Quando Chuuya si svegliò si trovava in un ospedale.
Al di fuori della sua stanza c'era Dazai che parlava con una donna che doveva per forza essere un infermiera. Dazai sembrava preoccupato per le parole che gli diceva la signora, quando poi si accorse che il rosso si era svegliato si tirò leggermente su.
Poco dopo, una volta che la donna finì di parlare, al moro fu dato il consenso di entrare in sala.«Hey Chu, come ti senti?»
«Sono svenuto per strada?»
«Oh..» Dazai per quel che si ricordava aveva ben in mente il fatto che Chuuya odiava sentirsi debole. Odiava sentirsi una ragazza in pericolo ed odiava quando la gente lo aiutava come se fosse un bambino. Dazai lo capiva, provava le stesse cose con i suoi genitori. In realtà, per quello che aveva passato, chiunque lo conoscesse, da quando andava alle elementari, continuava sempre a trattarlo come un bambino da proteggere.Dazai non era forte. Cadde in una pesante depressione alla giovane età di 7 anni quando i suoi inziarono a litigare costantemente, una volta firmato il divorzio il moro aveva 12 anni e tentò di suicidarsi più e più volte finendo in ospedale, erano cose che conoscevano solo gli amici dei suoi genitori e i loro figli, che aiutavano Osamu in tutti i modi possibili ma forse quello o l'unico a cui Dazai voleva bene era Oda Sakunosuke. Oda andava all'università, però aveva tanti piani in mente quindi al giorno d'oggi era all'estero. Lui era l'unico amico che passava i pomeriggi con Dazai dopo il suo litigio con Chuuya. Tuttavia, anche se sotto sotto gli faceva piacere il fatto che qualcuno di preoccupasse per lui, odiava essere trattato da donna indifesa. Perciò capiva bene Chuuya.
«Si Chuuya, ma non ti preoccupare perché-»
«Che schifo» si disse il rosso. Era disgustato da se stesso, e disgustato soprattutto del suo corpo. Odiava il fatto di essere basso e odiava io fatto di essere così bello da essere scambiato una donna. Lo odiava, odiava se stesso più di chiunque altro ma sapeva ben nasconderlo.
«Cosa ti ha detto quella donna?»
«..Ecco..» Dazai non riusciva a trattenersi dal piangere, cercò di mantenere le lacrime almeno per parlare a Chuuya «Hai l'AIDS dall'83'.. L-L'anno prossimo morirai sicuramente...» la voce di Dazai tremava sempre di più.
«Hm, lo so.» rispose il rosso.
Dazai continuò a parlare dicendo: «C-Chuuya..io non v-voglio che tu..che t-tu-»Il moro non riuscì più a trattenersi. Scoppiò in un pianto soffocato e silente, accompagnato da leggeri singhiozzi. Teneva tantissimo a Chuuya, e a questo c'era un unica spiegazione.
Chuuya capiva Dazai meglio di chiunque altro, quando parlavano insieme si capivano e le loro voci insieme formavano la più perfetta melodia che nemmeno Amadeus Mozart poteva creare. Dazai forse teneva più a Chuuya che a Oda. Quando vedeva il rosso aveva sempre bisogno di chiedere scusa per il loro litigio avuto qualche anno prima, e si sentiva in colpa per averlo odiato e disprezzato. Ora aveva quasi la sensazione di amarlo.Chuuya era così bello e perfetto per Dazai, era quasi come una droga per lui ma una droga così dolorosa perché era consapevole del fatto che sarebbe morto presto.
Chuuya fece cenno a Dazai di avvicinarsi e il moro così fece. Si abbracciarono per chissà quanti minuti. Il rosso aveva una stretta così dolce e generosa tanto che Dazai si sentiva al sicuro tra le coperte del letto d'ospedale. Senza Chuuya non ce l'avrebbe mai fatta. In quei 4 mesi si erano capiti l'un l'altro ed erano un duo fantastico, la perfetta coppia di amici.
Qualche giorno dopo Chuuya fu dimesso, ma fu anche invitato a rimanere in ospedale per trovare una cura alla sua malattia.Il rosso rifiutò.
«Morirò lo stesso, e siccome devo morire non voglio passare il resto della mia vita in un cazzo di ospedale» pensò. Andò a casa aspettando che Dazai arrivasse.
A chuuya piaceva molto leggere, leggeva di tutto ma una cosa che amava erano le poesie.
Dazai si offriva spesso di leggere alcune poesie, perché il rosso anche se non l'avrebbe mai ammesso, amava la voce del brunetto. la considerava calma e dolce, una dipendenza, la migliore droga mai provata.
Ma di droghe Chuuya ne aveva viste abbastanza.Dazai arrivò e come promesso si misero a leggere poesie di svariati autori, come Baudelaire, Neruda, Leopardi.
Il moro a furia di continuare a leggere quasi si stava per addormentare.
«Hey Dazai» disse Chuuya richiamando la sua attenzione.
«Mh?»
«Se non ti addormenti ti dico un segreto»
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our last moments ~ SOUKOKU
Fanfiction«HAHA CHUUYA! Sai, non si scherza su certe cose. Lo dici solo per ricevere attenzioni dagli altri visto che ormai nessuno più ti vuole bene, però sappi che scherzare su queste cose non è affatto diverten-» A grande sorpresa del moro il rosso stava p...