispose in tono disprezzante indicando la compagna di classe di fronte a lei.
"Bada a come parli!" Berciò Mylene stringendo i pugni e pronta a deturpare quel bel faccino.
Adrien la bloccò dicendole che non ne valeva la pena e che avrebbe sistemato tutto lui, sapeva come prendere la ragazza.
"Chiedile subito scusa, Chloè." Ma lei non si sarebbe mai abbassata a tanto, soprattutto se in presenza di così tanti testimoni.
"No!" Alzò il mento in segno di superiorità dopo aver incrociando le braccia sotto il seno in segno di offesa, nessuno poteva accusarla in quella maniera, soprattutto in assenza di prove "... e poi tu non c'eri nemmeno... cos'è? Ti eri appartato con Dupain-Cheng?" Cercò di cambiare argomento per mettere il ragazzo in imbarazzo, così che tutti i riflettori venissero puntati su di lui e la sua presunta fuga amorosa, piuttosto che fare continuare lei con inutili giustificazioni.
Adrien non rispose.
"... tutti sanno che ti muore dietro, l'unico a non essertene mai accorto sei stato tu." Aggiunse poi facendo ammutolire Marinette che stava dietro di lui.
La corvina si sentì morire e quando vide lo sguardo di Adrien posarsi su di lei, scappò in lacrime, inseguita dal suo amico in cerca di spiegazioni.
"Sei perfida, Chloe'" Anche se avrebbe voluto dirle altro.
Non importava se avrebbe rivisto quello scheletro gironzolare tra i corridoi del castello e incuterle paura, quello che Marinette aveva appena vissuto era stata una delle esperienze più imbarazzanti della sua vita, si sarebbe gettata molto volentieri tra le braccia rachitiche di quell'essere. Magari l'avrebbe fatta a brandelli, proprio come il suo cuore in quel preciso istante.
Marinette si nascose in un angolo buio a disperarsi e pensare a cosa dire ad Adrien se l'avesse raggiunta.
*
"Tu sei cattiva, Chloè!" Berciò Alya nella sua direzione con le mani che le prudevano da morire e che Nino pensò bene a trattenere prima che la situazione degenerasse.
Già Mylene voleva metterle le mani addosso e forse era meglio che non si aggiungesse anche la fidanzata per non passare dei brutti guai con gli insegnanti e rischiare che l'intera classe venisse espulsa da scuola. E se la questione riguardava Chloè Bourgeois, la cosa era già scritta.
"Io? Io che sono stata accusata ingiustamente di aver spaventato lei?" Starnazzò la bionda stizzita.
"Ingiustamente??" Incalzò Mylene puntandole uno sguardo truce "... so quello che ho visto quando sei uscita da quella bara con le bende addosso."
"Ragazze! Ragazze! Calmiamoci." Intervenne Kim mediando tra le due "... se Chloè è innocente non le dispiacerà se diamo un'occhiata alla sua camera, no?"
La bionda trasalì, ma cercò di non darlo a vedere e acconsentì all'ispezione della stanza che divideva con la sua amica Sabrina, sperando che quest'ultima fosse riuscita a sbarazzarsi delle prove contro di lei.
"No, certo! Anzi, lo stavo per proporre io." Chloè girò i tacchi capeggiando la fila di studenti che l'inseguì fino alla sua porta che aprì con grazia.
Tutti entrarono e subito furono investiti da una quantità eccessiva di profumo.
I tappeti pregiati erano stati tolti e messi all'aria nella balaustra del terrazzino, come le coperte in dotazione nella stanza, sostituite con lenzuola di seta delicata.
Il bagno era perfettamente in ordine e a parte qualche boccetta di profumo, creme e lozioni, non c'era nulla che accusasse la biondina di quello scherzo tanto acclamato da Mylene.
"Visto? E' tutto apposto!" Esclamò convinta portandosi le mani sui fianchi.
Fino a quando un tonfo e strani mugugni  provenirono dall'armadio incastonato sul muro.
Chloe' sbiancò.
Il primo ad aprire quella porta fu Ivan, il quale dopo aver spostato alcuni vestiti, una quindicina per la precisione, trovò la povera Sabrina legata con quelle che sembravano delle bende bianche.
La biondina spostò alcuni ragazzi chiedendosi che cosa stesse succedendo e quando vide la sua amica che quasi si stava strizzando con quella trappola mortale non battè ciglio, anzi, si finse sorpresa.
"Sabrina??? Sei stata tu???" Ma nessuno ovviamente ci credeva.
La rossa rispose con un pigolio e muovendosi convulsivamente chiedendo aiuto ai suoi compagni di classe.
Ivan le tolse la benda sulla bocca e lei finalmente poté cominciare a respirare meglio, poi il ragazzo, aiutato da Kim, tolsero il resto del travestimento, e quando fu finalmente libera, Sabrina tirò un sospiro di sollievo ringraziando i suoi salvatori.
"Ma, Sabrina!!!??" Chloe' era sconcertata, ma non perché si era fatta beccare con le mani nel sacco, ma per cercare di fare ricadere la colpa di tutto su di lei.
