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!!LEGGETE È IMPORTANTE!!
Avevo cominciato a scrivere questa storia facendo trasferire Hinata in Spagna, ma mi viene più comoda mandarlo in Italia, quindi da ora, se andate a vedere i capitoli precedenti, dovrebbero essere corretti. Per il resto vi auguro buona lettura e che vi piaccia la storia






~Kageyama's pov~
Sono disteso sul mio letto, aspettando di ricevere una chiamata dalla madre di Hinata, o da lui direttamente. in questi giorni rispondo a qualsiasi numero sconosciuto che mi chiami, e puntualmente rimango deluso nello scoprire che non è lui. Forse sto impazzendo... Non mi chiamerebbe mai, che cosa dovrebbe dirmi? Mi ha già detto tutto ciò che doveva dirmi... Che cosa ho combinato... Ad un certo punto sento il mio telefono squillare. Lo prendo in mano, ormai arreso. Quando vedo sul display chi esche sta chiamando rispondo all'istante.
"Signora Hinata-"
"Tobio... Ho sentito Shoyo, e gli ho detto che saresti stato felice di ricevere una sua chiamata, che avevi un paio di cose da dirgli... Ha detto che al momento ha bisogno di pensare, su ciò che vuole e di cui ha bisogno... Non so che dirti se non di aspettare di ricevere una sua chiamata, ma al momento non saprei dirti neanche se arriverà mai... Non sembra intenzionato a parlarti, non lo sento più quello di una volta... Mi dispiace tesoro, io posso provare di tutto, ma è irremovibile, penso tu lo sappia meglio di me... Mi dispiace veramente tanto per la vostra ormai ovvia rottura... Spero tu ti riprenda presto... O che almeno ti riprenda..."
"Certo... S-si, capisco... La ringrazio   per avermi avvisato..."
"Tesoro, sei sicuro di stare bene...? Hai una voce spenta..."
"S-si, stia tranquilla... Mi passerà..."
"Se ne sei sicuro, allora non continuerò a chiederti... Ma se avessi bisogno di qualcuno, e non sapessi da chi andare, vieni pure da noi, ti ospitiamo volentieri, ok?"
"La ringrazio, ma non so se accetterò... Ci sono troppi ricordi all'interno di casa sua, sarebbe un colpo ancora più basso... La ringrazio infinitamente per tutto quello che sta facendo per me, e le auguro tutto il meglio che questo mondo possa dare... Io non me lo merito, non dopo tutto il male che ho fatto... Ma se ho la possibilità di riceverne un po' da lei, non me la farò scappare... Mi sono già fatto scappare Shoyo..."
"Ragazzo, a casa hai qualcuno che ti possa consolare?"
"No, mia madre è via per qualche settimana per dei servizi fotografici, mio padre è venuto a mancare qualche anno fa'... Come mai?"
"Se ti può fare piacere, potrei venire io da te, così da non lasciarti da solo tutto il giorno"
"È un'offerta allettante, ma al momento preferisco starmene da solo... Ho bisogno di pensare anche io come Shoyo... se sentissi il bisogno di avere qualcuno al mio fianco la chiamerò subito, grazie mille ancora. Ora la lascio avrà di sicuro qualcosa da fare... Arrivederci signora Hinata"
Detto questo aspetto il suo saluto di risposta e chiudo la chiamata. Vuole del tempo per pensare...? Che scusa banale... La stessa che ho usato io, però... Siamo proprio due stupidi... Ti prego Shoyo, chiama... Ti scongiuro, mi sto impegnando a cambiare... Mi stai cambiando tu, senza neanche saperlo... Se sprofondo ancora un po' non riuscirò mai più a risalire... Salvami...
Stavo sprofondando sempre di più, ormai solo la mia sorellina riesce a distrarmi per un po' dalla mia apatia. Ogni tanto Noya o Suga mi scrivono per chiedermi come sto ma sanno benissimo che mento, dicendo che mi sto riprendendo. Non mi sto riprendendo affatto, vorrei tornare indietro e non prendermela con lui...
"Fratellone, vieni a giocare?" Mi chiede al mia sorellina, entrando in camera mia con il suo peluches
"Certo, arrivo piccola... A cosa vuoi giocare?" Le chiedo mentre scendiamo in salotto
"In realtà volevo chiederti una cosa. Perché in questi giorni stai sempre in camera tua? Cosa è successo?" Mi chiede, con quel suo faccino innocente.
"Ho litigato con il mio ragazzo... Sai, quel mio amico che veniva sempre, con i capelli arancioni... Me la sono presa con lui per dei miei errori, abbiamo litigato, ed ora si è trasferito... E vorrei non avergli urlato contro..." Dico, sedendomi davanti a lei sul tappeto della sala. Mi guarda con quei suoi occhioni grandi, pieni di tristezza, per poi avvicinarsi e abbracciarmi forte. "Piccola..." Dico stringendola a me, quasi disperatamente. Avevo bisogno di un'abbraccio da qualcuno... Sarebbe stato perfetto se fosse da lui... Ma non arriverà mai...
"Fratellone...?" Sei così dolce, Aiko... "Fratellone, come mai piangi...?"
"Scusa Aiko, non volevo farti preoccupare... Dai, vai a prendere i tuoi giocattoli, inventiamo una delle nostre storie" Dico sorridendo, asciugandomi le lacrime e lasciandola correre in camera per prendere i giocattoli

Perderti senza sapere quando || Kagehina ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora