CAPITOLO 1

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Il detective Jeon Jungkook tirò un calcio alla caviglia del suo partner cercando di non perdere l’equilibrio sul marciapiede ghiacciato.
«Gesù, yoongi . Devi proprio mangiarlo adesso?» Il collega più anziano lo ignorò e morse il sandwich al bacon super-unto che aveva scelto per colazione.

«Che c’è? Ho fame, il cibo si raffredda ed è roba che abbiamo già visto. Tira fuori le palle.» Seguì un attimo di imbarazzo. Yoongi spostò il peso lievemente, allontanandosi da lui, e jungkook decise che non era soltanto la sua immaginazione.

Da quando aveva fatto coming-out, tre mesi prima, jungkook aveva sudato sette camicie per non cambiare di una virgola il rapporto con il socio. Tuttavia, ogni volta che usciva l’argomento sesso, per quanto innocentemente, aveva sempre l’impressione che Yoongi lo tenesse d’occhio in attesa di una possibile reazione strana. Come se sapere che jungkook fosse gay lo avesse reso all’improvviso una persona diversa dall’uomo con cui aveva lavorato negli ultimi tre anni. Le cose stavano lentamente migliorando, ma quella sensazione di stranezza non era scomparsa del tutto. Jungkook si era reso conto di quanto si fossero sentiti sempre a proprio agio, lui e yoongi , solo nel momento in cui avevano smesso di esserlo.
Poteva solo ignorare il cambiamento e lasciare a yoongi il suo tempo.
Altro tempo. Jungkook si appoggiò con il gomito al parapetto del ponte e guardò il Mississippi. Il vento freddo rendeva la vista lievemente sfocata e si coprì meglio la testa con il cappuccio. L’orologio segnava appena le cinque del mattino ed era ancora buio pesto. I giorni più corti dell’anno si stavano avvicinando. Le persone con un po’ di buon senso stavano ancora dormendo, ma le luci della città non si oscuravano mai del tutto, nemmeno a quell’ora. I colori scintillavano sul ghiaccio lungo i bordi del fiume. Più vicino, sotto i suoi piedi, l’acqua scura scorreva e vorticava attorno ai piloni nelle ondate provocate dal vento, più rumorose che visibili. Prima o poi, il fiume si sarebbe ghiacciato, ma nonostante la morsa amara di quella notte novembrina, ci sarebbero voluti più tempo e temperature più gelide per riuscire a sottomettere quelle ampie acque.

Jungkook lanciò un’occhiata al corpo senza vita sul marciapiede. L’uomo era un cumulo immobile, le braccia ripiegate all’ingiù, la faccia sepolta sotto una massa di capelli arruffati. C’era una piccola pozza di sangue, ora trasformata in ghiaccio rosso, che si espandeva sotto la testa del cadavere. La squadra Omicidi del Dipartimento di polizia di Minneapolis era stata chiamata sulla scena del crimine, nel caso in cui il decesso fosse stato dovuto a qualcosa di diverso da una semplice scivolata letale. Dopo una sola occhiata, yoongi aveva deciso di precludere l’accesso alla zona e di attendere l’arrivo del coroner.
Il collega gli si accostò, ancora mangiucchiando quel dannato sandwich.

«Che ne pensi? L’hanno ucciso qui o solo scaricato?»

«Una strana scelta per disfarsi di un cadavere.»

«Forse avevano intenzione di scaricare il tizio nel fiume ma non hanno fatto i conti con l’altezza della balaustra.»

«O qualcosa li ha spaventati prima di riuscire a buttarlo in acqua. Ma rimane un luogo un po’ troppo pubblico anche solo per provarci.»

«Forse è davvero scivolato e basta.» Il tono di yoongi però era dubbioso.

Jungkook nutriva dei sospetti che il suo partner sembrava condividere. Gli abiti malridotti, i capelli sporchi e la magrezza di quel corpo così poveramente vestito suggerivano che la vittima fosse uno di quei disgraziati che cercavano di arrivare alla fine dell’inverno del Minnesota vivendo sulla strada. Quando iniziava a fare così freddo, alcuni di loro non riuscivano a sopravvivere. Troppo spaventati, troppo pazzi, troppo fatti di alcol o droga per trovare un riparo, finivano per morire di freddo in quelle temperature proibitive. Ma quell’uomo non aveva motivo di trovarsi sul camminamento pedonale che attraversava il fiume con un tempo del genere. Piuttosto avrebbe dovuto rimanere rannicchiato su se stesso in un qualche riparo di fortuna, sopra un condotto di scarico o ben nascosto dentro una scatola. Non a spasso su una stradina spazzata da un vento gelido. Inoltre, la posa immobile non suggeriva una caduta naturale. Forse era stato inseguito fino a lì, attirato in quel punto.

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