2 capitolo

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Nessuno è felice senza avere un'illusione, le illusioni sono necessarie alla nostra felicità quanto le cose reali.
~Christian Nestell Bovee~

così mi sentivo io, una povera illusa, mi chiedo se Thomas avesse davvero voluto essere mio migliore amico...

Per lui, io e lui eravamo soltanto una cazzata...

Sono rimasta immobile in seguito a quelle parole, dette con così tanta indifferenza.

L'arma più letale è l'indifferenza. Ti fa sentire sbagliato, usato, cominci a chiederti cosa tu abbia fatto di male per meritarti quel trattamento del genere.

John mi risveglia dai miei pensieri, con la sua voce squillante.

-Dai, vieni dentro, cara, beviamo qualcosa, ti va?-

-Credo... Credo sia meglio che io rientri in casa, non credo di essere voluta qui- affermo, riferendomi a Thomas.

-Parli di Thomas?- Ride -Vedrai, gli passerà, è solo infantile-

-Non credo... Io... Devo aiutare mia madre con le faccende domestiche- dico tutto d'un tratto

-Oh andiamo, signorina, oggi è sabato e tua mamma è fuori con Rachel e Rose-

Cazzo

Poco dopo, mi convinco ad entrare, non lascerò Thomas influire sulle decisioni che prendo.

Jace mi sorride

È diventato così carino...
Osservo i suoi capelli castani, all'apparenza morbidissimi, gli occhi scuri, le labbra carnose e quell'espressione da antipatico che in realtà non gli rispecchia affatto.

All'improvviso mi chiede cosa voglia bere

-Uhm, una limonata, grazie- rispondo

-Ma quanti anni hai? 2? Non puoi prendere, che ne so, una birra?- esclama colui che proprio non avevo voglia di sentir parlare.

-Si può sapere dove sta il problema? Hai forse il diritto di pormi queste domande inutili? Come se fosse ovvio che tu debba decidere quello che devo bere?- sputo furiosa

John mi guarda male, ma me ne frego

Intanto Thomas mi lancia un'occhiata divertita

Ha proprio una faccia da schiaffi, me ne sono appena accorta.

All'improvviso mi squilla il telefono, è Tamara.

-Tam? Tutto ok?-
-Sisi, sciocchina, non preoccuparti. Come va con Thomas?-
-Tam!- urlo a bassa voce, -Ti racconto più tardi, sono a casa loro-
Riattacco prima che possa emettere un urlo di gioia, e gioia non è proprio l'emozione giusta, almeno oggi.

-Ecco a lei, signorina- Jace mi porge il bicchiere di limonata, rido

Mi fa stare bene.

-Ridicoli- sbuffa Thomas

-Hai forse qualche problema? mmh? magari diccelo, così poi lo risolviamo- mi faccio valere

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