Gli incontri tra i due ragazzi si moltiplicano, e si fanno anche più lunghi. Manuel si apposta sul viale dell'università solo il lunedì, il mercoledì e il venerdì - perché nel resto della settimana si reca in centro - ma Simone trascorre con lui quante più ore possibile. Talvolta salta anche le lezioni, e poi senza le spiegazioni gli costa più fatica recuperare, ma lo fa volentieri.
Spesso gli porta qualcosa da mangiare - cornetti, soprattutto, perché ha scoperto che li adora - e le prime volte gli ha sempre comprato almeno una poesia, adducendo le motivazioni più disparate ("questa è per mia mamma", "un mio amico me ne ha chiesta una per la ragazza"). Dopo poco, però, Manuel gli ha detto, con decisa gentilezza, che poteva smettere di inventarsi scuse, e che non aveva più intenzione di accettare i suoi soldi, perché ormai erano amici.
E ha cominciato a regalargliele, le poesie. Una per ogni incontro. Sono una più bella dell'altra e Simone le conserva tutte gelosamente; ogni volta, appena tornato a casa, le incolla sulle pagine di un quaderno, e le rilegge dalla prima all'ultima. Ormai le sa quasi a memoria.
La confidenza tra loro aumenta in fretta, e ben presto si ritrovano a raccontarsi aspetti delle proprie vite che raramente condividono con altre persone. Un giorno tornano sull'argomento dell'esperienza di Manuel in casa famiglia; Simone, sempre con accortezza, gli chiede come sia finito lì.
"Ce so' entrato a dodic'anni, quando mia mamma..."
Nota gli occhi del ragazzo inumidirsi, e si affretta a rassicurarlo.
"Scusa, forse sono stato invadente. Non devi dirmi niente se non ti va."
Manuel regge la sua immancabile sigaretta come se vi si stesse aggrappando, ma sembra sincero quando risponde "no, va bene. Me piace parla' co' te."Il sorriso che Manuel gli dedica non è molto allegro, ma gli provoca comunque un tremore nel petto.
"Lei m'ha cresciuto da sola, perché mio padre non m'ha mai voluto ed è scappato via quando ha saputo della gravidanza. Mi voleva un bene dell'anima, come io a lei, ma non è mai riuscita a sconfiggere il suo problema con la droga. Sto mondo è troppo crudele per le persone fragili come lei. Un giorno so' tornato da scuola e lei..."La voce trema sull'ultima parola e, istintivamente, Simone poggia una mano sulla sua, e lo guarda scuotendo piano la testa, come a dire basta così, ho capito.
"Sento ancora nella mente le ultime parole che m'ha detto. Un semplice saluto: ciao, amore!, mentre uscivo per andare a scuola. Se solo avessi saputo che quella sarebbe stata l'ultima volta che la vedevo, magari..."Scuote la testa, e nei suoi occhi c'è un dolore così profondo che Simone non riesce a vederne la fine. Non sa bene cosa dire per confortare il ragazzo, ma non ha mai staccato la mano dalla sua, e ha sentito le sue dita rispondere alla carezza.
"Scusa, non te volevo ammorba'. Vuoi?" chiede Manuel, ritraendo di colpo la mano e offrendogli la sigaretta.
Simone non ha mai fumato, ma la prende lo stesso e prova a fare un tiro."Non mi hai ammorbato, anzi, grazie per esserti confidato..." non riesce a terminare la frase perché il fumo gli irrita la gola.
Gli occhi di Manuel sono dolci mentre ride e lo guarda tossire; non sembra prenderlo in giro, bensì emana la tenerezza di chi osserva un bambino fare qualcosa di buffo.Quando Simone si riprende, punta gli occhi in quelli dell'altro.
"Anch'io voglio dirti qualcosa che ancora non sai di me, così siamo pari. Se ti va, ovviamente" si affretta a precisare, preso dalla consueta e logorante paura di risultare noioso.
"Certo, dimmi" annuisce Manuel, incoraggiante.Simone prende un respiro profondo. Non parla spesso di questo argomento, men che meno con le persone che conosce da così poco. Ma con Manuel è diverso, è come se sentisse una connessione speciale con lui, come se lo conoscesse da anni e anni. O addirittura, come se avesse già trascorso con lui una vita passata o parallela, e lo avesse ritrovato in questa.
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Una poesia anche per te
Fanfiction"Ciao" dice semplicemente, con una voce bassa e suadente, che a Simone ricorda, in una sinestesia sorprendentemente vivida, il tocco del velluto. Non sta sorridendo, ma il suo tono è gentile. Simone risponde al saluto e chiede "tu sei il ragazzo del...