Tendere la Corda
− Dove cazzo è finito quel lupo di merda?!
− Calmati Kacchan, si sarà fermato a riposare da qualche parte... Domani se vuoi lo cerchiamo.Katsuki era irrequieto. Il suo lupo non mancava mai per più di un paio di giorni, al massimo tre, ma era passata una settimana. L'istinto gli diceva che era successo qualcosa al compagno di caccia, se lo sentiva nelle viscere, ma non poteva andare in giro per la foresta a quell'ora tarda e Izuku lo stava già aspettando sul futon.
Quella giornata non era andata meglio della precedente, ma sentiva che la distanza con il pastore stava diminuendo. Katsuki avrebbe voluto stringersi al verde e amarlo come quella notte al ritorno dalla locanda, ma sentiva che non era ancora il momento. Sapeva che Izuku era ancora preoccupato per il suo, ormai estinto, gregge.
Il verde continuava a ripetersi che una volta cresciuti, gli agnelli, avrebbero ridato vita al suo gregge e avrebbero riempito il pascolo. Ma dovevano aspettare la primavera per quello, dovevano aspettare che fossero abbastanza grandi per poter stare completamente da soli e così Izuku avrebbe potuto seguire Katsuki nel vecchio villaggio e sistemare le cose, una volta per tutte.Katsuki però non voleva aspettare. Sentiva che aspettare sarebbe stata una mossa da codardi, se non da stupidi. Aspettare voleva dire dare alla madre l'opportunità di trovarli e concederle la prima mossa.
Ma il biondo non poteva fare nulla, non poteva mettere fretta al pastore o quello avrebbe esitato e lo avrebbe mandato da solo. Il cacciatore doveva usare la sua qualità di caccia migliore: la pazienza.Izuku, dal canto suo, percepiva l'agitazione del compagno. La sua irascibilità era aumentata da quando il lupo grigio non aveva fatto ritorno. E il verde non sapeva come fare, non sapeva come muoversi per far tranquillizzare il biondo.
Aveva sistemato i due futon vicini, aveva messo la grande coperta a cavallo dei due giacigli in modo da poter stare vicini durante la notte, aveva fatto smorzare il fuoco e tutto era pronto per andare a letto. Il giorno dopo Izuku si sarebbe alzato all'alba e sarebbe uscito alla ricerca di Ten'no: era l'unico modo per poter aiutare il biondo.− Si, va bene.
Il biondo aveva bofonchiato il suo assenso e poi aveva raggiunto il verde sotto la grande coperta. Aveva tolto le maglie pesanti e i pantaloni, restando con la maglia più leggera e i calzoni; aveva osservato il pastore fare le stesse azioni e poi aveva aperto le braccia, in attesa che quello lo raggiungesse.
Izuku aveva nascosto il volto arrossato nella spalla del biondo, il suo morbido profumo lo avvolse. La stanchezza lo colse alla sprovvista e le sue palpebre faticavano a restare aperte, pesanti com'erano.
Katsuki gli lasciò un bacio fra i capelli e portò lo sguardo preoccupato sul tetto della casa. Le travi in legno, dritte e parallele, lo confortavano lasciando che i loro disegni geometrici lo calmassero.
Non era in pensiero per il suo lupo, era un animale da caccia e sapeva badare a se stesso, ma qualcosa gli stava dicendo che il lupo era in pericolo e che aveva bisogno di lui. Se fosse mai successo qualcosa a Ten'no, il biondo non se lo sarebbe mai perdonato.Il sole nascente accarezzò i visi dei due addormentati. Le loro spalle si toccavano appena mentre si davano la schiena dormendo. Izuku brontolò nel sonno, desideroso di continuare a dormire, ma consapevole del proposito che quella mattina lo attendeva.
Katsuki continuò a dormire, il respiro regolare e lento. Quando il sole toccò il suo volto, il cacciatore si portò semplicemente un braccio sugli occhi e continuò a riposare.
Il giorno prima aveva riparato la staccionata del pascolo e aveva rifatto completamente le porte scrostate della stalla. Aveva lavorato senza sosta, mentre il pastore non aveva fatto altro che osservarlo e occuparsi degli agnelli.
Izuku si mise seduto, facendo attenzione a non toccare il biondo, e osservò il ragazzo dormiente: il viso seminascosto pareva rilassato, la bocca schiusa con un rivolo di saliva, una mano riposava sulla pancia scoperta.
Le labbra del verde si stesero in un sorriso gentile e la sua mano andò ad accarezzare dolcemente i capelli gialli scompigliati. Ma presto un lungo sospiro lasciò la sua bocca, sapendo ciò che avrebbe dovuto affrontare: la foresta.
Il verde si alzò e si vestì, gli abiti pesanti lo soffocavano appena per via della pelliccia spessa. Si mise gli scarponi e uscì di casa nel modo più silenzioso possibile.
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Il Ragazzo che Gridò al Lupo.
FanfictionIl giovane Izuku vede il suo gregge diminuire sempre di più e tutto a causa di un Lupo. Gli abitanti del villaggio però non gli credono, lasciandolo da solo a sistemare la faccenda. Tutto questo però non farà che spingere il giovane pastore nella tr...