Capitolo 3♡

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Arriviamo in quella mega-villa ed entriamo. Quando ci vedono entrare tutti applaudiscono e dopo un breve discorso di mio padre ritornano a festeggiare. No, non pensate ad una discoteca o cose del genere. È una festa noiosa, è troppo calma e ci sono solo persone più grandi di me. La musica è un mortorio. Mi siedo in uno dei divanetti che ci sono agli angoli e prendo il telefono iniziando a messaggiare su whatsapp. Trovo 204 messaggi, e preciso che solo da un'ora non accendo internet. Allora:
-4 messaggi da Ariana♡
-147 messaggi da un gruppo finito nel dimenticatoio
-8 messaggi da uno sfigato (il capitano della squadra di rugby)
-3 messaggi da...ehm...mia madre
-42 altri messaggi.
Noto solo i messaggi di Ariana:
-Ehi Ashley
-Come va?
-Ti diverti senza di me?
-Ahaha no scherzavo♡.
Rispondo ai messaggi e cominciamo a messaggiare per tutta la serata.
*mattina dopo*
Mi sveglio e scendo le scale di casa mia, se per super-villa si intende casa.
Mi lavo, mi vesto e scendo le scale per la colazione.
Entro nella sala da pranzo e vedo i miei che mangiano.
"Buongiorno tesoro" dissero insieme
"Buongiorno" risposi dando un bacio ad entrambi.
"Domani compi 18 anni finalmente"
"Eh sì, non vedo l'ora di vedere il tuo regalo"
"A proposito del regalo...ti conviene preparare qualche valigia"
"Valigia? Vuoi dire che partiamo?!" Dissi felice
"Una cosa del genere...e...veramente sarai solo tu"
"Cosa? Partirò per un viaggio?"
"Non proprio un viaggio..."
"Oh e dove dove dove??? In qualche hotel di fama mondiale? O...o in qualche villaggio estivo??? Oppure... oppure in qualche casa al mare???"
"Nessuno dei tre:)"
"E dove?"
"Lo scoprirai domani"
"Okay...".
*giorno del compleanno*
Mi sveglio sentendo bussare dalla porta
"Chi è?" Risposi
"Signorina, suo padre mi ha detto di venirla a svegliare" Sentii rispondere
"Sì arrivo".
Come al solito mi preparo. Le valigie sono al lato dell'armadio. Naturalmente non le ho preparate io. Prima di scendere decido di guardarle all'interno. Le apro ma vedo solo abiti non molto alla moda e scarpe basse.
"Ma che cavolo?! Dove sono i miei abiti migliori?!" Mi arrabbiai "E le scarpe?! Voglio i tacchi! Dove sono i tacchi?! E perché hanno messo solo queste scarpe da quattro soldi?!".
Scendo le scale arrabbiata pronta a gridare contro i camerieri. Ne vedo una, Catherine.
"Catherine!" Iniziai a gridare "Dove sono le mie scarpe con i tacchi?! E le zeppe?!"
"Signorina. N-non capisco" rispose
"La valigia! Perché ci sono solo cose da barboni?!"
"È stato suo padre a dirmi di non mettere le cose care e di marca"
"E perché mai?!"
"Non lo so signorina"
Mentre sono impegnata a litigare con la cameriera arriva mio padre
"Ehi che succede?" Disse
"Che succede? Che succede?! Succede che la mia valigia è pari alla valigia di una poveraccia!"
"Calmati non ti arrabbiare. Ho detto il di farti fare la valigia così"
"Ma papà! Vuoi farmi fare brutta figura?!"
"Nel posto dove andrai nessuno noterà i vestiti che avrai"
"Uffa però!" Dissi infine.
*dopo un po*
Salgo in macchina. Mio padre non viene con me a lasciarmi, mi ha dato una lettera e mi ha detto di aprirla quando arrivo al posto in questione. L'autista sale anche lui in macchina e partiamo. Dopo un po arriviamo alla periferia della città.
"Ma è la strada giusta?" Domandai vedendo che uscivamo dalla città.
"Si signorina" rispose.
Guardo la lettera che ho tra le mani e sento il desiderio di aprirla pervadermi.
In qualche modo cerco di resistere.
Poi la macchina si ferma
"Eccoci, siamo arrivati" disse l'autista aprendomi la portiera.
Guardo fuori e vedo un incubo!
Avete presente quelle fattorie piene zeppe di animali che fanno i loro 'bisogni' dappertutto? Ecco, quella. È un posto orribile.
"Che. Posto. È. Questo?" Dissi scandendo bene le parole
"Il luogo dove alloggierà per questa estate" rispose
"Che cosa?" Dissi incredula
Scesi dalla macchina e..