"Scusami, Chloe'. Sono inciampata e le bende mi si sono attorcigliate intorno." Sabrina invece travisò le sue parole finendo così per incolpare la sua amica e complice del misfatto.
"Lo sapevo che eri stata tu!" Inveì ancora di più Mylene "... Adesso vado a chiamare la professoressa Bustier e il preside Damocless."
"Sabrina!!!!!" Chloe' andò su tutte le furie "... Sei una stupida! Come hai potuto??"
*
Ivan, Mylene e Kim tornarono dopo un quarto d'ora con l'aria ansiosa ed estremamente preoccupata.
"I docenti non si trovano, ragazzi." Comunicò Mylene con le parole che le morirono in gola.
"E nemmeno il custode." Aggiunse Ivan.
"Siamo da soli." Mormorò Kim seguito da un tuono che squarciò il silenzio, rendendolo ancora più spettrale e inquietante.
"Non dire assurdità!" Esclamò Alya mentre si udì anche un ululato molto forte che fece strabuzzare gli occhi a tutti.
"Cos'è? Non mi credi?" Chiese Kim stizzito, non amava quando gli danno del bugiardo.
"Ragazzi! Ragazzi! Calmiamoci tutti." Intervenne Nino e i presenti rimasero in attesa di suoi ordini. "... Per prima cosa cerchiamo Adrien e Marinette, e poi andremo a vedere dove si sono cacciati gli insegnanti."
"Speriamo non siano stati mangiato da qualche fantasma." Ipotizzò la dolce Rose stringendo il braccio di Juleka.
Nino e Alya si guardarono preoccupati, e se quello scheletro animato che avevano incontrato nei sotterranei fosse salito in superficie e catturato i docenti?
Nino stava per aggiungere qualcosa, ma la sua ragazza lo anticipò, credendo che le sue parole potessero in qualche modo turbare i presenti più sensibili.
"Nino ha ragione, prima di tutto vediamo dove si sono cacciati Adrien e Marinette..."
"Saranno in un ripostiglio a pomiciare oppure lui la sta prendendo in giro perché innamorata di lui. E non vedo l'ora di vedere la faccia che farà suo padre quando glielo racconterò." Cinguettò Chloè.
"Smettila, Chloe'! Non era compiti tuo dirlo ad Adrien."
"Se quella non ha coraggio, non è mica colpa mia, e poi ne dovrà di vendere di pane e pasticcini prima di potersi permettere di avvicinarsi a lui."
Alya decise di non dare più corda a quella stupida sciaquetta, era tutto tempo sprecato. Ora la loro priorità era trovare gli adulti, oltre che ai loro amici.
*
Adrien continuò a seguire Marinette fino a quando, svoltato l'angolo non la vide più.
Guardò all'interno della tasca della maglietta per chiedere aiuto a Plagg.
Non c'era!
Ma non si preoccupò più di tanto, pensando che quel mangia formaggio fosse rimasto nella stanza a nutrirsi di Camembert.
Tutto attorno a lui c'era silenzio e non fu difficile per lui seguire i singhiozzi che si propagarono nel corridoio.
"Marinette?" La chiamò una volta e il pianto cessò di colpo, ma lei non rispose.
La trovò in un angolo accucciata e con gli occhi gonfi di lacrime.
"Vattene via" Gli disse quando lui si sedette accanto a lei.
"Non me ne vado, Marinette."
Lei non aggiunse altro e lui fece fatica a parlare perché le parole gli morirono in gola.
"È vero quello che ha detto prima Chloe'?" Chiese timidamente.
Marinette tirò su con il naso e si asciugò una guancia con il palmo della mano.
"Non dovevi scoprirlo così." Singhiozzò.
"Perché non me lo hai detto prima?"
"Non ho mai trovato il momento adatto, e credimi, nemmeno questo lo è."
Ad Adrien scappò una mezza risata.
"Beh! Ci troviamo in un castello inquietante, abbiamo quasi perso Nino risucchiato da una libreria, inseguiti da uno scheletro fantasma..."
Anche Marinette sogghignò ripensando all'assurdo situazione appena vissuta.
"Spero solo che questo non rovini la nostra amicizia, lo so che non ti piaccio e che anzi mi trovi un disastro, ma..." Mormorò lei mestamente.
"Disastro? Tu? Ma se sei la ragazza più dolce che conosca. Sei anche molto coraggiosa e ti fai in quattro per aiutare tutti." Adrien parlò con il cuore aperto mentre le stringeva le mani.
"Sul coraggiosa non sono molto convinta..."
"Se ti stai riferendo allo scheletro, devo dire che era pauroso, ma affascinante allo stesso tempo."
"Tu non sei normale." Incalzò sorridendo.
"Il fatto è che..." Provò a dire prima di venire interrotto dall' intera classe. Più precisamente da Alya.
"Oh! Siete qui... I professori non si trovano da nessuna parte."
Adrien e Marinette sussultarono "Che significa???"
*
Continua

Il mistero del castello ululanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora