una notte magica

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Mi presentai davanti a casa sua, come facevo spesso, ma sta volta pioveva a dirotto.
"Ciao" dissi ,con un sorriso coperto dai miei capelli bagnati attaccati alla faccia, agitando la mano in segno di saluto.
"Ma che cazzo fai lì?!" mi disse con voce aggressivamente preoccupata "entra idiota".
"grazie" risposi con lo stesso sorriso smonco di sempre.
Entrai in casa e mi tolsi subito le scarpe.
"ora mi spieghi perché sei a casa mia, zuppa fino al midollo, in un giorno di tempesta?!" mi chiese con le braccia incrociate.
" beh... ero qua vicino quando ha iniziato a piovere e sarebbe stato troppo rischioso arrivare fino a casa mia" risposi imbarazzata fissandomi i piedi.
Mi fissò, non del tutto soddisfatta della risposta, chiedendomi di continuare.
"e poi sapevo fossi da sola e volevo assicurarmi che tu stessi bene."
Mi arresi al suo sguardo, che si trasformò subito in uno di comprensione misto felicità.
"sono ancora arrabbiata perché non pensi mai al tuo benessere, ma sei stata troppo carina per tenerti il broncio."
Mi consolò asciugandomi i capelli con una asciugamano, che stava piegando poco prima che entrassi.
Una volta fatto mi portò in camera sua e mi diede dei vestiti asciutti.
"entra in bagno, cambiati ed esci. già che sei qui tanto vale approfittarne"
"ok" annuì dirigendomi verso il bagno.
"brava ragazza!" pronunciò provocatoriamente.
Mi girai di scatto, sorridendo imbarazzata e lei disse: " beh?! cambiati no?!" con un sorriso più sicuro.
Feci come disse e sclerai appena chiusi la porta.
Uscì dal bagno e mi fiondai sul letto accanto a lei, accoccolandomi sul suo fianco.
"ammettilo che sei venuta qui solo per questo"
"coccole, cibo e casa libera? cazzo mi hai scoperta."
Ridemmo entrambe e ci spostammo in modo tale da vederci negli occhi.
"scusa se sono piombata qui"
"figurati, se non avesse fatto questo meteo ti avrei invitata comunque"
"davvero?"
"certo! questa occasione è praticamente irripetibile"
Risi a quell'affermazione e chiesi: "forse non è il momento, ma ho fame. cuciniamo qualcosa?"
"ok ragazza della pioggia" disse sorridendo " andiamo giù".

Mentre aspettavamo che l'acqua bollisse, facemmo partire un po' di musica e tutto si trasformò in un caotico ballo scoordinato.
Alla fine però restammo abbracciate, con sotto fondo another love (madonna le lacrime) finché non suonò il timer.
Mangiammo e scherzammo, per poi andare a scegliere un film.
"dobbiamo finire il principe dei draghi." disse lei con fermezza.
" DAIII GUARDIAMO FOREST GUMPPPPPP!!!" supplicai io.
"ma dobbiamo finire il principe dei draghi" disse con gli occhi da cucciolo.
Io cercai di resisterle, ma fallii miseramente
"non ti sopporto!! lo sai che non resisto a quegli occhi" dissi alla fine esausta.
"e secondo te perché li faccio?" Mi rispose con un sorriso soddisfatto, abbracciandomi.
Si alzò per prendere il telecomando; io mi misi con la schiena attaccata allo schienale del divano, le braccia lungo lo stesso e le gambe incrociate.
lei si girò e mi guardò con un sopracciglio alzato.
"cosa?" chiesi io.
"come cosa? io dove mi dovrei mettere?" disse agitando il telecomando.
"hai tutto il divano" risposi con una risatina ovvia.
"ah-ah" scimmiottò scuotendo la mano "apri le gambe, perché io mi metto lì" puntò il telecomando su di me.
Io sorrisi maliziosamente facendo ciò che mi aveva ordinato.
Si posiziono comodamente e disse:
"smettila di pensare male!!! non sarei stata così gentile se fosse stato in uno di QUEI momenti"
Io rimasi scioccata da quell'affermazione e stavo per rispondere, ma lei mi zittì facendo partire l'episodio e appoggiandosi sulla mia spalla sorridendo.
"shhh, sta iniziando"
Io non potei fare a meno di fissarla cercando di placare il mio gay panic, che -lasciatemelo dire- era VERAMENTE esponenziale.
Mi appoggiai sullo schienale cercando di calmarmi, ma lei non era dello stesso avviso perché decise di prendermi le mani e metterle intorno alla sua vita.
Io, ovviamente, mi appoggiai alla sua spalla, ma, VOGLIO DIRE!!!!
come posso io resistere se lei è così-COSÌ-AGAGGSGEVE!!!!
Sono troppo gay per questa cosa.

Mentre era intenta a guardare la serie, io ne approfittai per osservarla e le spostai i suoi capelli lunghi dal collo.
Mi appoggiai sempre più vicina al suo incavo e ci soffiai sopra.
"ehi tu! che stai facendo?" mi chiese dolcemente.
"scusa" dissi spostandomi
"non ti ho detto che mi dava fastidio"
Mise in pausa l'episodio e si girò meglio.
Io guardai un po' in giro imbarazzata e poi dissi, strofinandomi il collo: "no senti, hai ragione. è tardi e dovrei tornare, no?"
"oh no, proprio no. hai avvisato i tuoi che saresti stata qui perché questa pioggia non accenna a smettere e poi io ti voglio con me."
"scusa, che?!" la guardai esterrefatta.
Lei rise un po', si avvicinò e mi prese il mento.
Io le fissai le labbra e riuscivo a sentire il mio cuore fare le capriole.
"posso?"
I nostri respiri si mescolarono, il profumo dei suoi capelli mi inebriava i sensi.
"me lo chiedi anche?"
con un sorrisino, finalmente,aprimmo i giochi:
all'inizio era tutto piuttosto calmo e un pochino impacciato, ma dopo...
cavolo!!
Le nostre lingue iniziarono a danzare, i nostri corpi sempre più vicini, intimi.
Le sue mani erano sulle mie guance e le mie sui suoi fianchi.
La mia presa era stretta e lo era sempre di più quando più era intenso il bacio.
Le mie mani vagavano per la sua schiena, le dita flettevano per accarezzarla.
Non so di preciso quanto passó, ma ci staccammo per riprendere fiato e sorridemmo come due ebeti.
Buttai la testa all'indietro e poi mi appoggiai sullo schienale per guardare di nuovo la bellezza davanti a me.
Mi morsi il labbro e la guardai incantata.
"cacchio!!" disse sospirando e ridacchiando.
"già, porca vacca" ridacchiai anch'io.
"e ora?" chiese lei.
"andiamo su? è tardi" risposi io.
Ci alzammo dal divano e salimmo le scale.
Andai in bagno per prima, poi ci andò lei e io mi misi comoda nel letto.
Stavo controllando il cellulare quando vidi la sua figura.
"vuoi, per caso, le coccole?" chiesi furbamente.
Lei annuì.
"vieni qui allora"
posai il cellulare e aprii le braccia.
Lei si accoccolò e poi ci si posizionò per bene: io ero sotto che le accarezzavo i capelli, lei sopra di me con un braccio sopra il mio petto e una gamba in mezzo alle mie.
Chiacchierammo un po' finché non ci addormentammo.

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