"Le mie scarpe! Le mie bellissime scarpe! Sono rovinate! Rovinate! Che cavolo di posto è questo?!"
"Come le ho già detto è il luogo dove starà per l'estate"
"Eh no io non rimango qui! Se sono a scherzi a parte meglio che la finiate!"
"Deve leggere la lettera e dopo le sarà tutto più chiaro" disse l'autista salendo in auto e partendo
"Ehi aspetta! Dove vai?! Torna qui!" Dissi cercando di inseguirlo. Inciampai in quella specie di fanghiglia sporcandomi tutta.
"I miei vestiti!" Dissi cercando di pulirmi "Che significa tutto questo?!".
Prendo la lettera e la apro
"Cara Ashley,
Se stai leggendo questa lettera vuol dire che sei già arrivata a destinazione.
Ti starai chiedendo dove ti trovi adesso e perché. Beh, innanzitutto ti trovi all'azienda agricola Return. Essa fa parte di un'azienda molto estesa per tutta la regione.
Arriviamo al dunque. Io e la mamma pensiamo che ti farebbe bene cambiare aria e quindi ti abbiamo portato qui in modo che tu possa imparare a vivere in semplicità, fra gli animali e senza nessuno ai tuoi ordini. Ho chiesto ai proprietari di poterti tenere per quest'estate e loro hanno accettato, anche perché il padre dell'attuale proprietario è un mio vecchio amico. Spero che impari molto da questa esperienza nella natura.
Ti vogliamo bene
Mamma e papà
PS. Non c'è molto campo qui quindi non sperare di poterti distrarre con internet"
"Che cosa?! Mi hanno lasciata qui?! In mezzo a questi campagnoli e questi inutili animali?! Non può essere! Io non ci sto! E poi per il mio compleanno! Era questa la sorpresa?! E poi la cosa peggiore è che non c'è campo!!!! Non posso vivere a lungo in questo posto! Non potrò resistere 3 mesi interi! Perderò tutte le feste in piscina e i falò al mare! Non è giusto!" Mi lamentai gridando.
Sento dei passi arrivare. Un uomo in salopette e cappello di paglia viene verso di me. Appena lo vedo arrivare vedo che ha anche una spiga di grano in bocca. È un uomo di mezza età, circa 40 anni.
"Tu devi essere Ashley Barton giusto?" Disse
"Sì sono io e voglio tornare a casa subito" risposi
"Ahaha, tuo padre mi ha detto del tuo caratterino. Io sono John Return, il proprietario di queste terre"
"Riportami a casa mia!"
"Non posso, i tuoi genitori mi hanno detto di non cedere ai tuoi capricci"
"Non sono capricci! Voglio tornare tornare a casa!"
"Forza prendi le valigie e seguimi"
"Cosa?! Devo portarle io?!"
"Certo" disse infine.
Ora devo portare pure io le valigie?! Ma che posto squallido!
Fra fango e altre cose provenienti da animali (avete capito bene) finalmente arriviamo in una stradina più o meno pulita, lontano dagli animali. In questa stradina non c'è asfalto, è tutta pietre e buche.
Camminando per questa strada finalmente, dopo tanto camminare, arriviamo davanti ad una casa. I miei poveri piedi!
Prima di arrivare alla porta c'è una piccola scalinata di legno. Devo anche caricarmi le valigie! Anzi, la valigia. Non è giusto però! Una sola valigia per tre mesi! Troppo poco!
Rimasi un po sulla soglia di quella casa e poi entrai.
"Tesoro la nostra ospite è qui!" Gridò John per farsi sentire
"Oh davvero? Sì arrivo" si sentì in risposta.
Dopo un po da una porta spunta una signora che ha anche lei più o meno la stessa età di John. Sembra gentile ed è molto sorridente.
"Ciao benvenuta" disse "Io sono Elisabeth, la moglie di John" disse porgendo la mano
"Piacere" dissi stringendogliela.
Rinuncio all'idea di potermene andare, rimarrò qui per tutta l'estate:'( spero almeno di non dover fare uno di quei sporchi lavori con gli animali!
"Vieni ti mostro la stanza" disse John prendendo la valigia.
Finalmente ha capito che è pesante!
Saliamo delle scale e dopo un po di corridoio arriviamo davanti ad una stanza. La apre e entra facendosi da parte
"Ecco, questa è la tua stanza. Puoi sistemare le tue cose nell'armadio e nei cassetti"
Sospirai "Okay grazie".
Sorrise e se ne andò chiudendo la porta.

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