three

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I giorni passarono, e passarono 4 mesi.
Tutti nel paese grazie a Yosano Akiko erano a conoscenza di Chuuya e del suo problema. Del resto era un piccolo paese nei pressi di Yokohama, la voce giungeva a tutti in poco tempo.

Ci troviamo nel luglio di quel tremendo 1985, Dazai camminava tutto infastidito dal fatto che in 4 mesi non era riuscito a trovare una cura, ma stiamo pur sempre parlando di una malattia appena scoperta, era il cervello di Dazai che continuava sempre a sperare in una singola notizia di una possibile cura -ovviamente invano-.

Non c'era nemmeno un qualcosa per rallentare la morte dell'amico, nulla di nulla.

Chuuya e Dazai riuscirono a riprendere un contatto abbastanza stabile, si sentivano e vedevano quasi ogni giorno, soprattutto ora che era estate. Stavano quasi sempre insieme a casa di Chuuya. Non sempre il rosso usciva di casa, iniziava già a diventare più debole.

Osamu aveva davvero paura di vedere Nakahara che andava sciupandosi piano. Stava subendo una morte lenta e dolorosa il rosso, e nessuno poteva fare qualcosa.

Dazai arrivò a casa di Chuuya, e il più basso aprì la porta di casa sua uscì chiudendosi la porta dietro.
«Huh..?» mormorò Dazai confuso. «Sono stanco di stare sempre in casa in realtà..andiamo a fare una camminata ai giardini» rispose il rosso riferendosi ai grandi giardini ricoperti di alberi che rendevano il luogo in cui vivevano un posto leggermente migliore.
Arrivarono lì in fretta ma rimasero in silenzio per tutto il tempo. Dazai ne approfittò di quel silenzio per analizzare bene Chuuya. Era il ragazzo più bello che avesse mai visto in tutta la sua fottuta vita. I capelli lunghi e rossi, gli occhi azzurri, la pelle pallida, le sue espressioni e semplicemente la sua presenza erano per il moro dei doni regalati da Dio. Davvero non riusciva a pensare che da lì all'anno successivo il mare degli occhi azzurri di Chuuya si sarebbe prosciugato senza lasciare nemmeno una goccia.

Il silenzio che prima si creò venne interrotto da Chuuya stesso.
«Dazai tu volevi sapere come l'ho preso?»
«Oh..si. Si ti prego Chuuya, dimmelo».
Il rosso prese un bel respiro, e mentre camminavano ancora iniziò dicendo:
«Ho sempre avuto a che fare con la droga. Già da prima che ci conoscessimo ne usufruivo, anzi, a volte ne abusavo. Nel periodo in cui ci "separammo" non feci delle buonissime conoscenze. Subito fui trascinato nel mondo pesante della droga, iniziai a iniettarmi tanta di quella eroina e beh..ecco così. Scambio di sangue, Dazai.»
Al moro non piaceva ciò che Chuuya gli aveva appena detto, ma si sentiva sollevato del fatto che non era stato a letto con qualcuno. Il rosso subito riprese il discorso:
«Sai, tu mi sei sempre mancato dazai, sin da quando ebbimo quella stupida discussione. Per quei 3 anni mi sono drogato e ubriacato come se fossi stato un 30enne, e sai, hai presente l'anno in cui non sono venuto davvero per quasi tutto l'anno scolastico? Beh..mi ritrovavo in centro di disintossicazione! Te ne rendi conto..?L'essere umano certe volte è così imprevedibile...le droghe per me ormai erano la mia unica ragione di vita, mi aiutavano a sopportare la tua mancanza e altri problemi e non mi facevano pensare a cose concrete ma solo a stupidaggini, era bello ma già in quel modo mi uccidevo da solo. I dottori dicono che se non avessi preso l'AIDS sarei sicuramente morto di overdose.»
Il moro continuava ad ascoltare il più basso attentamente. Si sentiva davvero in colpa in quel momento, e lo mostrava in modo umano. Era sull'orlo di piangere, e come biasimarlo, dai! Il suo amico stava per morire per colpa specialmente sua. Se Osamu avesse ammesso 4 anni prima di essere stato lui ad aver sporcato e disordinato i compiti di Chuuya tutto ciò ora non sarebbe successo, e forse il rosso avrebbe smesso con quella roba che nemmeno osava pensare. Ora Chuuya forse avrebbe un fisico spaziale e avrebbe chissà quanti anni davanti ancora da vivere! Chuuya era troppo giovane. Mancava ancora 1 anno ma era troppo vicino. Troppo presto. Almeno 2 anni, potevano dargli almeno 2 cazzo di anni ma nulla. Il destino del rosso era segnato, e non solo Dazai ma tutto quel vicolo di Yokohama pregava nella speranza di trovare una cura per il rosso. Vivevano in un vicolo davvero per nulla popolare della cittadina giapponese, tutti conoscevano tutti, era una cosa davvero bella questa, che rendeva il tutto anche più divertente ma scomodo. Ora immaginate però non troppo più di 100 persone pregare per far si che Chuuya guarisca. L'AIDS fu scoperto  nell'81', ma ora le situazioni erano drasticamente peggiorate. Sfortuna voleva che il rosso prendesse la malattia anche in forma pesante!
Non era giusto. “Perché gente brava come Chuuya moriva e invece le persone di mal animo no?” si chiedeva sempre Dazai. I pedofili, gli assassini, i rapitori sembravano vivere 100 anni, ragazzi come Nakahara avevano un ultimo anno di vita davanti e non avevano compiuto nessun tipo di crimine.
Drogarsi non era un crimine, specialmente se per quelle ragioni. Nakahara semplicemente non voleva soffrire per il fatto che colui che credeva fosse un grande amico lo aveva abbandonato per una questione da niente, non aveva colpe di alcun tipo. E poi era colpa forse anche dei suoi "amici" (o conoscenze) che lo avevano trascinato ma la colpa principale andava a Dazai. E il moro lo sapeva bene, lo sapeva fin troppo bene che aveva letteralmente ucciso una persona indirettamente. Sapeva bene che per colpa sua i rapporti tra lui e Chuuya anche se si erano aggiustati non potevano tornare come prima. Avevano paura di darsi un abbraccio, e addirittura di guardarsi negli occhi.
Pensando a certe cose il brunetto cominciò a lasciare dei singhiozzi leggeri nell'aria, mentre mormorava delle piccole scuse a Chuuya.
Chuuya sorrise, e solo in quel momento il moro si rese conto della difficoltà che il rosso trovava nel camminare.

Effettivamente avevano camminato molto. Il rosso affannava sempre di più e sempre più forte.

«Chuuya? Tutto ok?» chiese preoccupato Dazai.
«Si....No..» disse Chuuya prima di svenire cadendo quasi a terra, ma fortunatamente Dazai lo prese giusto in tempo.

our last moments ~ SOUKOKUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora