🔴 Eddie Munson || Posso farti dimenticare

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1752 parole

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Troviamoci nel bosco alle 10 in punto.
Spero di vederti.

Steve

Mi rigiro il bigliettino datomi stamattina dal ragazzo tra le mani, dopodiché guardo nuovamente l'orologio che segna le 10:30.

È passata più di mezz'ora da quando sono qui, essendo anche arrivata con qualche minuto di anticipo e sto iniziando a pensare che forse sarebbe meglio se me ne andassi.

Potrei tornare a casa, o forse andare da Robin, lei è l'unica che sa di quello che doveva essere il mio appuntamento con il bel ragazzo, il quale è anche amico di una delle mie più care amiche.

Decido finalmente di alzarmi, ormai con le lacrime agli occhi.

Non dovrei piangere, insomma non è colpa mia.
Steve mi ha solo illusa, come faceva con qualunque ragazza ai tempi della scuola.
Quando era "Re Steve"

Pensavo fosse cambiato,
sembrava cambiato.

Evidentemente mi sbagliato.

Mi inoltro nel bosco.
Essendo ormai molto tardi è tutto buio ma nonostante ciò riesco a intravedere i rami degli alberi davanti a me e di conseguenza a spostarli, in modo da liberare il passaggio.

Dopo qualche secondo però sento delle grandi mani poggiarsi sulle mie spalle.

«Boo.»

Il mio battito accelera a dismisura e di colpo mi volto, ritrovandomi davanti Eddie, il metallaro della mia scuola, un mio compagno sin dalle scuole medie.

«Che ci fai qui a quest'ora, signorina? Potrebbe essere pericoloso, sai? Non si trova brava gente in posti isolati come questo, specialmente di notte.»

Il ragazzo intanto che parla, si dirige nel luogo da cui io sono appena andata via.

Si siede su una delle panche ai lati del tavolo da picnic, dopodiché posa una valigetta metallica sul tavolo.

«Avevo un appuntamento.» rispondo semplicemente.

Non lo conosco più molto bene,
a parte qualche sguardo scambiato ogni tanto tra i corridoi, a mensa o durante la classe di algebra, non abbiamo un vero e proprio "rapporto" dalla seconda media.

«Non si è presentato, vero?» chiede, aprendo la valigetta di prima.

Scuoto la testa, in segno di negazione e sento le lacrime minacciare di scendere di nuovo.

Non posso piangere adesso,
non posso permettermelo proprio.
Non davanti a lui.

«Che idiota.» sussurra.

Non so se volesse farsi sentire, tuttavia subito dopo si schiarisce la gola e riprende a parlare.

Alzo lo sguardo verso di lui e noto che intanto dalla valigetta ha uscito una cartina e quella che credo essere dell'erba.

«Cioè se io avessi una ragazza di sicuro non la lascerei venire qui a quest'ora tutta sola. Piuttosto l'andrei a prendere a casa. Però certo io sono lo strambo mentre lui è "Re Steve".» dice mimando le virgolette sul nome «Comunque vieni qui a sederti, non ti mangio mica.» sorride.

Come fa a sapere che stavo aspettando Steve?

Oh cazzo deve averci visti stamattina all'entrata di scuola.
Non pensavo ci avesse visti qualcuno.

Un po' imbarazzata, comunque, decido di accettare la richiesta del moro e mi siedo sulla panca di fronte a lui.

«Sai, se volessi, potrei farti dimenticare.» dice sorridendo e accendendo quello che ormai è un vero e proprio spinello a tutti gli effetti.

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