3 capitolo

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me ne torno a casa con l'aria triste.
Suono e mi ritrovo davanti mia madre in accappatoio e con una maschera in viso.

-Mamma?-

-Hai intenzione di restare lì a vita?- chiede sarcastica , invitandomi ad entrare.

Entro, ignorando il suo sarcasmo.

-Perchè ti stai preparando?- chiesi

-John non te l'ha detto che andiamo da lui, stasera?-

Ah, cazzo.

-Ma non era per pranzo?- chiesi

-Ha cambiato idea, non vedi la macchina fuori frecciare via? Ha intenzione di pranzare con Tom e Jace.-

Tom, Tom, Tom

Vidi la macchina sfrecciare via.

-Allora come mai ti stai preparando ora?- chiesi, mantenendo lo sguardo fisso su un punto vuoto.

-Meglio che arrivare in ritardo- ribadì.

-Mamma, è a due passi casa loro- ribattei decisa.

Mi ignorò  è ritornò in bagno a sistemarsi.

Io me ne ritornai in camera.  Mi misi comoda sul mio letto soffice, mi slacciai il reggiseno e mi sdraiai. 

Misi le mani dietro alla testa e cominciai a fissare le stelle che si illuminavano al buio, quelle che mi aveva regalato Thomas.

Thomas, Thomas, Thomas

Mi appisolai finalmente.

-È cambiato tutto e cambierà ancora, molto- mugugnò.

-Cosa?- chiesi speranzosa.

-Tutto- affermò.

-Mi manchi- dissi d'un tratto.

mi guardò con uno sguardo indecifrabile.

Mi svegliai di soprassalto.

Cazzo, era un sogno.

un sogno, un sogno, un sogno.

Un fottuto sogno.

Mi manchi Thomas.

Cazzo, se mi manchi.

-Dianaaaaaaaaaa- urlò mia madre

che ore erano?

Accesi il mio telefono che si trovata poggiato sul comodino, di fianco al mio letto.

le 18:30.

Cazzo.

Mi alzai di fretta dal letto e mi catapultai giù, inciampando sugli ultimi gradini.

-Mammaaaa-
-Dimmi- rispose di getto

-A che ora dobbiamo essere a casa Rodriguez?- chiesi preoccupata.

-Cazzo, alle 19:00, corri a prepararti!-

non se ne era nemmeno accorta.

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