Capitolo 2

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Xiao si mise a osservare il buco nel pavimento: era piccolo, polveroso e pieno di ragnatele, ma in esso riusciva a scorgere qualcosa di simile a un libricino. Lo prese in mano, gli tolse la polvere da sopra con il dorso dell'altra mano e lo sfogliò rapidamente.

Era un diario.

Firmato da sua madre in copertina, questo diario aveva pagine ingiallite ed era scritto in un corsivo perfetto, la stessa calligrafia di cui il padre gli aveva tanto parlato, ad inchiostro nero.

Iniziò a leggerlo con più attenzione.

"Sono ritornata in vita, ha funzionato!"

"Ho trovato un uomo meraviglioso, non vedo l'ora di sposarlo"

"Ho scoperto di essere incinta, questo è un problema, dobbiamo andarcene il prima possibile"

"Qui siamo al sicuro, sono così contenta di aver trovato qualcun'altro come me!"

...

"Xiao è nato, pesa solo un paio di chili ed è tanto piccolo, ma sono sicura che crescerà forte e sano"

...

"Ora che hai quasi due anni sei diventato davvero un ometto, un giorno avrei davvero voluto portarti a scuola per farti imparare tutto quanto e per farti avere tanti amici... Sperò che tuo padre potrà farlo al posto mio, mi mancherai"

...

"Scappa... Resta nascosto, ti proteggerò... Ti amo Xiao"

Alcune pagine risultavano bruciate, altre macchiate o sbiadite.
Si guardò attorno e poi continuò a sfogliare il piccolo diario. Era confuso e al contempo arrabbiato, impaziente di chiedere spiegazioni al padre.
Nell'ultima pagina trovò una scritta in un alfabeto ignoto, e sotto, scritta tra parentesi, sembrava esserci una traduzione e una breve spiegazione: "Per proteggerti da chi ti vorrà portare via, usalo solo se non... ... vicino"
Per quanto cercasse di capire meglio, le parole risultavano troppo sbavate per essere comprese, così mise il libretto da parte e guardò nuovamente nello scompartimento nel pavimento. Si accorse che dentro vi era un secondo libro.
Per quanto fosse stato piuttosto piccolo in dimensioni, le pagine erano parecchie, ben conservate ma scritte nello stesso alfabeto illeggibile visto pochi secondi prima.
Xiao era provato da queste scoperte, ma si mise con cura i libretti sotto braccio e rimise a posto la mattonella. Infine, una volta in piedi, si diresse al piano di sotto con le ali spiegate e un aura verde scuro tutta attorno a lui. Era furioso.

"Papà!" Il padre stava pisolando sul divano prima di tornare al lavoro e si svegliò di soprassalto, intimorito dal suo stesso figlio.
"Papà, che cosa sono questi?!" Gli occhi di Xiao erano infiammati rabbia, quella rabbia che scaturisce dalla frustrazione, dalla tristezza di non capire e di non sapere qualcosa che lo riguardava personalmente.
Suo padre mostrò uno sguardo dapprima sorpreso, poi lo abbassò e si fece serio.
"Siediti, non lasciare che questo ti faccia perdere il controllo" il tono sereno del padre riuscì a farlo tornare in sè come sempre, per cui si sedette, fece un lungo respiro e poi incalzò il padre, che prese entrambi i libri in mano.
"Xiao ascoltami bene. Tu sai benissimo che tua mamma era un demone... Vedi, demoni e angeli possono avere una seconda opportunità in Terra..."
"Questo lo so!" lo interruppe, impaziente, abbandonandosi a uno scatto d'ira.
"Il fatto è che la possono avere ma non possono fare figli, Xiao, quindi tu non dovresti essere qui, lo capisci?"

"Perchè?! Cosa c'è di sbagliato?!"

Suo padre lo guardò con disappunto e lui capì di doversi calmare, anche se allo stesso tempo non riusciva a farlo, erano troppe le emozioni che lo stavano assalendo.
"I demoni reincarnati conservano il loro sangue anche se hanno l'aspetto di normali umani, per questo tu sei metà demone. Il problema di ciò è che questo miscuglio di sangue non solo ti da alcune caratteristiche fisiche dei demoni, ma anche la loro immortalità, per questo è vietato avere figli: stravolgerebbero l'ordine del mondo"
Fece una pausa, poi proseguì.
"Le creature che trasgrediscono la legge vengono cacciate e... " sospirò malinconicamente, abbassando il tono di voce "uccise. Definitivamente."
Xiao restò attonito, inabile di proferire parola, poi, lentamente, le lacrime iniziarono a scendere sulle sue guance.
"P-Però! La mamma è stata con me per due anni! Come hanno fatto a scoprirla?"
"Non me l'ha mai detto... Non voleva mettermi paura, ma quel giorno, prima che arrivassero, lei lo sapeva e mi ha detto di scappare."
Anche se il più giovane dei due era furente e avrebbe voluto chiedergli come mai la avesse abbandonata, l'espressione del padre, sull'orlo di piangere, glielo impedì. Prese un respiro e abbassò la voce, poi rispose.
"Papà, per favore, raccontami tutto quanto dall'inizio"
Preso un respiro, il padre cominciò il racconto, iniziando dall'incontro con sua madre. Quando si conobbero e lei si dichiarò, ella aveva già spiegato la situazione, eppure dopo qualche anno Xiao nacque. Prima di ciò entrambi decisero di trasferirsi lontano da tutti, in montagna, dove viveva una piccola comunità di altri esseri ultraterreni reincarnati e figli degli stessi.
Sua madre aveva l'abitudine di tenere quel piccolo diario e di scrivere gli eventi più importanti in esso in modo schematico, cosicchè un giorno Xiao avesse potuto leggere tutto quanto: era evidente che fosse a conoscenza del fatto che in pochi anni sarebbe stata uccisa.
Quel giorno, la mattina, ella permise al piccolo Xiao e al padre di fuggire, rinunciando alla propria vita.

"Era il giorno del tuo secondo compleanno, e lei mi diede il suo diario come regalo. Mi disse di consegnartelo una volta adulto ma non ho avuto il coraggio..."
Xiao guardò suo padre con disappunto, poi, trattenendo la frustrazione e il dolore dei nuovi fatti di cui era appena venuto a conoscenza, chiese se sapesse qualcosa del secondo libro.
"Penso sia un libro che parla dei poteri demoniaci. Viene dalla biblioteca di quel piccolo paesello, era il libro su cui tua madre ha studiato di più... Tuttavia non sono in grado di tradurlo, anche se ci ho provato..."
Il giovane prese entrambi i libri con ambedue le mani e salì rapidamente le scale, chiudendosi a chiave in camera.
Si prese un attimo, fece un lungo respiro, ma avere i libri fra le mani ebbe l'unico effetto di farlo piangere e piangere per diverso tempo. Si sdraiò sul fianco sul suo morbido letto e si rannicchiò.

Era confuso e triste.

Si coprì il volto con le mani e poi avvolse il suo corpo nelle ali, creando una sorta di bozzolo da cui fuoriuscivano solamente le gambe.
Si sentiva perso, non avrebbe mai potuto immaginare tutto ciò.

"Ti amo Xiao"
Gli vennero in mente quelle parole scritte e si calmò.
In mezzo a tutta quella confusione il tepore di questa frase lo stava rassicurando e così, distrutto da quanto appena successo, finì per addormentarsi a lungo.

"Ti raggiungerò, è una promessa" [Xiao x Aether] Genshin Impact fanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora